ATP Indian Wells: Raonic cerca l'impresa in finale contro Djokovic

TENNIS – Dal nostro inviato ad Indian Wells Diego Barbiani

Novak Djokovic contro Milos Raonic, si decide il torneo di Indian Wells 2016 con una finale non proprio prevista alla vigilia. Nulla contro la presenza del serbo, assoluto dominatore da queste parti con tre finali negli ultimi tre anni, sei in totale ed una sola sconfitta (contro Rafael Nadal nel 2007, alla prima finale).

Sarà una sfida che in passato non ha regalato molte soddisfazioni al canadese, sconfitto cinque volte in cinque precedenti.

Allo stesso tempo, però, bisogna dividere il Raonic 2013 e 2014 da quello di inizio 2015 e da quello di questo inizio di 2016. I primi progressi con Ivan Ljubicic perfezionati poi da Riccardo Piatti hanno permesso al giocatore classe 1990 di alzare ancor di più il livello e di vivere questi primi tornei della stagione da grande protagonista. Ha già un titolo in tasca, l’ATP 250 di Brisbane dove ha superato Bernard Tomic e Roger Federer tra semifinale e finale. Ha una semifinale all’Australian Open dove ha sconfitto lungo il cammino il campione 2014 Stan Wawrinka arrendendosi ad Andy Murray ed ad un problema fisico quando era avanti due set a uno, ed ora, al rientro, è di nuovo in finale. Il rientro in top-10 sembra ormai prossimo dopo le difficoltà della scorsa stagione condizionata dal problema al piede prima di Parigi.

Vero è, però, che Novak in finale difficilmente sbaglia partita ed è facile immaginare che regalerà molto poco. Nel 2014, a Parigi Bercy, finì con un netto 6-3 6-2 ed eravamo sempre su una superficie veloce (ed indoor), mentre all’Australian Open il n.1 del mondo diede una grande lezione all’avversario.

Una delle novità nel 2016 di Raonic è la sua grande propensione alla rete per accorciare gli scambi. E’ un piano di gioco che può dargli qualcosa senza trascinarlo in scambi di 10-15 colpi che per lui alla lunga risulterebbero deleteri. Detto ciò, tra i mille pregi del serbo c’è quello di saper giocare passati straordinari, per cui ha bisogno di mescolare un po’ le carte.

Il canadese è alla terza finale in un Master 1000 dopo aver perso le prime due a Montreal 2013 (da Nadal) e quella già citata di Bercy 2014 (da Djokovic), raggiunta dopo aver superato Inigo Cervantes, Bernard Tomic, Tomas Berdych, Gael Monfils e David Goffin. Il serbo, invece, ha avuto la meglio di Bjorn Frantangelo, Philippe Kohlschreiber, Feliciano Lopez, Jo Wilfried Tsonga e Rafael Nadal, e domani giocherà la trentanovesima finale in un Master 1000 andando a caccia del titolo n.27 che lo porterebbe alla pari dello stesso Nadal (che però ha giocato quarantuno finali a questo livello).

 

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