20 anni di successi: il video tributo del mondo del tennis a Rafa Nadal
Al netto di tutte le s…..e che si dicono in queste occasioni, e al netto anche delle volte che qualcuno ti rinfaccerà ciò che scrivi dopo queste occasioni in caso di resurrezioni miracolose, a cui a questo punto farebbe un baffo persino quella originale di Gesù Cristo (senza voler essere blasfemi, per carità), chi cura questa rubrica (cioè io) si sente di sbilanciarsi e dire che sì, questa volta è finita. Se quasi tutte le sconfitte, anzi…se la maggior parte delle sconfitte di questo orripilante 2013 (il primo dal 2002 senza nemmeno uno straccio di finale negli slam) era dovuta a problemi fisici, alla schiena che non andava e così via, quella contro Robredo (si, Robredo: scrivetelo pure voi. Robredo. E’ salutare, sapete?) è probabilmente peggiore di quella di Wimbledon. Certo, il verde era il suo regno e bla bla bla, ma stavolta a Federer non è mancato il gioco, la voglia, la schiena, il fisico, la determinazione, la cattiveria. Stavolta Federer ha perso, e ha perso 3 set a 0, giocando bene in generale, ma cannando clamorosamente nei momenti importanti, leggasi palle break (non scrivo nemmeno quante ne ha sprecate, sul serio: è demoralizzante). Robredo (Ro-Bre-do) d’accordo, ha giocato una partita fantastica, ma essenzialmente è stato preso a pallate nella maggior parte dei game, e l’altro quando doveva chiudere si inventava delle robe per rimettere l’altro in vita veramente pazzesche. Smash tirati addosso, dritti e rovesci e voleè apparentemente facili sparati fuori o accomodati per far fare all’avversario passanti, anche se belli, anche se mirabili. Ora voi direte: “Eh, gliel’ha regalata, si è battuto da solo”. Io la vedo su un altro punto di vista. Ovvero: Federer è arrivato ad un punto che non riesce più a gestire totalmente le sue emozioni. E’ arrivato ad un punto dove è schiacciato dal volere, dovere dimostrare al mondo un qualcosa che probabilmente non esiste più. E’ arrivato ad un punto, incredibile a dirsi, dove sembra essere tornato a quando era debuttante ed aveva ancora tutto da dimostrare, e quindi si fa prendere dalla paura di sbagliare. Lui, il più vincente della storia, ha paura di vincere se la partita si mette in un determinato modo. In definitiva, a Federer sembrano essere crollati, definitivamente, i nervi. Onestamente non lo so se riuscirà a domarsi, a domare tutto il mondo, a domare se stesso. Non lo so, non lo sa nemmeno lui. Fatto sta che nessuno vuole vedere un Federer che becca tre set a zero da Robredo sul cemento pur non giocando male. Fatto sta che in questa notte di settembre, forse per la prima volta mi sto rendendo conto che sì, questa volta è finita. Per davvero.
Ps: Siete assolutamente autorizzati, in caso di resurrezione (ma quella vera), a postare questo articolo sulla mia bacheca, insultarmi in qualsiasi modo e spernacchiarmi. Ne sarei solamente felice.