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15 Nov 2016 13:53 - Extra
Alla scoperta di Laura Genovese, finalista al Master nazionale al Foro Italico
di Luigi Ansaloni
TENNIS – Di Luigi Ansaloni
Laura Genovese ha cominciato a giocare a tennis a 6 anni sotto l’occhio vigile di Vincenzo Naso, padre di Gianluca, ex giocatrice che si è affacciato anche tra i primi 200 della classifica mondiale ATP.
Ora, a 9 anni, è reduce dalla finale al Master nazionale tenutosi al Foto Italico a fine agosto, dove partecipavano i migliori under 9 e under 10 a livello nazionale. Abbiamo contattato il papà, Giovanni, che ci ha portato alla scoperta di sua figlia.
Come è nata in Laura la passione per il tennis?
«ll primo sport che Laura ha praticato è stato la pallacanestro, in concomitanza con il nuoto; è stata un’esperienza piacevole ma non ne era particolarmente entusiasta. L’anno dopo tutte le compagne di classe si sono iscritte in blocco ad un corso di danza, Laura invece è letteralmente allergica alla danza e mi ha chiesto di partecipare ad una giornata di prova organizzata dal Circolo tennis Trapani, una meravigliosa struttura immersa nel verde che ha visto crescere anche me, essendone frequentatore e socio da sempre. L’ho vista entrare in quel campo con una racchetta Wilson in alluminio più grande di lei… il giorno dopo oltre le tabelline aveva imparato a memoria anche il ranking WTA»
Raccontateci un pò la sua carriera fino ad ora? Chi è il vostro allenatore?
«Laura ha cominciato a giocare a tennis a 6 anni e mezzo sotto la guida del maestro Vincenzo Naso che gli appassionati conosceranno come ex “prima categoria” e papà di Gianluca; dopo un anno di apprendistato è stata tesserata come under 8 ma in realtà erano pochissime bambine in tutta Italia e quindi non ha mai potuto competere con le coetanee. Quest’anno, come under 9, è maturata tantissimo cercando di gestire tutte le emozioni e le tensioni di un torneo, la classica gavetta con vittorie e sconfitte. Qualche torneo regionale vinto le ha permesso di essere selezionata dalla federazione al Centro di Aggregazione Provinciale. Arrivati in estate, dopo un’indimenticabile settimana passata al Centro estivo della Fit a Terrasini (PA), abbiamo deciso di partecipare al Master Nazionale del Trofeo Kinder Fit che si sarebbe svolto a fine agosto al Foro Italico di Roma: allenarsi in estate in Sicilia sotto i 45 gradi non è uno scherzo, per cui abbiamo alternato sessioni mattutine all’alba dirette dal maestro Claudio Cerroni (che non ringrazierò mai abbastanza!) a sessioni serali svoltesi in altura sul monte Erice (splendido borgo medioevale) con il maestro Naso. A Roma Laura ha uscito gli artigli riuscendo a conquistare la finale meritando pure il premio Fair Play! E’ stata anche un’ottima occasione per farsi un quadro generale sui migliori talenti nazionali under 9 e 10… molte bambine sono veramente brave e sinceramente più avanti sia tecnicamente che fisicamente. Ma noi non demordiamo!»
Il programma per il 2017 e per il futuro?
«Sulla base delle esperienze fatte e seguendo i consigli dei maestri, abbiamo deciso che l’anno prossimo verrà data priorità alla preparazione tecnica ed atletica rispetto ai tornei. Ci sarebbe piaciuto partecipare al Lemonbowl a gennaio ma Laura farà le prime competizioni in primavera; se ci saranno le premesse andremo in estate in Francia per il Master mondiale del Trofeo Kinder Fit, essendosi Laura qualificata con la finale di Roma. Per il futuro chi lo sa? Per ora ci divertiamo con il nostro meraviglioso sport! Il movimento tennistico italiano è sano ed in continua espansione; la Federazione sta facendo un ottimo lavoro per valorizzare i giovani coinvolgendo i migliori talenti in attività sempre più articolate. Il Sistema Italia darà presto i suoi frutti e non ci sarà bisogno di andare all’estero per vedere crescere i nostri ragazzi, di questo ne sono sicuro. Da questo punto di vista la mia Sicilia è un esempio di organizzazione virtuosa e vincente: il presidente Palpacelli, puntando proprio sul mondo juniores, è stato in grado di creare in pochi anni un modello preso a riferimento da tutte le altre regioni d’Italia ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti, non ultima la conquista della prestigiosa Coppa Belardinelli nel 2015, un risultato storico per il tennis siciliano. Con il nuovo mandato ha promesso di portare a Terrasini (PA) un Centro di allenamento permanente della federazione: auguro a lui di riuscire a realizzare questo suo sogno, ed auguro a noi che Laura sia così meritevole da potere essere convocata!»
Com’è Laura fuori dal tennis? Cosa le piace fare?
«Qui passo la parola a Laura: “Ciao a tutti! Al di fuori del tennis sono allegra, vivace e sempre con il sorriso sulle labbra! Uso pure il sorriso come arma segreta per fare notare, all’avversaria in campo, che sono una bambina che non si scoraggia mai! Nel tempo libero mi piace molto leggere e giocare a tennis con il mio papà.”».
I suoi obiettivi e i suoi sogni?
«Anche qui passo la parola a Laura: “L’anno prossimo mi piacerebbe migliorare tanto da riuscire ad andare in Francia al Master mondiale del Trofeo Kinder e possibilmente vincerlo! Da grande mi piacerebbe vincere almeno due volte tutti gli Slam e riuscire a realizzare il Grande Slam».
E’ difficile essere un padre con una figlia che vuole diventare tennista? Ci racconti un po’ le difficoltà, se ce ne sono.
«Io e mia moglie siamo molto contenti nel vedere Laura così entusiasta e vivere lo sport in maniera sana divertendosi. Da questo punto di vista il mio impegno come genitore è fare comprendere a mia figlia che la vera difficoltà non è tanto il riuscire a diventare una tennista, quanto le modalità con cui si vuole raggiungere questo obiettivo. La via obbligata è quella dell’impegno e sacrificio costanti, con l’incognita che potrebbero anche non essere sufficienti ma con la consapevolezza di avere dato tutta se stessa impegnandosi al massimo delle proprie capacità. Che poi una bimba di 9 anni voglia diventare una tennista professionista, piuttosto che una maestra o un’astronauta, poco cambia. Per lei è il momento giusto per sognare!».