A. Ostapenko b. A. Kontaveit 6-3 6-3
Dopo la terra battuta di Parigi, il cemento Outdoor di Seoul, il cemento indoor di Linz, Aljona Ostapenko trionfa anche sull’erba. Fa strano pensare abbia atteso i 24 anni per il primo successo su quella che era considerata la sua superficie preferita, ma la lettone è riuscita oggi a spezzare questo digiuno con una finale perfetta contro Anett Kontaveit.
L’estone ha confermato ancora una volta il pessimo rendimento in carriera fin qui nelle finali, subendo la settima sconfitta su otto giocate. L’unica soddisfazione per lei rimane proprio un torneo vinto su erba, nel 2017 a ‘s-Hertogenbosch. Per il resto è sempre stata in affanno quando si trattava di fare l’ultimo step, segnato anche nel ranking personale che l’ha sempre vista nel gruppo delle migliori ma non è ancora riuscita a fare uno scatto che potesse realmente darle una targa da potenziale favorita.
Ostapenko, invece, al di là dell’enorme altalena di rendimento che l’ha accompagnata per tutti questi anni ha da sempre avuto l’idea di mina vagante perché, come poi è stato qui a Eastbourne, quando riesce a fare ‘click’ e a mettere bene i tasselli del suo gioco diventa spettacolare e ingiocabile. Un esempio banale sono i doppi falli, che spesso affiorano quando non è ben concentrata o si fa prendere dal nervosismo e con un movimento molto macchinoso e problematico come il suo capitavano partite con tanti errori senza neppure spingere la palla. Questa settimana invece ha chiuso con 2 doppi falli ai quarti, 0 in semifinale, 0 in finale.
Se ieri si era imposta 6-4 6-2 contro Elena Rybakina, oggi ha riservato una lezione simile a Kontaveit, battuta con un netto 6-3 6-3. Tutto è funzionato bene, c’era enorme efficacia tra dritto e rovescio e il servizio le garantiva quella giusta tranquillità per affrontare i propri turni di battuta con grande fiducia. L’estone non ha avuto vere chance, andando immediatamente sotto in entrambi i parziali e abbozzando un tentativo di rimonta solo nel primo, fermato comunque quando al servizio sul 3-5 ha perso la battuta regalando un vantaggio troppo importante nell’equilibrio dell’incontro.
Ostapenko, dunque, fa un colpaccio perché esce da Eastbourne con 470 punti in un torneo dove è entrata grazie a una wild card e riavvicinando la top-30 proprio alla vigilia di Wimbledon, Slam vinto da junior (2014) e dove ha raggiunto i quarti nel 2017 e la semifinale nel 2018. Difficile fare previsioni se potrà essere ancora a questi livelli, ma con un po’ di fortuna potrebbe
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