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03 Dic 2015 06:00 - Extra
Challenge Round. Murray super in Davis, come McEnroe e Wilander
di Fabrizio Fidecaro
TENNIS – DI FABRIZIO FIDECARO – Andy Murray ha riportato la Coppa Davis in Gran Bretagna dopo settantanove anni. Il talento di Dunblane ha giocato e vinto tutti e otto i singolari nei quattro turni di gara: finora, dall’introduzione del World Group, vi erano riusciti solo John McEnroe e Mats Wilander.
Prima di lui solo John McEnroe e Mats Wilander. Concludendo la stagione con otto successi in altrettanti match di singolare in Coppa Davis, Andy Murray ha eguagliato l’impresa realizzata negli anni Ottanta dai due ex numeri uno, i soli finora capaci di ottenere l’en plein dall’entrata in vigore del World Group, datata 1981. Lo statunitense vi riuscì nel 1982, lo svedese dodici mesi più tardi. Consideriamo analogie e differenze nelle stagioni dei tre fuoriclasse.
COME SI AFFACCIARONO ALLA STAGIONE. All’inizio dell’82 il 23enne McEnroe era l’indiscusso numero uno del mondo. Aveva strappato la leadership a Bjorn Borg, detronizzandolo dopo cinque anni a Wimbledon e battendolo poi anche agli US Open, in cui si era imposto per la terza volta di fila. John, dunque, vantava già quattro Major in bacheca, e se ne attendevano molti altri. Nell’83 un Wilander ancora teenager veniva dalla clamorosa esplosione della stagione precedente, in cui, appena 17enne, aveva trionfato al Roland Garros. Era già n. 7 Atp, e in piena crescita. Quanto a Murray, il britannico si era affacciato al 2015 da n. 6 Atp, dopo essere anche uscito dai top ten nel corso del 2014. Già ventotto primavere sul groppone, due Slam vinti in carriera più l’oro olimpico in quel di Londra.
L’ANNATA AL DI FUORI DELLA DAVIS. Nell’82 McEnroe si confermò in vetta al ranking, ma a sorpresa non conquistò nessuno Slam. A Wimbledon perse in finale con Jimmy Connors, a New York in semi con Ivan Lendl. Nel complesso si aggiudicò cinque tornei, vincendo 71 degli 80 incontri giocati. Nell’83 Wilander salì fino al quarto posto Atp (ma fu primo nella classifica del Grand Prix). Si affermò in ben nove tornei, con 82 successi in 93 match, e, dopo la finale raggiunta al Roland Garros, trionfò agli Australian Open, superando lo stesso Mac e Lendl, proprio alla vigilia e sullo stesso campo dell’ultimo atto di Davis. Per Murray 2015 la risalita fino al secondo posto mondiale, con quattro titoli e 71 vittorie in 85 incontri. Anche per il britannico nessuno Slam, ma la finale a Melbourne e le semi a Parigi e Wimbledon.
I SINGOLARI IN DAVIS. Quest’anno Murray ha ottenuto un record insuperabile, visto che nessuno dei suoi otto singolari era un “dead rubber”. Sia John sia Mats, invece, scesero in campo tre volte a risultato acquisito. Nell’82 McEnroe cedette in tutto sei set, venendo portato al quinto in due occasioni, proprio da Wilander nei quarti sul sintetico indoor di Saint Louis (lo storico 97 62 1517 36 86 in sei ore e ventidue minuti!) e poi da Noah in finale sul rosso al coperto di Grenoble. Nell’83 Wilander concesse tre parziali agli avversari, mai più di uno per match. Le sfide più lottate furono nei quarti con un Chris Lewis reduce dalla finale di Wimbledon e in finale con Pat Cash, in entrambe le occasioni sull’erba (prima a Eastbourne, poi a Kooyong), ma Mats se la cavò già al quarto. Quest’anno Murray ha perso appena due set, con Donald Young al primo round e con Gilles Simon al turno successivo. L’unico contro il quale ha rischiato un po’ è stato il francese, che è giunto a un passo dall’involarsi due set a zero, per poi arrendersi bruscamente 60 al quarto.
I DOPPI IN DAVIS. Nell’82 McEnroe giocò anche tutti e quattro i doppi, ottenendo altrettante vittorie con il fido Peter Fleming. L’anno dopo, invece, Wilander non fu mai schierato il sabato. Nel 2015 Murray ha saltato solo il primo turno con gli Stati Uniti, venendo poi sempre impiegato vittoriosamente al fianco del fratello Jamie.
LA CONQUISTA DELL’INSALATIERA. Sia McEnroe sia Murray, al termine delle loro stagioni “immacolate”, hanno alzato la Coppa. Non andò così a Wilander, che, a causa delle sconfitte dei compagni nella sfida con l’Australia (Joakim Nystrom battuto sia da Fitzgerald sia da Cash nei singolari, Jarryd e Hans Simonsson superati da Edmondson e McNamee in doppio), non riuscì a sollevare l’insalatiera. Mats ce l’avrebbe fatta per tre volte negli anni seguenti (1984-85, 1987). Quanto a Mac, il mancino nato a Wiesbaden ne ha conquistate ben cinque (1978-79, 1981-82, 1992). Per Murray quella di domenica scorsa è stata la prima. Anche se non dovesse farcela a ripetersi, resterà sempre l’enorme gioia per aver riportato il trofeo in Gran Bretagna spezzando un digiuno epocale.
McEnroe 1982
1 Usa-India 4-1 (Carlsbad, cemento): V. Amritraj 64 97 75, Krishnan 61 57 64
Q Usa-Svezia 3-2 (St. Louis, sintetico indoor): Jarryd 108 63 63, Wilander 97 62 1517 36 86
S Usa-Australia 5-0 (Perth, sintetico indoor): McNamara 64 46 62 64, Alexander 64 63
F Usa-Francia 4-1 (Grenoble, terra indoor): Noah 1210 16 36 62 63, Leconte 62 63
Wilander 1983
1 Svezia-Indonesia 5-0 (Bjarred, sintetico indoor): Tarik 62 62 61, Arianto-Wibowo 63 63
Q Svezia-Nuova Zelanda 3-2 (Eastbourne, erba): C. Lewis 64 75 68 108, Simpson 63 63 62
S Svezia-Argentina 4-1 (Stoccolma, sintetico indoor): Vilas 64 63 64, Clerc 61 62
F Australia-Svezia 3-2 (Melbourne, erba): Cash 63 46 97 63, Fitzgerald 68 61 60
Murray 2015
1 Gran Bretagna-Usa 3-2 (Glasgow, cemento indoor): Young 61 61 46 62, Isner 76 63 76
Q Gran Bretagna-Francia 3-1 (Londra Queen’s, erba): Tsonga 75 76 62, Simon 46 76 63 60
S Gran Bretagna-Australia 3-2 (Glasgow, cemento indoor): Kokkinakis 63 60 63, Tomic 75 63 62
F Gran Bretagna-Belgio 3-1 (Ghent, terra indoor): Bemelmans 63 62 75, Goffin 63 75 63