Australian Open: Nadal, i primi dubbi sono risolti. Travolto uno spento Youzhny

TENNIS – Di Diego Barbiani

MELBOURNE. Dopo quasi cinque mesi di stop ed un rientro negativo contro Michael Berrer a Doha nel primo appuntamento della stagione, Rafael Nadal può sorridere per aver ritrovato il successo nel primo turno dell’Australian Open 2015 grazie al 6-3 6-2 6-2 con cui ha avuto la meglio di uno spento Mikhail Youzhny.

Gli interrogativi, alla vigilia dell’incontro, erano molteplici: si passava dallo stato di forma reale alla continuità che poteva mantenere durante l’incontro, ma alla fine la sensazione è che non sia stato oggi il momento esatto per valutare tutto quanto.

Qualche anno fa, un Youzhny ancora in forma sapeva come poter mettere in difficoltà un giocatore come Nadal. E Rafa lo sapeva, avendoci perso qualche volta di troppo da non poter prendere sotto gamba l’impegno. Intendiamoci, la grinta e l’attenzione sono tra le qualità che lo spagnolo mette in campo ogni volta, ma oltre a queste avrebbe anche tante altre situazioni che avrebbe voluto testare in maniera più efficace.

Stare quattro metri dietro il campo per il russo era un segnale di arrendevolezza, uscito fuori tra l’altro già dopo i primi punti in risposta ma poi mostratosi con continuità anche nei propri turni di battuta. Così il compito dello spagnolo era ancora più agevole, libero di colpire a piacere verso l’angolo in cui l’avversario decideva di piazzarsi fino a sfondarlo definitivamente o a cambiare verso l’altro settore del campo.

Probabile che anche Nadal, però, non abbia avuto grandi riscontri al di là della soddisfazione per aver cominciato bene il torneo ed aver aumentato un po’ il ritmo nel finale. I suoi colpi sembravano partire dalla racchetta con più effetto che potenza, ma dall’altro lato non c’era un giocatore in grado di trovare soluzioni adatte a contrastarlo e spesso quelle giocate che riportavano alla mente il miglior Nadal erano frutto di massima tranquillità. E un po’ fa male vedere un russo così dimesso. Soprattutto ripensando al giocatore brillante, un po’ matto, con un rovescio da stropicciarsi gli occhi, che era Youzhny fino a qualche tempo fa. Questo, già da un anno circa, pare essere un giocatore in cammino sulla strada del pensionamento, un malinconico boulevard fatto di ricordi ed occasioni di una carriera con tanti alti e bassi.

Per lo spagnolo, mercoledì, ci sarà un secondo turno ancora sulla carta privo di grosse insidie tra il qualificato Tim Smyczek o la wild card locale Luke Saville. Ancora una partita comoda. Forse è un bene, o forse non troppo.

 

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