Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
TENNIS – DI FABRIZIO FIDECARO – La mitica Streif, la pista di discesa libera più prestigiosa al mondo, fa da sfondo al torneo Atp di Kitzbühel. Contrariamente alle gare di sci, però, con la racchetta da tennis gli austriaci non hanno mai raccolto troppe soddisfazioni nell’evento di casa…
Tremilatrecentododici metri di lunghezza, ottocentosessanta di dislivello. Una pendenza media del 27 per cento con punte dell’85%, in cui si scivola via anche a 145 chilometri all’ora. È la mitica Streif, la più celebre tra le piste sciistiche, che ospita fin dal 1931 il trofeo dell’Hahnenkamm. Vincervi l’annuale discesa libera di Coppa del Mondo – che qui si disputa fin dalla prima edizione, datata 1967 – equivale per prestigio a conquistare un titolo mondiale e fra gli specialisti c’è addirittura chi preferirebbe riuscire a trionfare qui piuttosto che aggiudicarsi la medaglia d’oro olimpica.
È la Streif a fare da sfondo all’impianto che ospita il torneo di Kitzbühel. Uno scenario quanto mai suggestivo, che giocatori e appassionati stanno ammirando giusto questa settimana, in occasione della sessantesima edizione dell’evento maschile sulla terra battuta. L’inaugurazione avvenne infatti nel lontano 1956, con il successo del tedesco Milan Petrovic.
Sono state tante le annate memorabili, a partire dal 1961, quando in una finale tutta australiana Roy Emerson superò in cinque set Rod Laver. E poi i quattro titoli di Guillermo Vilas (1977, 1980, 1982-83), il primo centro sul rosso di Pete Sampras (1992, batté Alberto Mancini), il successo sulla lunga distanza di Goran Ivanisevic su Fabrice Santoro (1994), il più recente poker argentino con Gaston Gaudio, Agustin Calleri, Juan Monaco e Juan Martin Del Potro vincitori consecutivamente dal 2005 al 2008.
E gli italiani? In singolare sono state due le affermazioni. La prima, e più prestigiosa, avvenne nel 1975 con Adriano Panatta, che sconfisse in quattro set il cecoslovacco Jan Kodes, aggiudicandosi anche il doppio, al fianco del fido Paolo Bertolucci, contro i francesi Patrice Dominguez e Francois Jauffret. Nel 2010, poi, a imporsi è stato Andreas Seppi, che ha travolto nel match clou il rumeno Victor Crivoi, ma si trattava di un evento del circuito Challenger. Il torneo, infatti, ha figurato nella categoria International Series Gold dal 1998 al 2008, per divenire un “250” nel 2009, essere declassato l’anno successivo e tornare “250” nel 2011.
Per quanto riguarda gli azzurri, abbiamo avuto poi le finali perse da Andrea Gaudenzi nel 1998 con Albert Costa e da Potito Starace nel 2007 con Juan Monaco. In quella stagione il campano si consolò con la vittoria nel doppio, assieme al peruviano Luis Horna e analoga impresa la realizzò nel 2011 Daniele Bracciali con il messicano Santiago Gonzalez.
Quanto alla libera sul tracciato più prestigioso del Circo Bianco, è stata vinta per due volte da sciatori nostrani: Kristian Ghedina nel 1998 (ma si corse su pista ridotta) e Dominik Paris nel 2013. Storico il secondo posto colto nel 1975 dallo slalomista e gigantista Gustav Thöni: il fuoriclasse di Trafoi giunse ad appena un centesimo (poi rilevato in ancor meno: tre millesimi!) dal superdiscesista austriaco Franz Klammer.
Contrariamente alle gare di sci, che vedono spesso in trionfo i rappresentanti del formidabile team di casa, il torneo tennistico di Kitzbühel è stato quasi sempre avaro di soddisfazioni per gli austriaci. L’unico titolo l’ha ottenuto nel 1993 Thomas Muster, che superò Javier Sanchez. Un altro spagnolo, Albert Costa, gli negò il bis due anni dopo, fermandolo in cinque set nell’ultimo atto e infliggendogli una delle due sconfitte in 67 incontri stagionali sull’amata terra (l’altra era giunta a Gstaad per mano di Alex Corretja). Nel 2008, poi, Jurgen Melzer, spintosi fino al match clou, racimolò appena tre game con Del Potro.
Dodici mesi or sono Dominic Thiem è andato vicino all’affermazione. Il ragazzo di Wiener Neustadt si è qualificato per la finale, ma, dopo aver fatto suo il primo set, è stato costretto alla resa dal belga David Goffin. Le speranze austriache sono affidate a lui anche quest’anno. Dominic viene dai titoli vinti in successione a Umago e a Gstaad, è il numero uno del seeding e, dopo aver rischiato di uscire all’esordio nel derby con Andreas Haider-Maurer, affronterà oggi nei quarti lo spagnolo Albert Montanes. Tutta Kitzbühel è con lui: dovesse farcela a emulare Muster, la Streif si illuminerebbe a festa.