Paganini: «Federer ha ritrovato la scintilla. Il ritiro? Non esiste»

Di Diego Barbiani

Pierre Paganini è stato intervistato dal sito internet ‘tagesanzeiger’ per parlare di come stanno procedendo alla preparazione atletica le attuali due punte di diamante della squadra svizzera maschile, Roger Federer e Stanislas Wawrinka.

«Quest anno la situazione è diversa – ha detto – devo fare periodi a Dubai ed altri a Ginevra. Passo dal caldo torrido degli Emirati al freddo intenso dell’inverno europeo. Federer ha la priorità e Wawrinka ne è consapevole, ma è perfetto nel mettere il suo team, me compreso, a suo agio».

Parlando di Federer, Paganini si è detto molto soddisfatto di come sta procedendo la preparazione. «Sta procedendo tutto bene, è come se fosse tornata la scintilla. Quando al termine io e Luthi ci confrontiamo, vien fuori che fino ad ora sta procedendo tutto al meglio. E’ bello vedere come sia tornato sorridente e spontaneo. Le sue giornate durano tantissimo: iniziano alle 7:30 e si concludono verso le 18/19. Non è facile – ha sottolineato – per un giocatore con più di 1100 partite sulle gambe, c’è molto più esercizio di fisioterapia per i muscoli, però dopo lo scorso anno dove abbiamo dovuto sacrificare tante componenti del suo gioco per non gravare sulla schiena sembra che il puzzle si stia ricomponendo. E’ tutto un aspetto mentale. Nelle sette settimane dopo Indian Wells fu molto difficile organizzare il lavoro per prepararlo nelle migliori condizioni e questo ha gravato poi sui suoi risultati fino allo US Open».

Paganini si rifiuta poi di parlare dell’eventualità che Federer si ritiri. «Non esiste. Non sopporto chi dice che debba smettere perché ha una certa età ed  ha famiglia, Federer mette una passione per quello che fa che ha dell’incredibile». Cosa deve fare allora per provare a rimettersi in corsa e realizzare il suo obiettivo (vincere cinque titoli e tornare competitivo nei grandi tornei)? «Occorre un duro lavoro mentale perché anzitutto deve ritrovare la spontaneità e la creatività del suo gioco anche durante le partite. Con il tennis in continua evoluzione, si dovrà giocare sempre meglio. Oggi sono tantissimi gli scambi di venti colpi in un breve lasso di tempo, ma anche tanti fasi di stop-and-go».

Confrontando poi i due giocatori, Paganini ha sottolineato come su Federer bisogna fare della reattività il suo punto forte anche in termini di resistenza, «è’ elegante nei momenti, è come un ballerino, morbido ed elegante utilizzando anche un “footwork” assai efficace per dargli anticipo e creatività». Wawrinka invece «è meno esplosivo, però ha un fisico resistente e fa del gesto nel colpire la palla il suo punto forte. Ha ancora margine. E’ per questo che dobbiamo preparare due programmi diversi di lavoro».

Parlando di Wawrinka, Paganini spiega: «Ha voluto ricominciare già il 23 di Novembre, dopo una dozzina di giorni di riposo totale. E’ una buona scelta, può recuperare gradualmente tra una fase e l’altra. Lo stesso ha fatto comunque Federer, che già alle Maldive aveva iniziato ad allenarsi».

Inoltre, Paganini si è detto molto soddisfatto del lavoro che sta svolgendo il n.2 elvetico: «E’ molto positivo. Da anni sta lavorando su alcuni aspetti che gli hanno poi permesso, quest anno, di vivere la sua migliore stagione. E’ fantastico tutto ciò: nonostante le sconfitte ed i sacrifici, il lavoro paga. Sempre. Ora però si ricomincia». Già, per Wawrinka il 2014 deve essere l’anno quantomeno della conferma e non sarà facile. Ma Paganini è positivo: «Non possiamo più lavorare tanto sul potenziale. A Marzo compirà 29 anni, dovremo concentrarci più sull’approfondire determinati aspetti».

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