di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
14 Lug 2016 05:00 - Extra
Challenge Round. Le Olimpiadi e il calendario “rattrappito”
di Fabrizio Fidecaro
TENNIS – DI FABRIZIO FIDECARO – Come accade ogni quattro anni, l’inserimento del torneo olimpico porta in estate a un calendario Atp “rattrappito”, con numerosi eventi in contemporanea. Tutti penalizzati.
In questi giorni, oltre al tradizionale appuntamento erbivoro post-Wimbledon di Newport, sono in corso il “500” di Amburgo e il “250” di Bastad, cui, nel weekend, si aggiungeranno i quarti di Coppa Davis. La settimana prossima, tutti in contemporanea, ecco il “500” di Washington e i “250” di Gstaad, Kitzbühel e Umago. Come avviene ogni quattro anni, il calendario Atp deve fare i conti con i Giochi Olimpici. Puntuale come una tassa, la manifestazione a cinque cerchi sconvolge la programmazione del circuito, penalizzando decisamente i tornei “regolari”.
Guardiamo Amburgo. L’anno scorso si disputava dal 27 luglio al 2 agosto, il numero uno del seeding era niente meno che Rafa Nadal (all’epoca n. 10 Atp), il n. 8 Fabio Fognini (n. 32 Atp), che, fra l’altro, si scontrarono in un’appassionante finale. Stavolta l’evento tedesco ha luogo subito dopo lo Slam londinese, con quel che ne consegue in termini di partecipazione, tanto è vero che non troviamo nessun top twenty: il primo favorito è Philipp Kohlschreiber (n. 22), l’ottavo Guillermo Garcia-Lopez (n. 58).
E Bastad? Nel 2015 si giocava dal 20 al 26 luglio, c’erano quattro top 30 (Goffin, Robredo, Cuevas e Monaco), l’ultima testa di serie era Jerzy Janowicz, n. 51. L’edizione in corso ha in David Ferrer l’unico top 30 e a chiudere il seeding è Horacio Zeballos, n. 83. In quel di Washington, da lunedì, l’unico top ten previsto è Tomas Berdych (n. 8), mentre l’anno scorso ce n’erano tre (Murray, Nishikori e Cilic). E si potrebbe andare avanti con nuovi esempi.
Emblematico il caso di Dominic Thiem. Nella stagione passata l’austriaco vinse sia a Umago (dal 20 luglio) sia a Gstaad (dal 27): quest’anno non potrà difendere nessuno dei due titoli, avendo deciso di giocare l’evento di casa, Kitzbühel, dove dodici mesi or sono (dal 3 agosto) si fermò in semifinale. Insomma, nel 2015 Dominic ebbe la possibilità di prendere parte a tutte e tre le prove, stavolta è stato obbligato a escluderne due.
Quattro anni fa le Olimpiadi si disputarono in una location decisamente speciale (Wimbledon), e il fascino di una medaglia vinta in quei luoghi intrisi di storia era più unico che raro. Dal 6 al 14 agosto sarà Rio de Janeiro a ospitare l’evento e il paragone con l’atmosfera londinese non si pone neppure.
Contrariamente alla gran parte degli altri sportivi, i tennisti non hanno nei Giochi l’obiettivo principale della carriera. I quattro Slam vantano un prestigio ben maggiore e molti giocatori non hanno remore ad ammettere candidamente che, potendo scegliere, preferirebbero anche un successo in un Master 1000. Magari in alcuni Paesi vige una mentalità differente: per dirne una, Elena Dementieva sosteneva che in Russia è più importante l’oro olimpico, guarda caso da lei ottenuto a Pechino nel 2008, rispetto a una vittoria Major, che personalmente non riuscì mai a conquistare. Null’altro che eccezioni: in generale i big sanno bene dov’è che si diviene leggenda.
Le Olimpiadi rappresentano obiettivamente un “peso” per il Tour. Non è piacevole ritrovarsi, ogni estate di anno bisestile, con un calendario “rattrappito” e l’evidente penalizzazione di tornei che fanno sacrifici per mantenere il loro status e meriterebbero di avere il giusto spazio. Vero, ideare una soluzione che accontenti tutti è alquanto difficile, ma, al contempo, non si può nemmeno voltarsi dalla parte opposta e fare finta che il problema non esista.