Coric: "Non c'è una grande differenza tra slam e challenger"

TENNIS – Borna Coric, il giovane talento croato che è salito alla ribalta dopo la vittoria contro Nadal a Basilea, ha ricevuto da Goran Ivanisevic il premio commemorativo per essere entrato tra i primi 100 in classifica. Proprio il vincitore di Wimbledon 2001 ha avuto parole di elogio per il suo giovane connazionale raccontando come quest’ultimo non era sicuro delle sue possibilità: “Conosco Borna fin da quando era piccolo – ha dichiarato Ivanisevic – Lui non era molto sicuro di sè. Io gli dicevo sempre che sarebbe diventato un ottimo tennista. Non mi credeva ma abbiamo avuto la prova che si sbagliava”. Coric ha confermato le parole di Goran: “Si, quando ero molto piccolo pensavo che non sarei riuscito a vincere nemmeno una partita. Nel mio interiore sapevo che poteva non essere così ma in campo entravo spaventato. Però poi con il passare del tempo iniziai ad avere aspettative molto alte sulla mia persona “. Che Coric abbia superato il periodo d’insicurezza lo si capisce dalla scritta che si è fatto tatuare sul bicipite: <<Non c’è niente di peggio nella vita che essere ordinario>>. Lo dimostra anche da alcune sue dichiarazioni di qualche settimana fa, tutt’altro che ordinarie, in cui aveva detto di considerarsi il migliore della sua generazione, suscitando l’iralità di Nick Kyrgios. Coric pensa comunque di poter battere al momento, se non tutti i tennisti, almeno quelli fuori dalla top ten: “Penso di potermela giocare chiunque, anche se ancora non di vincere chiunque: in ogni caso, a parte i primi dieci, credo di poter sconfiggere tutti gli altri”. Il diciasettenne ha poi rilasciato una frase abbastanza sorprendente, sul fatto di non vedere grande differenza tra i tornei slam e i challenger: “Penso non ci sia una grande diversità, a livello di qualità. Tutto sta nella testa: è molto importante credere di poter vincere”.

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