di FABRIZIO FIDECARO
Otto volte Nadal. Monte-Carlo è il feudo principale dello sconfinato regno di Rafa sulla terra battuta. Le ultime otto righe dell’albo d’oro vedono impresso il suo nome, e il maiorchino tenterà da lunedì di allungare ulteriormente la fenomenale striscia vincente.
Rafa giocò per la prima volta il torneo del Principato nel 2003: non ancora diciassettenne, travolse all’esordio lo slovacco Karol Kucera e al secondo turno batté in due set niente meno che il campione in carica del Roland Garros Albert Costa. La sua corsa si interruppe negli ottavi, per mano di Guillermo Coria, all’epoca nome di spicco sul rosso. Quella resta tuttora la sua unica sconfitta al Country Club.
Nadal, infatti, dovette saltare per infortunio l’edizione successiva e si ripresentò al via nel 2005, reduce dalla finale raggiunta sul cemento di Miami, in cui aveva messo lungamente alle corde Roger Federer. Dominati Monfils, Malisse e Olivier Rochus, Rafa annichilì nei quarti il detentore del titolo parigino Gaston Gaudio, rifilandogli un inappellabile 63 60. La semifinale lo oppose a un altro ragazzo dell’86 come lui, Richard Gasquet. Il talento francese partì meglio, aggiudicandosi il primo set al tie-break, ma non riuscì a impedire la rimonta dell’avversario, che alla distanza ebbe la meglio.
La finale, in cui Rafa ebbe la possibilità di vendicarsi con Coria, fu a senso unico per due set, con lo spagnolo in pieno controllo del match. Nadal ebbe però un passaggio a vuoto nel terzo, che cedette addirittura per 60, e dovette lottare a lungo nel quarto, prima di farlo suo per 75. Era il suo primo centro a Monte-Carlo: ancora non lo si poteva sapere con certezza, ma la terra aveva trovato il suo padrone. Con l’argentino Rafa si sarebbe ritrovato poche settimane più tardi, in uno storico match clou degli Internazionali d’Italia, concluso 76 al quinto dopo cinque ore e quattordici minuti (record di durata per Roma).
Da allora Nadal ha sempre vinto nel Principato. Nelle sette edizioni successive ha concesso agli avversari la miseria di quattro set: uno ciascuno a Gaudio e a Federer nel 2006, a Djokovic nel 2009 e a Murray nel 2011. Per ben quattro volte ha conquistato il titolo senza lasciare alcun parziale: nel 2007-08, 2010, 2012. Particolarmente sontuosa l’affermazione di tre anni or sono, quando i rivali sono riusciti a strappargli appena 14 giochi: 1 de Bakker, 1 Berrer, 6 Ferrero, 5 Ferrer e 1 Verdasco.
Per tre volte di fila, dal 2006 al 2008, Rafa si è trovato ad affrontare nel match clou il suo grande rivale Roger Federer. Nella prima occasione ha prevalso in quattro set, e questo caso presenta singolari analogie con il successo dell’anno prima su Coria, visto che il Foro Italico avrebbe ospitato poco dopo una nuova finale con i medesimi protagonisti, vinta ancora da Nadal al tie-break decisivo dopo oltre cinque ore di battaglia. Nel 2007-08 il fuoriclasse di Basilea si è arreso in due set, prima con un doppio 64, poi con un periodico 75, crollando sempre sul più bello.
Novak Djokovic è stato invece l’avversario di Nadal in due finali, nel 2009 e l’anno scorso. Quattro stagioni fa il serbo, giocando a livelli superlativi, riuscì ad aggiudicarsi il secondo set, ma pagò lo sforzo incassando un netto 61 al terzo. Nel 2012, invece, non c’è stata storia, con Rafa che ha interrotto una serie di sette sconfitte consecutive patite negli head to head con Djoko, rifilandogli un rapido 63 61: una vera iniezione di fiducia in vista dei successivi appuntamenti con il ragazzo di Belgrado, che infatti hanno visto Nadal ripetersi, prima a Roma e poi al Roland Garros.
Detto della finale 2010, con la batosta inflitta a un Verdasco inerme, resta da citare un solo ultimo atto, quello del 2011. Qui un Nadal non esplosivo come al solito – avrebbe poi perso con Djokovic a Madrid e a Roma, prima di imporsi a Parigi senza incrociare il serbo – batté comunque in due set (64 75) l’altro connazionale David Ferrer.
E quest’anno? Nonostante il lungo stop per infortunio, Rafa partirà di nuovo nelle vesti di grande favorito. Il suo rientro alle gare è stato sontuoso: dopo la finale a Vina del Mar sono giunte le vittorie a San Paolo del Brasile e ad Acapulco e, passato dal lento al veloce, il clamoroso trionfo nel Masters 1000 di Indian Wells. L’imminente ritorno in Europa sulla sua superficie prediletta non fa immaginare nulla di buono per i malcapitati che se lo troveranno dall’altra parte della rete… Nadal suonerà la nona?
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