Challenge Round. Dimitrov, un salto di qualità… a metà

TENNIS – DI FABRIZIO FIDECARO – Grigor Dimitrov non è riuscito a qualificarsi per le Atp World Tour Finals e chiuderà l’anno fuori dai top ten. La sua stagione è stata brillante fino a Wimbledon, poi è andata in calando. Nel 2015 da lui si attende il definitivo salto di qualità.

Sarà pure, come sostengono in molti (vedi anche l’ultimo numero di Matchpoint), il tennista più popolare della nuova generazione. Avrà anche come compagna una delle sportive più ammirate del globo, e su questo non esistono dubbi, visto che si tratta di Maria Sharapova. Il suo stile di gioco ricorderà pure, per certi versi, quello dell’immortale Roger Federer. Fatto sta, però, che Grigor Dimitrov non è riuscito a qualificarsi per le Atp World Tour Finals e all’età di ventitré anni compiuti lo scorso maggio non ha ancora mai concluso una stagione – 2014 incluso – fra i top ten del ranking mondiale.

Intendiamoci, l’annata che sta per terminare è stata senza dubbio fin qui la migliore della carriera per il bulgaro. Grigor si è imposto in tre tornei su altrettante superfici diverse: il cemento di Acapulco, la terra di Bucarest, l’erba del Queen’s Club di Londra. Si è piazzato inoltre in finale a Stoccolma, dove l’anno scorso aveva vinto il suo primo titolo Atp. Su tutto, comunque, oltre alle semifinali nei Master 1000 di Roma e Toronto, spicca il penultimo atto raggiunto a Wimbledon, dove ha superato nettamente il campione uscente Andy Murray prima di arrendersi in quattro set equilibrati a Novak Djokovic. Nei Major è giunto inoltre nei quarti agli Australian Open e negli ottavi a Flushing Meadows, mentre al Roland Garros è uscito al debutto per mano di Ivo Karlovic.

Insomma, il salto di qualità rispetto al 2013 c’è stato, considerato che dodici mesi or sono il talento di Haskovo era numero 23 Atp e oggi è n. 11, dopo essere stato anche ottavo ad agosto. Da lui, però, ci si aspetta sempre di più, e questa ultima parte di stagione ha un po’ deluso le attese. Dopo l’exploit di Wimbledon, il giocatore di più alta classifica da lui battuto è stato Tommy Robredo, n. 20, in Canada, mentre sono giunte inattese sconfitte con Jerzy Janowicz (n. 65) a Cincinnati, Gael Monfils (n. 24) agli US Open, e Julien Benneteau (n. 30) a Shanghai.

Alle Finals londinesi Grigor, come aveva anticipato qualche giorno prima, ha rinunciato a svolgere il ruolo di riserva, che gli sarebbe spettato dato il forfait di Rafael Nadal. Probabilmente non ha fatto male, perché, qualora fosse stato chiamato a scendere in campo, avrebbe rischiato di andare incontro a brutte figure, visto il suo attuale stato di forma. Inoltre lui è molto più giovane di coloro che saranno gli alternate, ossia gli spagnoli David Ferrer e Feliciano Lopez, rispettivamente trentadue e trentatré primavere sulle spalle, e si presume che negli anni a venire il Master lo vedrà tra i protagonisti direttamente sul campo.

L’impressione è che Dimitrov abbia concluso la stagione in affanno, forse logorato dalla fatica accumulata in una brillante prima parte, nella quale aveva lasciato intendere di essere ormai quasi sui livelli dei migliori. Ora Grigor potrà riposarsi in modo adeguato, per poi cominciare al fianco di Roger Rasheed la preparazione in vista della nuova annata. Nel 2015 è lecito attendersi da lui un ulteriore balzo in avanti, che lo porti con stabilità fra le stelle di prima grandezza del circuito. Le qualità ci sono: starà a lui lavorare duro per trovare la continuità necessaria allo scopo.

 

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