Nella seconda giornata dello US Open ha fatto il suo esordio la parte alta del tabellone femminile, che ha visto tra le altre Iga Swiatek battere Jasmine Paolini nel match che ha aperto il Louis Armstrong.
La polacca, numero 1 del mondo, al prossimo turno affronterà o Sloane Stephens o Greet Minnen.
Oltre a Iga, chi è partita col piede giusto tra le big è Aryna Sabalenka, impegnata però in un match fin troppo agevole contro la qualificata Catherine Harrison, tennista bimane sia di dritto che di rovescio e proveniente dalle qualificazioni dimostratasi incapace di rispondere al ritmo e alla potenza di palla che la bielorussa può offrire e così la numero 6 del seeding si è imposta 6-1 6-3. Al secondo turno avrà però una che non solo può fare a braccio di ferro con lei ma è specializzata in exploit contro le teste di serie negli Slam: Kaia Kanepi, che a inizio anno all’Australian Open si impose 10-8 al tie-break del terzo set. Per l’estone vittoria 7-6(4) 6-3 contro Tereza Martincova.
Una giornata molto umida, quella odierna a Flushing Meadows, che ha costretto gli organizzatori ad attivare la procedura col caldo opprimente che regalava 10 minuti di sosta a giocatori e giocatrici sul punteggio di un set pari. Karolina Pliskova e Magda Linette sono state tra quelle che hanno potuto beneficiarne vista la lunga lotta che ha avuto la sua vincitrice solo al tie-break decisivo con la ceca impostasi 6-2 4-6 7-6(8) in un match comunque da ottovolante. La polacca conduceva 4-1 nel terzo set, Pliskova è salita 6-5 e servizio ma non ha chiuso e così nel tie-break ha cominciato molto bene ma dal 7-2 si è fatta nuovamente rimontare fino all’8-7 Linette, lì dove uno schiaffo al volo di dritto della ex numero 1 del mondo ha preso l’ultimo millimetro di riga e sull’8-8 un dritto scarico, con gambe pesanti, è finito sotto al nastro. Infine, sul match point, un nuovo dritto della ceca ha trovato il varco decisivo. Al prossimo turno per lei sarà derby contro Marie Bouzkova, impostasi 6-2 6-7(4) 6-2 contro la connazionale e qualificata Linda Noskova.
Esordio comodo per Jessica Pegula, che ha inflitto un doppio 6-2 alla qualificata Viktorija Golubic, mentre Garbine Muguruza è riuscita ad arrivare in doppia cifra nei successi stagionali col 6-3 7-6(5) ai danni di Clara Tauson, classe 2002, per affrontare al secondo turno Linda Fruhvirtova, classe 2005. La giovanissima ceca si è imposta 6-3 6-4 contro la cinese Xiyu Wang. A proposito di Cina, grande esordio per Qinwen Zheng che ha estromesso Aljona Ostapenko (numero 16 del seeding, nell’ottavo di Swiatek) per 6-3 3-6 6-4.
Un’altra top-10 che ha faticato tantissimo è Paula Badosa. La spagnola ha impiegato oltre due set per trovare un minimo di slancio nel suo match d’esordio contro Lesia Tsurenko. Dopo aver perso malamente il primo set è stata più volte avanti di un break nel secondo parziale e non riusciva mai a salvarsi, ad allungare, ad avere quel margine per cominciare a costruire regolarità e far valere la grande differenza di ranking a proprio favore. Si è lamentata tanto pre-torneo delle palline usate, accentuando le parole di Swiatek sul tema e mostrando come le palline usate dalle donne vengano consigliate per campi in terra battuta, ma è parsa in grande affanno oggi per la questione umidità, boccheggiando spesso e muovendosi in maniera sempre ciondolante tra un punto e l’altro. Salvandosi però nel tie-break del secondo set e con un’avversaria che calava sempre più vittima, anche, di crampi è riuscita a prevalere 3-6 7-6(3) 6-3 in due ore e mezza di gioco.
Finisce subito anche la corsa di Naomi Osaka, sconfitta da una rediviva Danielle Collins. La statunitense, che ha raccolto pochissimo dalla finale a Melbourne tra tante sconfitte e forfait, è tornata in campo con l’aggressività vista in Australia e questo ha fatto la differenza nei momenti chiave di un bel match chiuso 7-6(5) 6-3 in suo favore. Un incontro molto duro, nel senso che si davano “mazzate” senza troppa pietà fin dalla risposta ogni qual volta non c’era un servizio perfetto. Ma questo atteggiamento di Collins era molto più efficace, soprattutto ogni volta che Naomi veniva costretta a una seconda palla. In più nei momenti chiave era quasi sempre la giapponese a sbagliare o a subire la situazione. Non le è bastato un 3-0 di vantaggio nel primo set, nemmeno un break a inizio del secondo parziale. Ha avuto fortuna, Collins, in almeno un paio di circostanze ma se l’è cercata perché sul 4-4 nel tie-break ha ripreso un buon attacco di dritto pescando un lob finito sull’ultimo millimetro esterno di riga, come anche la voleè sulla palla break del possibile 3-2 Osaka nel secondo set quando la giapponese ha comunque sbagliato a giocare il passante andando sulla palla senza vedere che l’avversaria si era spostata a destra. In generale, c’era sempre più la sensazione che oggi fosse la giornata di Collins, assente da tanto tempo da una prestazione di questo valore e che aveva di fronte una avversaria a cui, si è visto qua e là, manca tanto il ritmo partita.
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