di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
Parigi sempre più pazza per Ernests Gulbis, tanto da scomodare paragoni un tantino scomodi. Come quello tra il lettone e nientemeno che Ernesto Che Guevara. Un nome, una storia (lievemente) diversa. Anche vero che Gulbis, in questo momento, sta davvero “rivoluzionando” le gerarchie del Roland Garros. Gulbis ha battuto ieri un deludente Tomas Berdych 63 62 64 superando la prova del nove dopo Federer ed entrando nei top 10 per la prima volta in carriera: prima semifinale dello Slam. Partita dominata dal lettone, che ha giocato il suo miglior tennis e non ha mai avuto momenti di pausa. E’ beffardo il sorriso di Ernests Gulbis, come sempre. Stampato su una faccia da bravo ragazzo, ma non troppo, che spesso inganna. Fino a quando parla, a quel punto scopri il suo essere franco, esibizionista, prima donna, ne vedi proprio la convinzione. Gulbis non è nemmeno un cattivo, però. E’ solo diverso: diverso perché non ha dovuto aggrapparsi al tennis come ad un lavoro, non ha dovuto ricompensare a tutti i costi i sacrifici dei genitori, è stato sempre accontentato, coccolato. Difficilmente qualcuno gli ha detto no. Ma fino a poco tempo fa il (non più tanto giovane) Ernests i no li ha ricevuti tutti dal campo: doti innegabili, potenza devastante, maestri mirabili (Pilic su tutti) fin da bambino. Voglia e dedizione sempre poche: nel tennis moderno, il talento non basta. Il successo è un lavoro.
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Lo sport ha la responsabilità di combattere la violenza di genere. Con i suoi valori paritari e la sua risonanza mediatica, lo sport ha una voce per fare la differenza. Ha una voce per iniziare il cambiamento. Oggi ce la fanno sentire uomini e donne, schierati insieme contro ogni forma di durezza e diversità. Oggi che, […]