Delusione Paolini, fermata da una grande Svitolina

Si ferma al terzo turno la corsa di Jasmine Paolini all’Australian Open, risultato che da testa di serie numero 4 purtroppo per lei la fa finire nel cassetto delle delusioni. C’era una strada invitante davanti a lei per provare anche solo a migliorare il risultato del 2024, e invece da adesso per lei fermarsi al terzo turno con appunto una testa di serie così alta viene visto come una bocciatura.

E i rimpianti crescono se si guarda una partita cominciata sotto i migliori auspici con sei game consecutivi e un primo set dominante, 6-2, a non far intuire cosa sarebbe capitato di lì a poco. 2-6 6-4 6-0 per la numero 28 del seeding, ritornata a brillare in un importante torneo dopo l’intervento al piede dello scorso autunno che ne fece chiudere anzitempo la stagione e dopo i problemi di un 2024 un po’ sottotono, sia fisici sia mentali, perché comunque la testa è sempre presa da quanto succede a casa. Lo diceva con tono straziante a Wimbledon quando quella mattina veniva svegliata dalle notizie di uno dei bombardamenti più duri ricevuti, lo ha sottolineato anche oggi con un perfetto assist di Andrea Petkovic sul proprio carattere indomito.

Stavolta il suo successo è stato dominante alla distanza. Il cambio di passo è stato abbastanza netto nel secondo parziale, quando la toscana ha avuto un game con qualche occasione non sfruttata, sull’1-1, e due dritti che l’hanno un po’ tradita. Eravamo solo a inizio set, ma Svitolina ha sfruttato quella molla per lanciarsi e da lì è stata solidissima alla battuta. Una sola palla break concessa nei 10 turni di battuta successivi, proprio sul 2-1 e servizio appena preso il vantaggio, e da lì ha completato cambiato passo. Paolini invece ha perso il controllo e ogni tanto la pazienza, cercando dritti troppo rischiosi per il momento della gara e ha smarrito brillantezza a lungo andare. Non è più riuscita a mettere davvero in crisi, e anzi nel terzo set è completamente crollata.

Elina nel parziale decisivo è stata impeccabile e implacabile. Scappata subito avanti di un break, raddoppiato sul 2-0 e triplicato sul 4-0. Aggressiva, senza perdere campo, efficace anche nelle volte in cui veniva chiamata a coprire in difesa. E Paolini a sbagliare, con sempre più dubbi e scoramento. Anche la chance dell’1-5 sul finire è stata vaporizzata da un dritto colpito troppo verso l’esterno e scappato in corridoio quando c’era lo spazio per appoggiarlo con più sicurezza. E così il cammino si è concluso anche per l’ultima italiana in tabellone, con diversa amarezza perché il primo grande momento della sua stagione (in singolare, mentre in doppio ha ancora modo di togliersi buone soddisfazioni) si è concluso con un segno negativo rispetto al 2024. Forse non è nemmeno giusto fare troppi raffronti, o c’è il rischio di bloccarsi.

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