Challenge Round. Miami, Djokovic a caccia del record di Agassi

TENNIS – DI FABRIZIO FIDECARO – Novak Djokovic tenterà di conquistare il sesto titolo nel Master 1000 di Miami. In campo maschile, finora, solo Andre Agassi è stato capace di tanto…

Novak Djokovic a caccia di Andre Agassi. L’indiscusso numero uno del mondo cercherà nei prossimi giorni di appropriarsi di un nuovo record, quello del maggior numero di titoli conquistati nel Master 1000 di Miami. Al momento nessuno è stato in grado di pareggiare i sei successi ottenuti dall’ex Kid di Las Vegas, ma Nole, che è a quota cinque, potrebbe eguagliare lo statunitense di qui a poco.

Il primo centro di Andre giunse alla quarta partecipazione, nel 1990, a vent’anni ancora da compiere. Non fu semplice, perché l’americano dovette recuperare un set negli ottavi ad Andres Gomez, nei quarti a Jim Courier (curiosamente proprio i due che lo avrebbero sconfitto nelle due successive finali del Roland Garros)  e in semi a Jay Berger. Nel match clou Agassi si ritrovò di fronte Stefan Edberg, con il quale aveva appena perso a Indian Wells, e si prese una lesta rivincita, prevalendo per 62 al quarto.

Il bis giunse solo cinque stagioni più tardi, ma sarebbe potuto arrivare già dodici mesi prima. Nel 1994, infatti, Agassi si rese protagonista di un encomiabile gesto di fair-play, acconsentendo a rinviare di un’ora l’inizio della sfida per il titolo con un Pete Sampras in preda a forti dolori addominali, pronto a dare forfait. Sampras ringraziò e, rimessosi in sesto, dopo un avvio in salita batté in rimonta il suo grande rivale. Nel 1995 Andre si vendicò e, superato al tie-break decisivo lo svedese Magnus Larsson nel penultimo atto, fece lo stesso con Pistol Pete in finale, ottenendo una vittoria determinante per il sorpasso ai danni del sette volte campione di Wimbledon in vetta al ranking Atp, che avvenne di lì a un paio di settimane.

Andre si ripeté nel 1996, quando Goran Ivanisevic si ritirò dopo appena tre game per un problema al collo, e, dopo la finale persa con Marcelo Rios nel 1998, tornò a primeggiare da ultratrentenne per tre volte consecutive, dal 2001 al 2003, superando nell’ordine Jan-Michael Gambill, Roger Federer e Carlos Moya. Grazie all’affermazione sullo spagnolo, come ricorda scherzosamente nel bestseller “Open”, Agassi fece meglio della moglie Steffi Graf: “È la mia sesta vittoria qui, e così batto il record di Stefanie. Di nuovo, la stuzzico dicendo che finalmente ho fatto qualcosa meglio di lei. Lei però è così competitiva che è meglio non stuzzicarla troppo”.

Fino al 2007, oltre al primato di trofei, Agassi deteneva anche quello di più giovane vincitore. A strapparglielo, per pochi giorni, fu proprio Novak Djokovic, alla seconda presenza nell’evento della Florida. Il serbo non cedette neanche un parziale lungo il cammino, sbarazzandosi di Rafael Nadal, di Andy Murray (61 60!) e, in finale, dell’argentino Guillermo Canas, che aveva eliminato Federer.

Sconfitto da Murray nel big match del 2009, Nole si è poi aggiudicato quattro delle ultime cinque edizioni, battendo per due volte Nadal (2011 e 2014) e per altrettante lo stesso britannico (2012 e 2015). In mezzo, nel 2013, l’inopinato stop negli ottavi per mano di Tommy Haas.

Riuscirà il Djoker a raggiungere Agassi già quest’anno? Il pronostico non può che essere dalla sua parte, visto l’impressionante dominio che sta esprimendo sul tennis mondiale. Plausibile, però, che nell’occasione i vari Murray, Federer, Wawrinka, Nadal e via dicendo godano di un tifoso d’eccezione in più, proveniente dal Nevada e ben deciso a mantenere in via esclusiva un record di cui va fiero, lasciandosi, almeno qui, Nole alle spalle. Proprio come l’amata “Stefanie”…

 

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