di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
26 Mag 2016 07:15 - Ultim'ora
Media argentini: «Del Potro indagato per evasione fiscale». Lui smentisce e annuncia azione legale
di Redazione
TENNIS – ARGENTINA. Juan Martin Del Potro, ancora fermo ai box ed in recupero dai problemi al polso, risulterebbe indagato per evasione fiscale in Argentina. A riferirlo è l’emittente C5N, secondo cui il tennista di Tandil avrebbe evaso 1 milione di pesos (circa 65.000 euro), in riferimento alla dichiarazione dei redditi del 2010.
Secondo la denuncia presentata dalle autorità, come riporta il quotidiano locale Cronica, Del Potro avrebbe fatto deviare i suoi introiti per garantirsi la partecipazione ai tornei e i diritti di sfruttamento della sua immagine in favore della società uruguaiana Bongarden S.A., di proprietà di suo padre.
Questa società, sempre secondo quanto riportato dai media argentini, avrebbe guadagnato circa 3,57 milioni di dollari nel 2010 a seguito di accordi con diverse aziende come Visa, Coca-Cola, Rolez, Nike, Wilson e Sony. In quell’anno l’argentino avrebbe ottenuto circa 982mila dollari in “prestiti” da parte della Bodgarden S.A.
Tramite i suoi avvocati, Juan Manuel Álvarez Echagüe e Oscar Ruiz, Del Potro ha comunque respinto ogni accusa e annunciato azioni legali. “Escludiamo categoricamente che oggi (24 maggio 2016, ndr) ci sia stata un’irruzione presso gli indirizzi personali, legali e fiscali di Juan Martin Del Potro, né presso le società di cui è socio lui o membri della sua famiglia, e nemmeno presso la sede dei suoi avvocati o dei suoi commercialisti, come è stato invece riportato dalla C5N e diffuso poi anche da altri media”.
“Ci dispiace che queste notizie false – conclude la nota dei due legali – vengano utilizzare per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalle altre vicende che si stanno verificando nel Paese e sono di ben più grande importanza. Ci riserviamo di avviare azioni legali civili e penali contro coloro che hanno dato avvio alla diffusione di questa notizia falsa, seguendone poi gli sviluppi”.