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14 Ago 2016 12:43 - Ultim'ora
Olimpiadi Rio de Janeiro: Hlavackova, medaglia di legno e zigomo rotto per la volèe della Hingis
di Elisa Piva
TENNIS – RIO DE JANEIRO. Oltre al danno la beffa per Andrea Hlavachkova. Non è certo terminata nel migliore dei modi l’Olimpiade per la doppista ceca che, oltre che con una medaglia di legno, ne è uscita con lo zigomo rotto.
L’incidente è accaduto in semifinale, quando assieme alla compagna Lucie Hradecka si è giocata l’accesso alla finale olimpica contro le svizzere Martina Hingis e Timea Bacsinszky. Le ceche erano addirittura avanti 7-5 5-4, con tanto di match point a disposizione. Qui la Hingis, per annullare la palla della vittoria alle avversarie, ha colpito energicamente una volèe, scagliando la palla in pieno volto ad Andrea, che si è accasciata al suolo dove è rimasta per qualche istante, tramortita. Poi la ceca ha richiesto l’intervento del medico per un MTO, e alla ripresa del gioco il match è girato. Le svizzere hanno infatti vinto il secondo set al tie-break e il terzo per 6-2, conquistando la finale.
Subito dopo il match la Hlavackova è andata all’ospedale per una lastra di controllo, dalla quale è emersa la rottura dello zigomo sinistro. La sua compagna di doppio le è rimasta accanto tutta la notte ed entrambe alle 5 di mattina erano ancora sveglie, sicure che non sarebbero potute scendere in campo per la finale per il bronzo. Nel pomeriggio però le due si sono allenate e Andrea si è sentita bene, tanto da decidere di giocare.
Così hanno disputato il match contro Lucie Safarova e Barbora Strycova, perdendo anche quello. La Hlavackova era però chiaramente menomata dal colpo preso in volto e dalla vistosa fasciatura che ne limitava la visibilità all’occhio sinistro. “Non riuscivo a servire forte né a colpire bene la palla, avevo paura di poter danneggiare il mio occhio” ha confessato Andrea.
Dopo la notte in bianco non era freschissima nemmeno Hradecka, che dopo la medaglia di legno in doppio ha dovuto disputare i quarti nel misto assieme a Radek Stepanek, perdendo anche quel match dopo aver servito per il primo set: “Ero morta. Mi sentivo le gambe pesantissime e da quel momento non riuscivo più a muovermi”.