Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
10 Dic 2015 15:00 - Ultim'ora
Best of 2015 ATP, i match più belli / n.8: Raonic cancella tre match point e batte Nadal ad Indian Wells
di Diego Barbiani
TENNIS – All’ottavo posto della classifica dei dieci match ATP più belli della stagione, la vittoria per 4-6 7-6(10) 7-5 di Milos Raonic contro Rafael Nadal nei quarti di finale di Indian Wells. Fu anche la partita che mise in luce i (tanti) problemi che avrebbero accompagnato poi lo spagnolo per quasi tutta la stagione, costringendolo a sconfitte a tratti sorprendenti nel modo in cui sono maturate. Quella contro il canadese fu per certi versi significativa, perché raramente si è visto Nadal mancare tre match point e perdere sotto tanti aspetti: primo tra tutti, quello fisico. Un tennista con quello strapotere, capace di lottare quattro o cinque ore senza subire cali, quel giorno dopo due ore di gioco stava perdendo sempre più brillantezza. Raonic, appena poteva, caricava il bazooka e sparava il dritto lungolinea o anomalo, sempre verso il dritto di Nadal.
Sono state tre ore di tennis vissute tutte in apnea, tra il gioco votato all’attacco del canadese e l’enorme sacrificio di Nadal, che nonostante una condizione generale piuttosto deficitaria ha disputato il più bell’incontro del suo torneo ed in conferenza stampa era infuriato per aver gettato alle ortiche una partita che in un qualsiasi altro periodo storico l’avrebbe visto vincitore. “Tu dici che ero stanco?” replicava con ardore, sebbene la domanda volesse essere proprio riferita a quali fossero le sue sensazioni in campo. “No, no, non è vero. Non è vero che ero stanco. Avrei dovuto vincere io: ho avuto tre match point, ho avuto le mie chance di prendere il break anche nel terzo set ma è sempre difficile quando dall’altra parte del campo c’è un giocatore che gioca ace o servizi vincenti con questa facilità”.
Vero, ma fino ad un certo punto. Nadal era in grande difficoltà perché ha impostato una partita, in risposta, tre o quattro metri dietro la linea di fondo. Aveva molto più campo da coprire sia in laterale che in orizzontale. Finché ha avuto le forze, stava comunque controllando agevolmente la partita. Teneva e ribaltava lo scambio, chiamava a rete il canadese e lo passava con ottime soluzioni. Poi nel terzo set il livello si è molto equilibrato, con le gambe di Nadal che giravano meno di inizio partita e veniva a mancare la potenza. Bellissime le fasi finali dell’incontro, dove ci sono state occasioni da una parte e dall’altra ed il break decisivo è arrivato grazie ad un pallonetto forse fortuito di Raonic, con una palla che ha pizzicato mezza riga di fondo e non rigiocata dallo spagnolo.
(ci scusiamo in anticipo per gli highlights: il video segna quasi 14 minuti, in realtà ce ne sono solo 6)