Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
07 Lug 2015 10:41 - Ultim'ora
Ex campionessa australiana attacca Kyrgios e Tomic: "Se ne tornino nel loro paese". Kyrgios risponde: "Razzista"
di Salvatore De Simone
TENNIS – Polemica incandescente tra Dawn Fraser, ex campionessa di nuoto amatissima in Australia, e Nick Kyrgios, il quale ha accusato quest’ultima di razzismo.
Tutto è partito dal modo in cui il tennista ha perso un game nel terzo game del secondo set contro Gasquet (che poi ha finito per vincere in quattro set). L’australiano in quel frangente non si è impegnato molto nella risposta ed è stato accusato da alcuni di aver voluto perdere volutamente: tra questi la sopracitata Fraser, la quale ha attaccato duramente il giocatore ai microfoni del ‘Today Show’: “È assolutamente disgustoso. Sono così allibita nel pensare che sia andato là fuori per giocare ed abbia perso volutamente. E’ terribile perché dovrebbe trasmettere un messaggio migliore alle giovani generazioni del suo paese, del nostro grande Paese”. L’ex nuotatrice non ha risparmiato nemmeno Bernard Tomic (il quale supponiamo non mancherà di rispondere anche lui): “Se a Tomic e a Kyrgios non piace la nostra nazione, se ne tornassero da dove i loro padri e i loro genitori provengono. Non abbiamo bisogno di loro in questa nazione se si comportano in quel modo”. Quest’ultima frase ha scatenato un putiferio sui social contro la Fraser e lo stesso Kyrgios (su twitter) ha detto la sua in poche concise frasi: “Lanciare una racchetta, monello. Discutere le regole, irrispettoso. Insoddisfatto del match, viziato. Mostrare le emozioni, arrogante. Palese razzista, leggenda australiana”. Dawn Fraser ha poi voluto in parte rettificare e chiarire le sue frasi. “Capisco che le mie parole siano state tacciate di razzismo, ma non è la giusta chiave di lettura. Ho detto semplicemente che, se non vogliono essere australiani, allora forse dovrebbero tornarsene nei loro Paesi d’origine: questo non significa essere razzisti”.
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