Roland Garros: Swiatek, compleanno e vittoria. Battuta l’amica Juvan, che le canta ‘tanti auguri’ in campo

[8] I. Swiatek b. K. Juvan 6-0 7-5

Quello che sembrava essere un esordio sulla falsariga, almeno nel punteggio, della finale di Roma è divenuto per Iga Swiatek un buon test per approcciare il Roland Garros dove per la prima volta in carriera è detentrice di un torneo e l’atmosfera attorno a lei sarà molto diversa. Un assaggio di quello che le spetta lo sta avendo da subito, in una giornata speciale: oggi è il suo ventesimo compleanno, sul campo centrale dello Slam che ama da sempre, contro la sua migliore amica con cui ha trascorso tutto il periodo da junior e condiviso un oro olimpico alle Olimpiadi della gioventù a Rio in doppio.

La stessa Juvan poi le è corsa incontro durante il riscaldamento pochi minuti prima di scendere in campo, mentre in palestra, per abbracciarla. La quantità di emozioni che le sono passate per la testa forse non riusciremo a concepirle nemmeno sforzandoci il più possibile e nei primi game entrambe sembravano bloccate. C’erano tante “stecche” e Swiatek, un po’ per tutta la partita, è sembrata non avere tanto timing sul dritto ma dopo aver trovato un immediato break si è a poco poco sciolta e il doppio break sul 3-0, rientrando da 30-0, le ha dato un’ulteriore spinta verso un 6-0 probabilmente un po’ falso. Si potrebbe pensare a un dominio territoriale e a tanti vincenti dal primo punto, in realtà Iga ha impiegato un po’ a prendere il via mentre Juvan ancora pagava alcune difficoltà soprattutto nella continuità dei propri colpi in un gioco che mostra belle soluzioni ma è spesso ancora tutto scollegato.

Nel secondo parziale, almeno nella prima parte, il copione sembrava proseguire. La slovena ha cominciato con un altro spirito ma non concretizzava uno 0-30 sull’1-1 e con un doppio fallo mandava Swiatek sul 3-1. Iga non è riuscita a concretizzare il vantaggio e alla seconda palla break concessa veniva colpita e cedeva la battuta. Da lì si è visto, finalmente anche nel punteggio, come le due fossero molto vicine. Juvan era cresciuta e stava avendo anche più coraggio giocando maggiormente vicina alla riga e usando di più i lungolinea. Aprendosi il campo spesso trovava vantaggio dai colpi col rovescio verso il dritto avversario. Forse, però, si fissava un po’ troppo soprattutto con la smorzata. Swiatek recuperava da 15-30 sul 4-4, addirittura salvava due palle break sul 5-5 e sulla seconda è stata anche graziata perché ha aperto il campo ma non ha chiuso la voleè di rovescio e Juvan aveva spazio per giocare un passante lungolinea che però è uscito di pochissimo in larghezza.

Di positivo, per Swiatek, c’è che pur faticando non ha mai lasciato che il nervosismo prendesse il sopravvento e la sua giornata diventasse veramente a rischio. Si è mantenuta avanti, ha fatto il suo ogni volta, e sul 6-5 ha riaperto un game da 40-0 sfruttando anche i tentennamenti della slovena, che non ha capitalizzato la quarta chance del 6-6 e da lì ha cominciato a subire. Ace a salvare il primo match point, rovescio lungolinea per annullare il secondo e il terzo, ma sul quarto l’ennesima smorzata è stata letta bene dalla polacca che ha optato poi per un rovescio incrociato non rigiocato dall’avversaria.

Dopo l’ultimo punto, è cominciato lo show vero. Juvan si è complimentata subito, Swiatek finalmente si è sciolta mettendo da parte quel po’ di pressione che poteva comprensibilmente avere e da lì hanno continuato poi una chiacchierata che è durata ben oltre i tempi “canonici”, con anche lo speaker che prima di chiamare l’applauso alla vincitrice ha preso molto più tempo del solito. Juvan, appena è arrivata Marion Bartoli, è tornata in mezzo al campo mentre Swiatek riceveva gli applausi del pubblico e dopo aver informato la francese, qui ora come intervistatrice, ha diretto il pubblico mentre cantava “tanti auguri” a una Swiatek abbastanza imbarazzata, ma molto felice.

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