Doppio fallo/ Supertennis vs Sky, storia di una Nazione

Il 2024 è iniziato con la questione diritti tv del tennis in Italia, con tanto di polemiche social: ora che Sky si è pappata tutto e a Supertennis sono rimaste le briciole, cose ne sarà nel Belpaese dello sport con la racchetta più amato del mondo? Gli italiani si erano abituati a (ri) vederlo in chiaro (cosa che si continuerà a fare, ne parliamo più avanti), e ora quei cattivoni di Sky se lo sono presi e se lo mettono a pagamento. “Roba da ricchi”, grida scandalizzato il web.

Sbaragliato il campo da chi riteneva che il tennis italiano non avrebbe mai raggiunto nessun risultato di rilievo – grazie a Sinner e ad una strategia che ha visto moltiplicare i tornei minori – rimaneda togliersi il sassolino relativo a Supertennis.

L’idea di una tv dedicata al tennis gestita dalla Federazione dopotutto è un unicum nel panorama mondiale. Per quanto è possibile ricavare dai bilanci, la tv non è mai stata in pari – banalmente: i ricavi sono stati inferiori alle perdite – ma l’argomento adottato non è mai stato di tipo economico. Dalle parti della federazione hanno sempre sostenuto che la tv serviva a diffondere il tennis e l’aumento dei tesserati dimostrerebbe la bontà della strategia, ed è proprio su questo punto che continuano a battere chi si ritiene scandalizzato dall’addio di Atp e Wta da Supertennis.

Non è certo il caso di addentrarsi sulla spericolatezza del nesso causale che collegherebbe i due eventi, argomento tanto tecnico quanto noioso, ma ad ogni modo questo circolo virtuoso sarebbe terribilmente in pericolo perché Sky Europe ha acquisito i diritti del circuito ATP offrendo una cifra superiore a quella che può permettersi Supertennis.

Si argomenta che l’aumento del valore dei diritti del tour sia dovuto proprio all’attività di Supertennis o comunque della Federazione e che quindi non sarebbe giusto che un concorrente ne tragga beneficio. Non solo, ma il passaggio di proprietà dei diritti “nasconde” il tennis, consentendone solo agli abbonati la visione.

Si prenda per sincera la buona fede di chi argomenta in questo modo, ma certamente qualche imprecisione qua e là c’è. Ad esempio:

  1. Il successo del tennis italiano è dovuto (anche) a Supertennis, grazie alla sua programmazione. La programmazione di Supertennis consiste certamente in alcune partite in chiaro ma a) non le più importanti (niente Wimbledon o Roland Garros o Masters 1000 per intenderci) e b) non esclusivamente. La maggior parte delle giornate passa tra repliche di vecchi incontri e rubriche più o meno tecniche. Dando per scontato che la replica della vittoria di Roberta Vinci contro Serena Williams a New York agevoli generazioni dopo generazioni ad avvicinarsi al tennis naturalmente nessuno impedirà di continuare a trasmetterla. Stessa cosa per le rubriche.
  2. Il tennis verrà “nascosto” visto che solo gli abbonati potranno guardarlo e quindi tornerà ad essere sport da ricchi. Per lo spettatore medio dunque il tennis tornerà ad essere invisibile, cosa che allontanerebbe soprattutto i giovani, facendo mancare la base da cui estrarre i futuri professionisti. Peccato che Sky abbia comunicato che userà la piattaforma Cielo per trasmettere molte partite in chiaro. Non possiamo saperlo ma sembra plausibile che il numero di partite “importanti” in chiaro aumenterà, cosa che in teoria dovrebbe lasciare contenta la federazione, se mai l’obiettivo fosse quello di divulgare il tennis.
  3. Supertennis andrebbe “premiata” – o comunque trattata con un occhio di riguardo – perché l’aumento del valore dei diritti televisivi è merito dell’attività di divulgazione di questi anni. Qui davvero è complicato dipanare i fili. Non è tanto la difesa dell’economia di mercato, qualsiasi cosa si intenda, quanto l’idea che davvero ci possa essere una qualche relazione tra questioni così macro e cause così micro.
  4. Sky bada solo al tornaconto economico e andrebbe punita per questo. Da qualche parte è addirittura emersa l’idea del boicottaggio, che spicca per naïveté, visto che sarebbe il primo caso al mondo di clienti che si lamentano perché l’offerta è… aumentata! Sky fra l’altro rimane un’azienda che è perfettamente in grado di scaricare i mancati introiti sui propri dipendenti – è l’economia bellezza – e forse se parte della perdita dei diritti del calcio viene compensata dall’acquisto di quelli del tennis varrebbe quasi quasi la pena di rafforzarla.

La storia finirà al solito modo: si troverà una qualche forma di accordo e Supertennis continuerà a vivere, nella speranza che Sinner mantenga almeno una parte delle promesse. Del resto, è la patria che lo vuole.

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