di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
TENNIS – DI ANDREA FACCHINETTI – Non è bastata la presenza in tribuna di Antonella Serra Zanetti (ultima italiana a vincere il singolare femminile nel 1998 e in assoluto la seconda azzurra nella storia ad imporsi nel Trofeo Bonfiglio dopo Silvia Farina) a portare fortuna a Jessica Pieri nella semifinale della 56sima edizione degli Internazionali d’Italia Juniores sulla terra battuta del Tennis Club Milano Bonacossa. La diciottenne toscana di Lucca non ha saputo sfruttare la maggiore esperienza nei confronti della sedicenne canadese Charlotte Robillard-Millette alla quale rendeva un notevole numero di centimetri in termini di altezza e di pesantezza di colpi per raggiungere una finale prestigiosa. Eppure le cose per la nostra tennista non era cominciata male, con un vantaggio di 4-1 che avrebbe potuto anche aumentare se avesse sfruttato una delle cinque palle per il 5-1. Invece quella che sembrava una felice cavalcata si è trasformata quindici dopo quindici in una inarrestabile rimonta della nordamericana, complice un leggero risentimento alla schiena che ha tolto via via fluidità nel movimento della Pieri. Così Robillard-Millette ha recuperato fino ad un miracoloso tie break che ha addirittura portato a casa per 7 punti a 3, per poi prendere un piccolo ma decisivo vantaggio anche nel secondo set, chiuso 6/4, che vale al Canada la possibilità di giocarsi il primo titolo nella sua storia. “Sapevo che Jessica è una giocatrice che poteva mettermi molto in difficoltà – ha detto Charlotte – e in più io sono partita molto male e così ho deciso di non andare più alla ricerca del punto a ogni costo, ho preferito giocare in modo conservativo e alla fine ha pagato”. La mancina di Montreal ha mostrato di sapersi adattare ad ogni tipo di superficie. Dopo i quarti di finale raggiunti sul cemento degli Australiana Open, ha ottenuto risultati importanti sul rosso europeo in primavera e oggi avrà un importante esame di laurea contro Marketa Vondrousova. La mancina ceca, numero 4 della classifica mondiale, è addirittura più giovane di circa sei mesi dell’avversaria ma vanta nel 2014 una semifinale al Roland Garros e a Wimbledon, nel suo match ha dominato Rebeka Masarova per 6/2, 6/3, facendola impazzire con una serie di smorzate ed un rovescio penetrante, come del resto ha fatto nel corso di tutta la settimana con le avversarie incappate sul suo cammino. La sua presenza nell’atto conclusivo premia la forza della scuola della nazione dell’est,
che nella storia vanta addirittura nove successi, l’ultimo dei quali con Katerina Siniakova nel 2012. Un sorpresa a metà è arrivata in campo maschile dove l’ennesimo mancino, il francese Corentin Denolly, ha realizzato l’impresa di giornata eliminando il n°2 del mondo Taylor Fritz. Il transalpino ha servito bene e risposto meglio contro il lungo californiano, realizzando un 7/6(3), 6/4 rivelatosi alla fine meritato. Tutto secondo programma invece per il numero 1 del tabellone Orlando Luz, il quale ha imposto facilmente il proprio ritmo al giapponese Akira Santillan (testa di serie n.3) per un 6/4, 6/2. Oggi le finali sono previste dalle ore 12.30, con ingresso gratuito.