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06 Ott 2015 05:00 - Commenti
Serena Williams, la delusione più forte della passione?
di Rossana Capobianco
TENNIS – QUIET PLEASE! – Non l’avremmo mai pensato che Roberta Vinci, il suo splendido ma fragile tennis, un suo così grande exploit avrebbe messo così in crisi Serena Williams: la mancata conquista del Grande Slam, in una delle più grandi sorprese mai viste nella storia del tennis, ha fatto prevalere la delusione nella statunitense. Stagione finita anticipatamente. E la passione dov’è? Forse ormai conta solo la vittoria?
Premettiamolo, perché è doveroso: non dev’essere facile vivere e convivere con la pressione che occupa tutte le ore della tua giornata, anche quella di libertà, anche quella che devi dedicare al fidanzato, alle amiche, a prenderti cura di te stessa, perfino quando sgranocchi dei popcorn davanti ad un bel film, al cinema o dal divano di casa tua.
Non dev’essere stato semplice essere Serena Williams dalla fine del torneo di Wimbledon in poi, figurarsi i giorni che hanno preceduto e che hanno visto gli US Open avanzare per poi volgere al termine. I nervi sempre più tesi, il traguardo sempre più vicino, le gambe, anche quelle robuste e solide di Serenona tremano un po’; e trovi l’avversaria che non ha nulla da perdere. Contro di lei, nessuno aveva da perdere ma Roberta Vinci ha saputo anche vincerla, quella partita, rimontandola anche. E da lì, dall’incredulità divenuta delusione, dall’assenza di parole, dal fastidio per le immediate interviste e il dover comunicare a tutti i costi, il tennis sparisce.
Sparisce perché fa troppo male, perché sente, infantilmente e umanamente, il tradimento da parte di quello a cui ha dedicato la vita e in particolare gli ultimi anni, dopo tante stagioni distratte e a singhiozzo.
Stavolta c’era davvero troppo vicina e invece niente, invece deve decidere se accontentarsi o riprovare un altro anno ancora. Intanto, rinuncia.
Rinuncia al tennis; certo stride un po’ se si pensa a chi, come Juan Martin Del Potro, è costretto ai box e a numerose operazioni per rientrare disperatamente da qualche anno, ormai. Tentare, farsi male, tentare ancora. Tentare sempre. O la sorella Venus, che combatte contro un brutto morbo, menomazioni e fatica ma non si è mai arresa.
Anche Serena ha lottato ed è tornata ma ora la vittoria pare essere il suo unico scopo: che la passione per il tennis coincida soltanto con il trionfo per la Williams ormai?
Forse Serena avrà tempo di pensarci, mentre ancora metabolizzerà questa batosta. D’altronde è solo una sconfitta, un traguardo fallito che però quasi nessuno ha raggiunto. Il tennis invece è sempre stato lì, in qualsiasi momento.