TENNIS – DI ANDREA FACCHINETTI – Ancora una volta la 57sima edizione del Trofeo Bonfiglio non sbaglia pronostico e iscrive nell’albo d’oro degli Internazionali d’Italia juniores che si sono conclusi sui campi in terra battuta del Tennis Club Milano Bonacossa due nomi di cui sentiremo parlare nel prossimo futuro a livelli professionistici. Si tratta di Stefanos Tsitsipas nel singolare maschile e Olenya Pervushina nel singolare femminile, i quali hanno chiuso la settimana milanese mettendo le mani sulle rispettive finali con una prova di superiorità nei confronti dei rispettivi avversari che non lascia dubbio sulla legittimità dei rispettivi trionfi. Il 17enne di Atene ha impiegato poco più di un’ora davanti agli oltre 2000 spettatori che hanno assiepato le tribune del campo centrale per calmare i tiepidi spiriti dello statunitense originario di Portorico Ulises Blanch, dominato 6/4, 6/3 davanti a papà Apostolos, i fratelli Petros e Pavlos, la sorellina Lisa e mamma Julia Salnikova, russa dal discreto passato di professionista, giunta alle soglie del numero 100 della graduatoria Wta. Servizio potente e preciso, solidità da fondo campo, Tsitsipas si allena a Parigi nell’Accademia di Patrick Mouratouglu e ha permesso alla Grecia di tornare sul gradino più alto del podio a distanza di 51 ann dal successo di Kalogeropoulus nel 1964 e 1965. “Posso ancora migliorare sotto molti punti di vista, a cominciare dalla battuta – ha dichiarato a fine partita -. Il mio idoIo e’ Roger Federer, mi piace il suo stile, il suo gioco, voglio avvicinarmi quanto più possibile a lui”. Ancor più veloce (53 minuti) e’ stato il trionfo della Pervushina nella finale femminile: la sedicenne nativa di Khabarovsk che si allena a Mosca ha concesso la miseria di quattro giochi (6/4, 6/0) alla sorpresa della settimana, la slovena proveniente dalle qualificazioni Kaja Juvan. Dopo un inizio equilibrato, Pervushina ha infilato nove giochi consecutivi che hanno spezzato in due la partita. “È il mio primo successo in un torneo di Grado A e sono davvero felice, perché ora arrivano gli Slam junior, il Roland Garros e Wimbledon – ha commentato alla fine soddisfatta la vincitrice, che nelle ultime settimane ha vinto tre consecutivi tornei Itf da 10000$ a Santa Margherita di Pula -. Questo trofeo mi permette anche di diventare numero 2 al mondo under 18 e questo significa molto per me”. Oltre 180 cm di fisico e spalle larghe, Olenya e’ la settima tennista del proprio Paese ad alzare al cielo la coppa dopo Zvereva nel 1989 (sotto la bandiera dell’Urss), Panova nel 1994, Kournikova nel 1995, Krasnoroutskaya nel 1999, Pivovarova nel 2007 e Khromacheva nel 2011, e assomiglia di gioco e di fisico al suo idolo Maria Sharapova chiese la stella della siberiana e’ offuscata dalla vicenda Meldonium: “Mi piace come giocatrice e mi piace come stile, la ammiro molto e vorrei diventare come lei”.