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Challenger e ITF 2017: quali prospettive per gli italiani?

Alle spalle dei primi tre italiani nel ranking Atp, Paolo Lorenzi, Fabio Fognini e Andreas Seppi, il 2017 si apre con sei italiani classificati tra le posizioni 100 e 200: Thomas Fabbiano, Alessandro Giannessi, Luca Vanni, Stefano Napolitano, Federico Gaio e Marco Cecchinato.

Thomas Fabbiano (124) deve difendere un bel malloppo ad inizio 2017, quei punti che gli hanno permesso l’anno scorso di varcare prima la soglia dei primi 100 del mondo e poi di regalarsi due presenze nel tabellone principale di uno Slam.

Alessandro Giannessi (128) e Luca Vanni (157) non nascondono l’obiettivo della Top-100. Giannessi, che ha disputato un 2016 in costante crescita impreziosito dalla vittoria nel Challenger di Szczecin e dalla finale di Ortisei, vuole tagliare per la prima volta quell’importante traguardo già sfiorato nel 2012 quando si fermò al numero 126 del mondo.
Vanni, reduce da un brillante finale di 2016 con la doppietta Challenger di Brescia ed Andria, punta a migliorare il best ranking (100) del maggio 2015.

In costante ascesa da quattro stagioni, il 2016 ha sancito la definitiva esplosione di Federico Gaio (175), capace di realizzare una fantastica doppietta consecutiva nei Challenger di San Benedetto e Biella. Nel 2017 il suo attuale best ranking sembra destinato ad essere nuovamente ritoccato.

Stefano Napolitano (172) guida il terzetto di giovani rampanti piemontesi nati nel 1995. Finalista nel Challenger di Todi e vincitore in quello di Ortisei, Napolitano è stato il canguro italiano del 2016, scalando oltre 200 posizioni nel ranking Atp (da 400 a 172).

Attesi ad un nuovo salto di qualità, dopo i lampi del 2016, anche Matteo Donati e Lorenzo Sonego.
Matteo Donati (202), che non ha saputo migliorare il best ranking del 2015 (159), si è attestato attorno alla 200esima posizione mondiale, disputando il suo miglior torneo al Challenger di Caltanissetta dove si è arreso in finale a Lorenzi con tanto di match-points sciupati.
Lorenzo Sonego (302), semifinalista a Ortisei, ha scalato un centinaio di posizioni in classifica e colto il best ranking a fine agosto (259).

Un discorso a parte meritano Marco Cecchinato (187), Gianluigi Quinzi (291) e Simone Bolelli (464). La corsa di Cecchinato, che all’inizio dell’anno passato si trovava tra i primi 100 del mondo, può riprendere a pieno ritmo dopo una seconda parte di 2016 pesantemente condizionata dal processo per scommesse, concluso a fine anno con l’assoluzione.
Deve continuare a correre anche Gianluigi Quinzi, chiamato a confermare i progressi del 2016 ottenuti col nuovo coach Ronnie Lietgeb.
Dopo l’operazione al ginocchio e una stagione da incubo, anche Simone Bolelli deve ripartire con il preciso obiettivo di ritornare presto tra i big.

Il 2017 dovrà dire cose importanti anche per Lorenzo Giustino (213) e Riccardo Bellotti (228), i due nati nel 1991 che gravitano subito dopo la 200esima posizione mondiale.
I quattro sigilli di Giustino (tre Future e un Challenger) e i nove di Bellotti (record del circuito ITF maschile 2016) sono il miglior punto di partenza possibile per imprimere un nuova accelerata alla loro carriera.

Tra i più giovani, tre nomi da tenere sotto stretta osservazione: Matteo Berrettini (437), Andrea Pellegrino (484) e Gian Marco Moroni (820). Berrettini, classe 1996, è a un passo dalla quattrocentesima posizione mondiale. Nel 2016 ha colto la finale nell’ITF di Reggio Emilia e nel Challenger di Andria.
Pellegrino, classe 1997, ha scalato 1000 posizioni nel ranking Atp attestandosi tra i primi 500 del mondo. Nel 2016 ha vinto i suoi primi titoli ITF: Casinalbo e Gubbio.
Moroni, classe 1998, ha colto diversi buoni piazzamenti Itf, tra cui una semifinale a Santa Margherita di Pula.

Nel 2017 i primi appuntamenti italiani al maschile si collocheranno nella seconda metà di febbraio: il Challenger di Bergamo e l’ITF di Trento.

Fabio Bagatella

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