Daniele Silvestre seguirà Camila Giorgi anche a Wimbledon: «Un grande onore»

TENNIS – Di Gianluca Atlante

Dal Roland Garros a Wimbledon. Dal Bois de Boulogne a Church Road. Verrebbe da dire, e a ragion veduta, il passo è breve. Per chi, come Daniele Silvestre, si è rimesso in discussione a 32 anni, scoprendo il talento di Camila Giorgi e lei, la tennista azzurra, l’abnegazione e la passione del tecnico.

Un po’ di Latina anche nel Tempio del tennis, lì dove il poster appeso per anni in cameretta si scolla di dosso il muro adiacente il letto d’infanza, trovando corpo e anima sui verdi campi inglesi. Oggi Eastbourne, domani Wimbledon. Con una casetta fatta a misura, dove la tranquillità del Village, viene interrota dalle “gialle” Slazenger, capaci di fare quel rumore che, da altre parti, non è affatto lo stesso. “Qui è tutto diverso – ci ha confidato tramite sms Daniele Silvestre, ormai fisso, insieme a papà Sergio, nell’angolo di Camila – L’erba, però, è stimolante e affascinante al tempo stesso. Qui tutto è bello, anche il solo mettere piede in campo. Camila, poi, su questi campi ha dimostrato di saper giocare alla grande. Sa, insomma, adattarsi molto bene alle singole situazioni e noi siamo fiduciosi, dopo Parigi e il Roland Garros, di poter fare molto bene”.

Daniele ci parla con quel sorriso che, immaginiamo, stampato a dovere. La grande occasione è un qualcosa che ha preso per mano e stretto forte a sé. La grande occasione sta nelle parole di Camila, che ha chiesto a papà Sergio di volerlo al suo fianco anche in questa lunga trasferta in terra britannica. “Ed io posso soltanto che essere onorato di questa cosa – ci ha confidato lo stesso Silvestre – Camila è una giocatrice in crescita, che ha mezzi incredibili e lavorare con lei è un qualcosa che ti stimola non poco, che ti fa essere vivo ogni singolo momento che riesci a vivere e condividere con lei. Mi voglio godere il momento, sapendo che devo coltivarmelo con cura, come si fa con le piantine che ti hanno appena regalato e che non vuoi assolutaente, e per nessuna ragione al mondo, fare appassire”.

Daniele Silvestre, un pezzo di Latina sui verdi prati inglesi. Prima Eastbourne, poi Birmingham, infine Wimbledon, il Tempio, in Church Road, dove le gambe iniziano a tremare all’ingresso di ogni gate. Lì dove, ogni anno, la storia del tennis mondiale, si arricchisce di un’altra straordinaria pagina. E chissà che, in un piccolo paragrafo, non ci sia spazio per Daniele Silvestre al servizio di Camila Giorgi, con la benedizione di papà Sergio che si è preso a cuore il tecnico della Federazione Italiana Tennis ed ora prosegue il suo cammino come tecnico al fianco di quella che, a tutti gli effetti, è il nuovo che avanza, peraltro prepotentemente, del nostro “tennis in gonnella”.

“Penso che a Latina siano contenti in tanti di questa cosa. E’ la mia città e sono onorato di portare in alto il suo nome come tecnico al fianco di una grande giocatrice. Muoio dalla voglia di entrare a Wimbledon, di assaporare sensazione che, già ora, definisco meravigliose, ma prima abbiamo due tornei, ad iniziare da questo torneo di Eastbourne, dove inizieremo contro una giocatrice proveniente dalle qualificazioni. Non è mai facile, voi lo sapete meglio di me – ha concluso Silvestre – ma noi siamo pronti e vogliamo far bene”. E, a Latina, saranno in tanti a fare il tifo per Daniele Silvestre e per Camila Giorgi. Un po’ di Latina sull’erba. Un po’ di Latina, pronta ad entrare nel Tempio. A Wimbledon, lì dove nascono i sogni di quelli che amano racchette e palline.

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