Roland Garros: quali sono le cinque finali più belle nel maschile e nel femminile?

TENNIS – Di Andrea Scodeggio

ROLAND GARROS: La stagione sulla terra rossa si sta avviando alla conclusione, con l’ultimo atto, quello più importante, il Roland Garros. Da sempre è lo slam più imprevedibile, poiché la terra rossa è stata indigesta per molti grandi campioni del passato, che non sono riusciti a portarsi a casa la Coppa dei Moschettieri.

Proprio del passato parliamo, ripescando le 5 finali, maschili e femminili, che hanno segnato la storia di questo slam. Premesso che è difficile stilare una classifica che possa racchiudere tutti i gusti e le scelte di ogni appassionato, chiediamo anticipatamente scusa se abbiamo tralasciato qualche incontro. Resta un gioco il tennis e così lo è anche scegliere un incontro piuttosto che un altro. Anzi, a maggior ragione se vi trovate in disaccordo, scriveteci altre idee tra i commenti qui in basso, riportando una vostra classifica sia al maschile che al femminile.

LE 5 MIGLIORI FINALI MASCHILI:

5) Rafael Nadal b. Roger Federer: 6-1, 6-3, 6-0 (RG 2008): Escludere una delle tante vittorie del recordman Nadal, è fargli un torto. La storia ha parlato, per questi dieci anni, quasi esclusivamente spagnolo e dovendo scegliere un incontro fra le nove finali vinte, questo è l’emblema del suo dominio. La perfetta sintesi di quanto il mancino di Manacor sia stato un autentico schiacciasassi. Di fronte c’era il numero uno al mondo Roger Federer e letteralmente lo umiliò con un degradante punteggio, vincendo in meno di due ore di gioco. Il percorso di quel Roland Garros fu immacolato, nemmeno un set perso, ed il gioco che mostrò fu destabilizzante per tutti. La sua vittoria più netta ed indiscussa.

4) Roger Federer b. Robin Soderling: 6-1, 7-6(1), 6-4 (RG 2009): L’anno successivo Nadal si doveva apprestare a vincere il quinto Roland Garros consecutivo e superare definitivamente Borg (altro indiscusso re della terra) ed invece incappò in un ginocchio dolorante e nello stato di grazia di uno svedese dal carattere rude e dal dritto e servizio devastanti: Robin Soderling, che gli inflisse l’unica sconfitta in terra di Francia. A quel punto Roger Federer aveva l’obbligo di vincere ed in finale ci arrivò, non senza patemi. Memorabili sono le sfide contro Tommy Haas, rimonta due set a zero, e contro Del Potro, vittoria al quinto dopo essere stato sotto 2 set ad 1, prima della finale che consacrò lo svizzero nell’olimpo dei più grandi, permettendogli di raggiungere Sampras come numero di slam totali e di conquistare il suo unico alloro francese. 

3) Bjorn Borg b. Ivan Lendl: 6-1, 4-6, 6-2, 3-6, 6-1 (RG 1981): A cavallo degli anni ’70 e l’inizio degli ’80, il circuito lo dominava un ragazzone svedese dall’animo imperturbabile e che corrispondeva al nome di Bjorn Borg. Dopo aver inanellato 5 Wimbledon di fila, Borg si apprestava a vincere il suo quarto sigillo consecutivo a Parigi (sesto in totale), dominando come al solito per l’intero torneo ma faticando contro un giovane di belle speranza, che confermerà poi tutte le premesse, ovvero Ivan Lendl. Il ceco, alla sua prima finale di uno slam non sfigurò affatto, riuscendo a strappare due set al potente svedese, e crollando solo alla distanza. Una finale che segnerà la fine del dominio di Borg perché sarà l’ultimo slam vinto dallo svedese, per poi ritirarsi improvvisamente a neanche 27 anni.

2) Michael Chang b. Stefan Edberg: 6-1, 3-6, 4-6, 6-4, 6-2 (RG 1989): Rimane, per tutti, l’impresa delle imprese. Dopo un solo anno di professionismo ed appena 17enne, il giovane asiatico, naturalizzato statunitense, Michael Chang vinse il Roland Garros del 1989. Memorabile restò l’ottavo di finale contro il ceco Lendl, capace di rimontare due set a zero in preda ai crampi ed inventandosi la battuta dal basso nel quinto set, invece che il solito movimento del servizio. Rimase nella memoria anche la banana con la quale Chang si nutriva durante il cambio campo, ma soprattutto lo spirito battagliero che lo contraddistinse, permettendogli di trionfare contro l’esperto Edberg e di rimontare lo svantaggio di 2 set ad 1. Il suo unico trionfo nello slam, ma ancora oggi celebrato come fra i più belli di sempre.

1) Ivan Lendl b. John McEnroe: 3-6, 2-6, 6-4, 7-5, 7-5 (RG 1984): Non si può asserire, con assoluta certezza, che sia stata la più bella, ma di sicuro è tra le più ricordate. La terra è sempre stata maledetta per i tennisti americani, da sempre abituati a superfici veloci come il loro amato cemento. Non è caso se gente come Connors e Sampras non abbiamo mai vinto questo slam e purtroppo, anche John McEnroe ha dovuto piegarsi a questa legge. Era la testa di serie numero uno del torneo ed arrivò in finale con un percorso pressoché netto e sembrava fosse giunta l’ora di conquistarsi questo allora che mancava. Invece a ribaltare tutto ci fu il giovane Lendl, che rovesciò il pronostico e l’esito della finale. Ribaltò il punteggio di 2 set a 0 e vinse il suo primo torneo dello slam. Da ricordare fu la pessima figura dello statunitense, che non proferì parola durante la premiazione (tanta era la delusione) e lasciò il palco scuro in volto, tra i fischi dei francesi. Un amore mai nato tra Parigi e l’istrionico John.

 

LE 5 MIGLIORI FINALI FEMMINILI:

5) Francesca Schiavone b. Samantha Stosur: 6-4, 7-6 (RG 2010): Ci saranno state vittorie sicuramente più belle di questa (su tutte l’ultima vittoria di Steffi Graf al Roland Garros del ’99 sulla Hingis meriterebbe una citazione a parte) ma per noi italiani rappresenta qualcosa di unico ed inestimabile. Mai una donna aveva vinto uno slam in singolare e Francesca ci regala una favola che nessuno si aspettava. In finale fu un dominio, una dimostrazione di assoluta potenza ed estetica del gioco. Annichilita la potente Samantha e via alle celebrazioni di questa ventinovenne milanese che era entrata nella storia di questo sport. Resterà memorabile il bacio alla terra a gara conclusa. Un bacio che ci ha fatto commuovere.

4) Steffi Graf b. Martina Navratilova: 6-4, 4-6, 8-6. (RG 1987): Martina Navratilova aveva per anni combattuto per l’egemonia del tennis mondiale contro Chris Evert. Dagli anni ’70 fino alla quasi conclusione degli ’80 il tennis femminile ci ha regalato uno dei duelli più appassionati di sempre. Si sa però che tra le due litiganti c’è sempre una terza che poi gode ed in questo caso si trattò della tedesca Steffi Graff. Entrambe le due tenniste si stavano avviando al viale del tramonto (la Evert si ritirò nel ‘89) e la giovane tedesca era una forza della natura, destinata a dominare il tennis per molti anni. La vittoria del 1987 fu il suo primo trofeo di un grande slam, a 18 anni ancora da compiere, e si comprese subito come la sua indomita forza ed il suo spirito battagliero, la caratterizzeranno per tutto il proseguo della carriera. La finale suggellò l’avvento della nuova regina del tennis mondiale. 

3) Chris Evert b. Martina Navratilova 6-3, 6-7(5), 7-5 (RG 1985): Tra i tanti match disputati tra le due giocatrici questo fu di sicuro uno dei più importanti, specialmente per la carriera della Evert. Da due anni infatti soffriva l’impietoso confronto con la giocatrice ceca, abile nel toglierle il respiro con le discese a rete e la velocità di esecuzione. Questo tolse sicurezza alla Evert ma non la capacità di reagire e dopo dodici sconfitte di fila ci fu la prima vittoria sul cemento di Key Biscayne, ma soprattutto il trionfo a Parigi in uno dei duelli più appassionanti di sempre fra le due giocatrici. L’amata terra era tornata a sorridere alla statunitense ed il sesto sigillo parigino messo in bacheca.

2) Arantxa Sanchez Vicario b. Steffi Graf: 7-6(6), 3-6, 7-5 (RG 1989): Nell’ 1987 ci fu il primo alloro, poi la tedesca Graf continuò a dominare senza ritegno il circuito, tanto che nel 1988 vinse il Golden Slam e sembrava che nessuno potesse fermarla. Invece quel 1989 del
l’Open di Francia fu ricco di sorprese. Detto della vittoria di Chang, anche tra le donne ci fu un’incredibile sorpresa. Si fece strada una giovane spagnola di belle speranze che sorprese tutti quanti e vinse un’incredibile finale contro la più quotata avversaria, coronando una favola pazzesca. Arantxa vincerà ancora altre tre prove dello slam e sarà considerata come una delle più grandi campionesse del tennis mondiale e sarà l’unica spagnola a raggiungere la prima posizione mondiale.

1) Monica Seles b. Steffi Graf: 6-2, 3-6, 10-8 (RG 1992): Come già detto, Steffi Graf era l’assoluta dominatrice del tennis mondiale. Le avversarie non riuscivano a resisterle e fino alla fine degli anni ’80 non c’era nessuna in grado di detronizzarla. Si affacciò però una tennista mancina, jugoslava, e che faceva della rapidità un’arma vincente, capace anche di giocare entrambi i colpi con il servizio a due mani. Già nel 1990 Seles si impose sulla Graf, divenendo la giocatrice più giovane di sempre a vincere il Roland Garros (16 anni e sei mesi), ma quella del 1992 è considerata una delle loro sfide più belle. Non tanto per i primi due set, ma per l’agonismo dell’ultimo parziale in cui a prevalere fu Monica al termine di una lotta estenuante. Fu il terzo Roland Garros consecutivo per la jugoslava e sarà anche l’ultimo. L’anno successivo non vi prese parte a causa della terribile aggressione che rischiò di costarle la vita.

 

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