di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
13 Nov 2014 06:00 - Extra
Challenge Round. Agassi, gioie e dolori alle Atp Finals
di Fabrizio Fidecaro
TENNIS – DI FABRIZIO FIDECARO – Andre Agassi ha vinto una sola volta il Masters di fine anno, all’età di vent’anni, nel 1990, battendo Stefan Edberg a Francoforte. Poi tre finali perse senza conquistare un set e ben quattro ritiri a round robin in corso.
Un titolo in tredici partecipazioni. Il palmarès di Andre Agassi alle Atp Finals (considerando ovviamente tutte le denominazioni con cui sono state presentate nel corso del tempo) non è altisonante come in altri eventi. Anche il bilancio vittorie-sconfitte nella manifestazione (22-20) risulta poco oltre la sufficienza per uno del suo blasone.
L’unico successo del Kid di Las Vegas giunse nel 1990, prima edizione in scena a Francoforte dopo tredici consecutive a New York. Il ventenne Andre era alla terza presenza, e nelle due precedenti aveva fatto suo appena un match sui sei disputati. In Germania, però, ancora nelle vesti di biondo punk capellone in jeans e scaldamuscoli fluo, conquistò il trofeo con pieno merito.
In apertura di round robin dominò Pete Sampras, che un paio di mesi prima lo aveva sconfitto nella finale degli US Open, denotando netti miglioramenti nel servizio. Poi cedette solo al tie-break decisivo a Stefan Edberg, ma si guadagnò il passaggio di turno grazie a un’agevole vittoria su Emilio Sanchez. In semi Andre regolò Boris Becker (all’epoca n. 2 Atp) e nel match clou si prese la rivincita su Edberg (n. 1), prevalendo in quattro set.
Fu il suo primo titolo importante. Nello stesso anno Agassi era giunto in finale in due prove dello Slam, ma le aveva perse entrambe, con Andres Gomez al Roland Garros e, appunto, con Pistol Pete a New York. All’epoca ancora in molti dubitavano sulle sue reali qualità, ritenendolo soprattutto un discutibile prodotto di marketing giovanile, ma il tempo avrebbe dimostrato il contrario.
Per ritrovarlo in finale nel Masters, però, si sarebbero dovute attendere nove stagioni. Intanto Andre era salito al trono, caduto nella polvere e, da poco, tornato clamorosamente sull’altare. Nel 1999 a Hannover il Kid inanellò un successo in due set dietro l’altro (contro Lapentti, Sampras, Kuerten e Kafelnikov), ma nell’ultimo atto Pete Sampras (che nel round robin aveva incassato addirittura un doppio 62) giocò un match straordinario, che gli regalò il quinto centro nel torneo.
L’anno dopo, a Lisbona, Andre compì quasi analogo percorso: batté Kuerten (l’unico a strappargli un parziale), Kafelnikov, Norman e Safin, ma in finale Guga lo regolò per tre set a zero, strappando così allo stesso Safin il primato nel ranking di fine 2000.
Una nuova finale giunse nel 2003 a Houston. Ormai 33enne, Andre cominciò con una sconfitta di misura dinanzi a Roger Federer, poi si aggiudicò tre incontri di fila al parziale decisivo, con Ferrero, Nalbandian e, in semi, Schuettler. Nel match clou si ritrovò di fronte il giovane fuoriclasse di Basilea, che stavolta non gli lasciò scampo, rifilandogli un nettissimo 63 60 64.
È curioso che per ben quattro volte Agassi non abbia concluso il suo programma di incontri nel girone eliminatorio. Nel 1996 perse subito con Sampras per 62 61 e poi abbandonò l’evento, venendo rimpiazzato dallo svedese Thomas Enqvist, che non riuscì a qualificarsi (superò Becker ma perse con Kafelnikov). Nel 1998 Andre si ritirò in svantaggio per 2-1 nel terzo set contro lo spagnolo Alex Corretja: lo sostituì Greg Rusedski, cui non bastarono le affermazioni in due set su Albert Costa e Tim Henman per avanzare.
Nel 2002 lo statunitense si ritirò dopo due incontri, entrambi persi con il ceco Jiri Novak e con lo spagnolo Juan Carlos Ferrero. Gli subentrò lo svedese Thomas Johansson, che si arrese nel terzo, inutile, match a un Federer al debutto nella manifestazione.
Infine, il 2005, ultima partecipazione di Agassi al Masters di fine anno. Andre fu sconfitto nettamente da Nikolay Davydenko e poi abbandonò, lasciando il posto a Fernando Gonzalez. Il cileno scese in campo contro due argentini: batté Mariano Puerta e perse con Gaston Gaudio, venendo eliminato.
Insomma, il rapporto di Agassi con la kermesse di fine stagione non è stato dei più semplici, ma, ciò nonostante, le soddisfazioni non sono mancate neanche qui. Non dimentichiamo poi che a oggi Andre è il solo tennista della storia ad aver completato il Career Slam aggiungendovi i successi in Coppa Davis, nel singolare olimpico e, appunto, nel Masters. Un’impresa che nemmeno Federer e Nadal sono ancora riusciti a eguagliare e che rende ancor più unico il protagonista di “Open”.
Il bilancio di Andre Agassi nel Masters di fine anno
13 partecipazioni
1 vittoria (1990)
3 finali (1999-2000, 2003)
2 semifinali (1991, 1994)
7 eliminazioni nel round robin (1988-89, 1996, 1998, 2001-02, 2005)