Roland Garros: Ymer, la rinascita della Svezia passa dall'Etiopia?

TENNIS – Dal nostro inviato a Parigi Diego Barbiani

Avrà anche perso da Lukas Rosol per 6-2 7-6 6-3, ma Elias Ymer si è messo ancora una volta in luce per le sue grandi qualità che da qualche mese stanno facendo tanto parlare di lui. Svedese, anche se a guardarlo verrebbe da non crederci per via del colore della pelle.

Suo padre, infatti, è originario dell’Etiopia ed a causa della lunga guerra contro l’Eritrea decise di scappare per cercare un futuro migliore per lui e la sua futura moglie. La Svezia li accolse in un paesino a 150 chilometri da Goteborg, Skara. Wondwosen era convinto dentro di sé che Elias ed il fratello Ymer potessero seguire la sua carriera da mezzofondista, ma entrambi hanno optato per il tennis. Elias, in particolare, fu accolto da Magnus Norman all’accademy “Good to great” perché lo stesso allenatore di Wawrinka fu intenerito nel vedere questo ragazzino presentarsi con una racchetta in una borsa di plastica. “Voleva giocare a tennis, ma non aveva abbastanza fondi. Così decisi di aiutarlo nel suo sogno” ha dichiarato l’ex n.2 del mondo.

Lo scorso anno un salto di oltre 500 posizioni nel ranking lo ha portato nei pressi dei primi 200 giocatori del mondo, a Bastad è arrivata la prima vittoria in carriera, ma soprattutto a Miami ci fu un episodio davvero particolare con Novak Djokovic, battuto due tie-break ad uno dopo un’ora e mezza di allenamento insieme. Promette bene, e la vittoria su Nick Kyrgios a Barcellona non è che un ulteriore tassello a testimoniarne il valore. 

In Svezia hanno vissuto per anni cullandosi sui successi di campionissimi come Bjorn Borg, Mats Wilander e Stefan Edberg. Poi, come una bolla di sapone, è scoppiato tutto. Da anni a nazione scandinava è in tremenda difficoltà, rischiando sempre più di sparire dal panorama tennistico mondiale. Grazie ad Ymer si è riaccesa la speranza, ma ci sarà da lavorare duramente per permettergli di crescere con la giusta tranquillità e sviluppare nuovamente un universo tennistico interno che permetta di dare un seguito a tutto quanto, per non ripetere l’errore del passato.

 

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