Siamo sempre stati tifosi di Thanasi Kokkinakis, da quando perse la finale juniores degli Australian Open del 2013 contro tal Nick Kyrgios, amico di una (giovane) vita al quale cedeva tanto, in termini di potenza e muscoli, e niente, in termini di talento e timing sulla palla. Le due carriere si sono poi diversificate come di più non potevano e mentre Nick sperperava tennis Kokkinakis accumulava infortuni, intervallati da fugaci apparizioni buone solo per i sospiri di 4 appassionati, come quella del Queen’s nel ’17, quando da numero 700 del mondo superò Raonic o addirittura quella del marzo ’18 quando da numero 175 superò l’allora numero 1 del mondo, tal Roger Federer. “The Kokk” l’anno scorso si inventò una meravigliosa partita contro Tsitsipas e poi giocò appena altre tre partite, per tornare in questo 2022 sembra, ma diciamolo piano piano, in decenti condizioni fisiche.
Thanasi ha scelto Adelaide per preparsi all’Australian Open, giocando entrambi i tornei di inizio gennaio. Nel primo si è fermato in semifinale al cospetto di un Monfils stranamente sul pezzo, nel secondo invece è arrivato dritto alla sua seconda finale in carriera. L’ha fatto superando prima Paire, poi Isner, il connazionazionale Vukic e da un paio d’ore, Marin Cilic, in una partita agonisticamente delirante per quanto sembrava si fosse chissà dove a giocarsi chissà che. Cilic, che è sempre stato un bravo cristo, forse non se l’è sentita di rovinare una festa a cui aveva dato un enorme contributo recuperando da 2-6 a 7-6 e servizio nel tiebreak decisivo, ma più probabilmente “the Kokk” ha di nuovo lasciato andare il braccio sul match point giocato in risposta e quel rovescio che l’ha portato sul 7 pari arriva da quei lampi che in questi anni avevamo intravisto qui e lì. Thanasi ha annullato un altro match poin con un ace, con un altro si era procurato il quinto ma ha dovuto attendere il settimo per chiudere il match e regalarsi un’altra opportunità di vincere un titolo ATP.
Dall’altr aparte troverà Arthur Rinderknech, che ha concesso solo 4 game a Moutet ma in tutta franchezza a chi importa? Se Thanasi sta in piedi quei quattro che da 9 anni vanno raccontando di aver visto uno che, credeteci, non avete visto mai, raccogliendo la commiserazione pietosa degli ascoltatori festeggieranno in silenzio ma con la certezza che questo titolo vale più di qualsiasi Wimbledon.
Semifinali
A. Rinderknech b. [Q] C. Moutet 6-1 6-3
[WC] T. Kokkinakis b. [4] M. Cilic 6-2 3-6 7-6(10)
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