Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
10 Dic 2015 13:30 - Ultim'ora
Best of 2015 ATP, i match più belli / n.9: Kyrgios supera il proprio idolo Federer a Madrid
di Diego Barbiani
TENNIS – Roger Federer arrivava a Madrid dopo la trionfante settimana di Istanbul, ma a Madrid, nonostante l’assenza di Novak Djokovic che gli aveva restituito la testa di serie n.1 nei grandi tornei dopo quasi tre anni, gli è capitato l’esordio più complicato contro Nick Kyrgios. Tra i due c’è enorme rispetto, soprattutto dopo che un anno fa, più o meno nello stesso periodo, Federer aveva invitato Kyrgios ed il suo team ad allenarsi con lui per una settimana.
Non capita tutti i giorni di battere il proprio idolo d’infanzia, soprattutto se, per parole dell’australiano, Federer è uno dei più grandi giocatori della storia del tennis. 6-7(2) 7-6(5) 7-6(12) che gli è valsa la seconda vittoria su un top-10 in tutta la carriera. La prima? Contro Rafael Nadal a Wimbledon 2014. “Ho fatto veramente fatica a dormire per tutta la scorsa notte” aveva ammesso Kyrgios “sapendo che sarei dovuto scendere in campo per affrontare Federer. Sapevo comunque che stavo giocando bene e che se avessi servito bene avrei avuto le mie chance ed alla fine ce l’ho fatta”.
Federer aveva vinto il primo set recuperando un break di ritardo, Kyrgios aveva fatto lo stesso nel secondo. Neanche una palla break nel terzo set da fronteggiare per i due che al tie-break hanno dato vita ad un testa a testa durato ventisei punti in cui lo svizzero ha salvato cinque match point prima di crollare al sesto. “E’ la mia vittoria più bella” ha continuato Kyrgios, “lui una volta di più ha dimostrato di essere il migliore cercando fino alla fine una maniera per venire a capo della partita”.
“A lui piacciono le grandi sfide, i grandi palcoscenici” ha replicato Federer, “entra in campo senza nulla da perdere, senza paura, e con un gioco già di altissimo livello”. Ci fu poi il giallo di una frase detta dal campione elvetico durante il tie-break del secondo set: “Noi abbiamo bisogno di un clown nel tour…”. In molti l’avevano pensata diretta al giovane australiano, protagonista di una polemica molto lunga con Layhani nel tie-break del primo set e costantemente sotto la lente d’ingrandimento per alcuni atteggiamenti in campo. In realtà, come spiegherà lo stesso Federer, era rivolta ai vari giudici di linea che avevano sbagliato numerose chiamate tra cui una prima di servizio di Kyrgios dentro al rettangolo del servizio (e su terra dovrebbe essere impossibile da non notare). In quella circostanza Nick, che aveva servito in maniera perfetta, avrebbe dovuto cambiare campo sul 2-4 invece quell’errore lo ha costretto all’irrecuperabile 1-5. Chi avesse ancora dei dubbi potrebbe guardare la scena della stretta di mano finale da dove traspare grande rispetto tra i due protagonisti.