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Serena Williams: “Il saluto un addio? Non lo direi…”. Poi termina in lacrime la conferenza stampa

Serena Williams non è riuscita a raggiungere la finale dell’Australian Open, sconfitta con un netto 6-3 6-4 contro Naomi Osaka. Le occasioni di arrivare allo Slam numero 24 stanno diminuendo sempre più, anche a causa di un’età che non le gioca a favore e al prossimo Slam, il Roland Garros (non propriamente favorevole), sarà a pochi mesi dal compiere 40 anni.

La campionessa statunitense, oggi, è uscita dalla Rod Laver Arena con un lungo saluto verso il pubblico, fermandosi in mezzo al campo e alzando la mano verso il cielo con un enorme sorriso e mettendosi l’altra sul cuore. Facile, con un gesto così plateale, per tanti leggerci qualcosa di più di un ringraziamento al pubblico tornato sugli spalti dopo cinque giorni di assenza.



In conferenza stampa è stato chiesto di questo a Serena, cioè se fosse realmente un saluto di addio. “A dir la verità è venuto spontaneo perché il tifo australiano è meraviglioso. Se è stato un addio? Non lo so” ha detto Serena, cominciando un po’ a sciogliersi, “Se fosse un addio non lo direi a nessuno…”. Quando poi le viene chiesto se i vari non forzati possono essere solo vittima di una cattiva giornata, lei non è sembrata mai presente, quasi come se avesse la testa ancora alle parole di prima. Ha sospirato, cercato di contenersi, poi però si è lasciata andare: “Ah… ehm… Non lo so… Non lo so…”. Lì non ha più retto, lasciandosi andare alle proprie emozioni e allontanandosi dalla conferenza stampa.

Sul suo profilo Instagram è comparso questo messaggio: “Melbourne e i miei fan australiani — Oggi non è stata una performance ideale ma ogni tanto capita… Sono così onorata di essere in grado di giocare di fronte a voi. Il vostro tifo, i vostri incoraggiamenti, speravo solo di poter fare meglio oggi. Sono per sempre in debito e grata a ognuno di voi. Vi amo. Vi amo. Vi amo. Vi adoro”.

Redazione

La redazione di Ok Tennis è formata da rappresentanti di tutte le minoranze tennistiche esistenti al mondo. Inoltre, è conforme alla Déclaration des Droits de l’Homme et du Citoyen emanata il 26 agosto 1789.

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