20 anni di successi: il video tributo del mondo del tennis a Rafa Nadal
06 Dic 2016 21:49 - Extra
Un anno di WTA: gennaio, mese di uno dei più importanti ribaltoni di sempre
Kerber nuova campionessa Slam, Azarenka e Cornet che tornano al successo dopo oltre 2 anni, il record di Kristyna Pliskova, la storia di Shuai Zhang, Schiavone fermata a 61 Slam consecutivi, ma anche tanto spazio per quanto accaduto fuori dal campo.
di Diego Barbiani
Quella che si è chiusa a fine novembre è stata una stagione WTA incredibilmente ricca di avvenimenti. Fin da gennaio, il mese che ha visto uno dei ribaltoni sportivi più importanti almeno degli ultimi 20 anni a livello di sport individuali. E no, non si tratta del successo di Angelique Kerber su Serena Williams in finale, ma bisogna tornare un po’ indietro di qualche giorno.
Tra Kerber nuova campionessa Slam, Azarenka che torna al successo dopo oltre 2 anni, il record di ace di Kristyna Pliskova, la storia d’addio di Shuai Zhang divenuta poi un incredibile ribalta, Francesca Schiavone che non riesce a passare le qualificazioni a Melbourne fermandosi a 61 Slam consecutivi, c’è spazio anche per tutto quello accaduto fuori dal campo.
01-01 → Hlavckova b. Carswell 6-0 6-4 nel primo turno delle qualificazioni di Auckland: è il primo match ufficiale della stagione a concludersi.
04-01 → Ana Ivanovic, assidua frequentatrice del circuito di doppio (ehm, sì…) in coppia con Kristen Flipkens supera al 1° turno del torneo di Auckland le grandi favorite Andrea Hlavackova e Lucie Hradecka. Sembrerà assurdo, ma questo sarà forse l’highlights più bello della sua stagione.
04-01 → Naomi Broady e Jelena Ostapenko trascorrono un’ora di allenamento insieme ad Auckland, in vista del primo appuntamento WTA della stagione. Al termine una foto, caricata sul profilo Instagram della lettone (poi cancellata), e tanti sorrisi. Nessuno poteva prevedere il seguito.
05-01 → Il primo match della stagione di Venus Williams coincide con una netta sconfitta (nel gioco, più che nel punteggio) contro Daria Kasatkina, classe 1997, che si è fatta sfuggire il primo set prima di dominare gli altri 2: 6-7 6-3 6-3. Sarà l’inizio di una stagione che porterà la russa a ridosso delle prime 20 del mondo.
06-01 → Broady-Ostapenko. la prima lite. Al 2° turno del torneo neozelandese, la lettone lancia la racchetta sfiorando un raccattapalle. L’arbitro non prende provvedimenti troppo severi, optando per un warning. La britannica lascia partire tutta la sua furia invocando a gran voce la squalifica. Arriva il supervisor che cerca di placare la britannica mentre la lettone chiede spiegazioni cercando di far passare il gesto come involontario. La partita, per non essere da meno, è da montagne russe: Ostapenko sciupa 2 volte un vantaggio considerevole, prima da 6-4 5-2, poi da 5-1 nel terzo set. A fine match, la “stretta” di mano con Broady che le urla “You f**k… You hit the ballboy with your racquet!”
06-01 → Poche ore più tardi, viene pubblicato un articolo di Garbine Muguruza su ‘El Pais‘ dove la spagnola dice, chiaramente: “E’ molto difficile avere rapporti di amicizia nel tour perché dobbiamo competere l’una contro l’altra. Gli uomini sono diversi, noi donne invece ci odiamo, davvero. Chi dice il contrario mente”. Tempismo fantastico!
06-01 → La giornata più tribolata dell’anno? Può essere… Nello stesso giorno esce un tweet molto polemico di Sara Errani, contenente una gif (un’immagine animata, per i meno esperti) dove compare Mister Bean che gira in una decappottabile e mostra con enorme disinvoltura il dito medio a tutti i passanti.
Oggi cosi ➡️ https://t.co/fAlnmVEBYu ???
— Sara Errani (@SaraErrani) January 6, 2016
La romagnola ha perso nettamente all’esordio di Brisbane da Belinda Bencic sia in singolare che in doppio, rimediando appena 3 game in singolare e 2 in doppio, e già nei giorni prima si era lamentata contro una tennista di primo livello (mai nominata) che negli ultimi tempi non faceva altro che cancellarsi dai tornei scombinando il tabellone.
Quanti altri tabelloni ha intenzione di sballare?? #tantopersapere
— Sara Errani (@SaraErrani) January 5, 2016
2 le ipotesi che sono state fatte: Maria Sharapova e Simona Halep. Il mistero non verrà mai risolto.
10-01 → Victoria Azarenka torna al successo nel circuito WTA dopo due anni e mezzo, sconfiggendo 6-3 6-1 Angelique Kerber.
Settimana impressionante della bielorussa, che ha dato spettacolo fin dal primo match contro Elena Vesnina in cui ha vinto 12 game di fila dallo 0-2 per la russa chiudendo con un gran passante sul match point.
10-01 → In quello stesso giorno, qualche chilometro più a nord, Anna Karolina Schmiedlova (allora n.26 WTA) faceva registrare il primo successo stagionale ai danni di Timea Bacsinszky. Poi sono iniziati i dolori.
11-01 → Cibulkova b. Konta 7-6(6) 7-5 ad Hobart, primo turno. Dominika guidava 5-1 nel 1° set prima di finire sotto 6-1 al tie-break e riuscire comunque a vincere uno dei parziali più rocamboleschi dell’anno.
16-01 → Francesca Schiavone viene sconfitta contro Virgine Razzano, mancando così la possibilità di eguagliare il numero di Slam consecutivi di Ai Sugiyama che rimarrà saldo a 62 (61 quelli dell’azzurra).
17-01 → Eugenie Bouchard torna in finale in un torneo WTA da Wuhan 2014, sfortunatamente per lei raccoglie appena 3 game, ad Hobart, contro Alizé Cornet, che non vinceva un torneo nel circuito femminile da Katowice 2014.
17-01 → Monica Puig, all’epoca n.93 WTA, partendo dalle qualificazioni arriva fino alla finale del torneo Premier di Sydney. Solo il primo tassello di un’annata incredibile.
19-01 → Sul campo 13 di Melbourne Park, la prima grande rimonta della stagione da 0-6 0-3 sotto. La protagonista è Ana Konjuh, che ha ricucito il divario da Urszula Radwanska vincendo poi 0-6 6-4 6-3.
19-01 → Non è un inizio di stagione semplice per Sara Errani, che è stata eliminata al primo turno da Margarita Gasparyan nella prima vittoria Slam della russa. In conferenza stampa, la romagnola, ha trascorso 5 minuti a ripetere: “Non so cosa risponderti”. Alla fine un’uscita che ha preoccupato un po’ tutti i giornalisti presenti: “Forse sono stanca, forse è tempo che mi dedichi ad altro…”.
19-01 → Tra le scene più bella della stagione. In sala stampa annunciano la conferenza stampa di Eugenie Bouchard nella main interview room, quella di Nao Hibino nella 2. Poco prima dell’inizio della canadese, chiamano di corsa Roger Federer nella stanza principale, costringendo Bouchard ad essere spostata nella n.2 ed Hibino, a scalare, nella 3. La scena è stata questa: 20 giornalisti giapponesi, che stavano già stretti nella n.2, in fila indiana e muovendosi nella maniera più silenziosa possibile escono e si dirigono verso la n.3, dotata di 6 sedie ed uno spazio per altre 4-5 più un fotografo, con tutto il loro occorrente. La metà di loro è rimasta fuori perché lo spazio era finito, alcuni origliavano alla porta e poi ripetevano a chi era dietro. Tutto questo per Nao Hibino, all’epoca n.66 del mondo. Fantastici.
Per darvi un’idea della differenza, due giorni per la conferenza stampa di Nicole Gibbs, giocatrice in ascesa e resa famosa poche settimane prima dalla ESPN, appena 2: io e Tom Perrotta, giornalista statunitense.
20-01 → Timea Bacsinszky batte Katerina Siniakova al 1° turno dell’Australian Open. La gioia è stata talmente tanta da lanciare in aria la racchetta e coprirsi il volto con le mani, lei che neanche avrebbe dovuto giocare il torneo per l’infortunio ai legamenti patito in Lussemburgo alla fine del 2015. Dopodiché è corsa verso un gruppetto di 10 tifosi elvetici ritmando il coro “Hopp Suisse!” e battendo le mani a tempo. Uno di questi si fa avanti: “Mi daresti la racchetta?”. Lei risponde, scherzando: “Vuoi anche il mio intimo per caso?”.
20-01 → Angelique Kerber rischia tantissimo all’esordio all’Australian Open contro Misaki Doi: da 4-1 e servizio nel primo set finisce per perderlo 7-6, da 5-2 0-40 nel secondo è costretta a salvare match point al tie-break. Alla fine riesce a venire a capo di un 1° turno complicatissimo: 6-7 7-6 6-3. Quello che accadrà da qui in avanti ha dell’irreale.
20-01 → Simona Halep, la testa di serie n.2 del torneo, viene eliminata al primo turno dello Slam australiano da Shuai Zhang. La cinese era ad un passo dal ritiro, aveva portato tutta la famiglia a Melbourne per poter vivere un ultimo torneo assieme a loro, ed invece finì per raccogliere la prima vittoria in un Major (alla quindicesima apparizione) ed a spingersi fino ai quarti di finale. Da lì la decisione di continuare, che la porterà a chiudere l’anno ad un passo dalle prime 20.
21-01 → Krystina Pliskova mette a segno il record di ace in un match femminile, 31, eppure viene sconfitta 6-4 6-7(6) 9-7 da Monica Puig, che approda così per la prima volta in carriera al 3° turno.
23-01 → Il terzo turno tra Yulia Putintseva (giustiziera all’esordio di Caroline Wozniacki) e Margarita Gasparyan si trasforma in partita tesissima. La kazaka, di origine russa, stanca dei versi della sua avversaria al momento di colpire la palla, ad un certo punto sbotta: “I’m fu**ing tired of your stupid moans!” (“Mi sto davvero stancando delle tue stupide urla”) e dopo un altro punto le ha urlato “Armenian mug”, che è un attimino peggio ma per il vero significato vi consiglio di cercare.
Any Russian speakers transcribing Gasparyan-Putintseva? It's been…chatty. #AusOpen #ImJustHereForTheHandshake
— Ben Rothenberg (@BenRothenberg) January 22, 2016
23-01 → Daria Gavrilova raggiunge gli ottavi di finale con il successo per 11-9 al 3° su Kristina Mladenovic. Durante l’intervista post-partita l’australiana dichiara: “I know I’m good from behind”. Non fa in tempo a fermarsi che la sua faccia si copre di imbarazzo, Pam Shriver la abbraccia e le ripete: “Sei giovane, tranquilla, sei giovane…”. Tutto intorno, persone piegate in 2 dalle risate.
https://www.youtube.com/watch?v=xzCWhQGSC0U
Era dai tempi del signor Giancarlo della Ruota della Fortuna che non si sentiva un’affermazione tanto ardita.
Poco prima dell’intervista, mi sono affrettato ad uscire per rientrare in sala stampa quando mi sono trovato fianco a fianco con tutto il team della francese, ovviamente deluso dal finale. Di fronte a noi, una steward che ci ha scambiato per un gruppetto di australiani e si è messa a festeggiare cercando consensi. Feci poi le scale fianco a fianco con papà Mladenovic, Belinda Bencic e l’allenatore della svizzera. Riuscì a sentire il papà particolarmente dispiaciuto: “Mai una volta che è stata aggressiva, mai. Così non potrà mai vincere. L’ha fatto quando era sotto 5-4 al terzo (Gavrilova serviva per il match, ndr) poi mai più”. Belinda, molto legata alla francese, provava a replicare ma senza smorzare l’animo del papà.
24-01 → Ad inizio del 2° set tra Ana Ivanovic e Madison Keys, il coach della serba, Nigel Sears, è colto da un malore e viene portato via in barella. Si susseguono le notizie più distanti tra loro, meglio affidarsi alla testimonianza di chi ha visto passare lo sfortunato poco prima di caricarlo in ambulanza: “Era bianco cadaverico”. Poi è riuscito a riprendersi e la prima cosa che ha chiesto pare sia stata riguardo alla propria giocatrice, sconfitta nel frattempo 6-4 al 3°.
25-01 → A pochi giorni dalla sconfitta al 2° turno contro Daria Gavrilova, Petra Kvitova annuncia la storica decisione di separarsi dal suo coach David Kotyza, che la seguiva fin dal 2007.
26-01 → Maria Sharapova perde per la diciottesima volta consecutiva da Serena Williams. Questa giornata, più avanti, verrà però ricordata per altre ragioni.
27-01 → Angelique Kerber supera per la prima volta in carriera Victoria Azarenka. 6-3 7-5 il punteggio finale, con un secondo set ottenuto grazie ad una rimonta enorme: 2-5* 40-0 Azarenka, 3-5 15-30, 4-5* 40-15.
27-01 → Johanna Konta b. Shuai Zhang 6-3 6-3 e diventa la prima semifinalista Slam per la Gran Bretagna (femminile) da Jo Durie nel 1983.
28-01 → Angelique Kerber raggiunge la sua prima finale in uno Slam battendo Konta 7-5 6-2.
30-01 → Angelique Kerber diventa la nuova campionessa dell’Australian Open superando 6-4 3-6 6-4 Serena Williams. Una sorta di Davide contro Golia, allora. E ricordiamo il match point salvato al primo turno. La tedesca, con questo risultato, irrompe nella top-3 al n.2 del mondo. La statunitense, invece, fallisce il nuovo tentativo di agganciare Steffi Graf a quota 22 titoli.
L’esultanza del telecronista tedesco, notoriamente pacato, che per una volta ha detto addio al buon senso per celebrare un titolo atteso 21 anni: “SIE HAT ES! SIE HAT ES!” (che si traduce con “ce l’ha fatta! ce l’ha fatta!”).