È giunto l’atteso giorno dell’incoronazione: da oggi Jannik Sinner è il nuovo sovrano del tennis mondiale. Il computer ha ratificato ufficialmente quanto già noto dallo scorso martedì, ed è un giorno di festa per il nostro movimento.
L’altoatesino è il ventinovesimo numero uno del ranking ATP (istituito nell’agosto 1973), nonché il primo italiano capace di tanto: in passato, nessuno era mai riuscito nemmeno a salire sul podio (Adriano Panatta era stato, al massimo, quarto nell’agosto 1976). Il 10 giugno 2024 resterà una data storica, indelebile per l’intero sport nazionale.
Il forfait di Novak Djokovic per il quarto di finale che l’avrebbe opposto a Casper Ruud, in un Roland Garros nel quale era campione uscente, è costato al serbo una leadership da tempo in bilico (dopo 428 settimane complessive). Peraltro, nel frattempo, Sinner si è spinto fino alle semifinali, legittimando in pieno il primato, costruito soprattutto a partire dalla fine di settembre, con una serie di prestazioni di altissimo livello, culminate nel titolo agli Australian Open.
Djokovic perde anche il secondo posto, scavalcato da Carlos Alcaraz, che, dopo aver superato Jannik in cinque set nel penultimo atto, si è ripetuto con analoghe modalità nel match clou parigino dinanzi ad Alexander Zverev. Il tedesco, ancora a secco di trofei Major, resta quarto.
Rientra nell’élite mondiale, eguagliando il primato personale, Alex de Minaur (nono; + 2), mentre, alle spalle di Grigor Dimitrov (stabile al decimo posto), ne esce Stefanos Tsitsipas (undicesimo; – 2). Tutti e tre si sono fermati ai quarti, ma avevano “cambiali” in scadenza di peso diverso.
Tra i venti perde terreno il danese Holger Rune (15; – 2), rientra Félix Auger-Aliassime (18; + 3) ed esce Karen Khachanov (22; – 4).
Più in basso, si segnalano le avanzate del francese Corentin Moutet (56; + 23), sconfitto da Sinner negli ottavi, dell’indiano Sumit Nagal (77; + 18), impostosi nel Challenger di Heilbronn, del belga Zizou Bergs (81; + 23), al terzo turno a Porte d’Auteuil partendo dalle qualificazioni, e del sudafricano Lloyd Harris (98; + 34), vincitore del Challenger di Surbiton.
Giù, invece, il croato Borna Coric (88; – 15), l’ex numero uno Andy Murray (97; – 22) e il giapponese Yoshihito Nishioka (104; – 34).
Tra gli italiani, alle spalle di Jannik Sinner e di Lorenzo Musetti (30; 0), ritocca il career high Matteo Arnaldi (34; + 1), approdato agli ottavi, dove contro Tsitsipas è stato a un passo dall’andare in vantaggio di due set.
Dietro a Luciano Darderi (41; – 1), esordisce con merito tra i cinquanta Flavio Cobolli (50; + 3), che al secondo round ha sfiorato il colpaccio con Rune. Seguono Lorenzo Sonego (58; – 9), Luca Nardi (73; – 1) e Matteo Berrettini (95; + 2).
Scende oltre la centesima posizione Fabio Fognini (102; – 9). Il ligure precede Stefano Napolitano (125; 0), Matteo Gigante (132; + 6), Francesco Passaro (133; + 1), Giulio Zeppieri (140; + 8), Mattia Bellucci (160; + 13) e Andrea Pellegrino (161; – 2). Rientra nei duecento Francesco Maestrelli (191; + 14), ne esce Andrea Vavassori (202; – 32).
Non è solo il settore maschile, oggi, a regalarci enormi soddisfazioni. Infatti, Jasmine Paolini irrompe nella top ten del ranking WTA. La magnifica finale raggiunta al Roland Garros consente alla toscana di effettuare il proprio debutto nell’élite mondiale, direttamente al settimo posto, con un balzo di otto gradini rispetto alla precedente edizione della classifica.
Paolini è la quinta italiana capace di entrare fra le prime dieci ed eguaglia il miglior piazzamento ottenuto da Roberta Vinci, il 9 maggio 2016. Più in alto di loro si sono spinte Flavia Pennetta (sesta), Sara Errani (quinta) e la primatista Francesca Schiavone (quarta).
Mentre la trionfatrice Iga Swiatek continua a guidare indisturbata la classifica, cambia il nome della sua prima inseguitrice, che diventa Coco Gauff, da lei battuta in semifinale. La statunitense scavalca la bielorussa Aryna Sabalenka, uscita nei quarti.
In top five entra Marketa Vondrousova, quinta (+ 1), al career high con il piazzamento tra le otto migliori: la ceca sorpassa l’americana Jessica Pegula.
Dietro a Paolini, troviamo Qinwen Zheng (che resta ottava), Maria Sakkari (nona; – 2) e Ons Jabeur (decima; – 1). Esce dalla top ten la statunitense Danielle Collins (undicesima; – 1).
Fra le top twenty migliorano il primato personale Marta Kostyuk (17; + 3), pur eliminata al secondo turno, ed Emma Navarro (18; + 6), giunta negli ottavi, mentre scende parecchio Beatriz Haddad Maia (20; – 6).
Poco oltre, in forte ascesa la diciassettenne russa Mirra Andreeva (23; + 15), che ha eliminato Sabalenka spingendosi fino alle semifinali, dove, in lacrime, ha ceduto nettamente all’azzurra. Brusco calo, invece, per una Karolina Muchova (35; – 19) ancora forzatamente ai box.
Più in basso, brilla Katie Volynets (77; + 31), impostasi nel “125” di Makarska, in Croazia. Scivolano indietro Anna Karolina Schmiedlova (80; – 26), Bernarda Pera (106; – 26), Kamilla Rakhimova (111; – 24) e Kayla Day (130; – 31).
Tra le italiane, Paolini precede Elisabetta Cocciaretto (43; + 8 con gli ottavi a Parigi), Lucia Bronzetti (68; – 1), Sara Errani (88; + 7), Martina Trevisan (90; + 2) e Lucrezia Stefanini (153; + 16 con il titolo nella prova W50 di Montemor-o-Novo).
I top ten del ranking ATP: 1 Jannik Sinner (+ 1), 2 Carlos Alcaraz (+ 1), 3 Novak Djokovic (- 2), 4 Alexander Zverev, 5 Daniil Medvedev, 6 Andrey Rublev, 7 Casper Ruud, 8 Hubert Hurkacz, 9 Alex de Minaur (+ 2), 10 Grigor Dimitrov.
Le top ten del ranking WTA: 1 Iga Swiatek, 2 Coco Gauff (+ 1), 3 Aryna Sabalenka (- 1), 4 Elena Rybakina, 5 Marketa Vondrousova (+ 1), 6 Jessica Pegula (- 1), 7 Jasmine Paolini (+ 8), 8 Qinwen Zheng, 9 Maria Sakkari (- 2), 10 Ons Jabeur (- 1).
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