WTA

Capolavoro Swiatek: titolo n.20. Sabalenka ko dopo oltre 3 ore e 3 match point salvati

[1] I. Swiatek b. [2] A. Sabalenka 7-5 4-6 7-6(7)

Pazzesca finale del WTA 1000 di Madrid, dove Iga Swiatek è riuscita a detronizzare Aryna Sabalenka al termine di una partita durata oltre tre ore e conclusasi 9-7 al tie-break decisivo, cancellando lungo il cammino tre match point.

Un match decisosi su margini davvero minimi per entrambe, con la polacca bravissima a fare una partita praticamente sempre in rincorsa servendo sistematicamente per seconda durante i tre set, non riuscendo a scattare all’inizio della partita quando aveva avuto un break di vantaggio, mostrandosi un po’ troppo titubante lungo quel parziale ma elevando alla grande il proprio gioco dal 5-4 Sabalenka. Game a zero e in risposta si è superata, arrivando al 15-40 arpionando un paio di ottime seconde dell’avversaria.

Col break, è andata a servire e si è trovata sotto 15-30, lì dove la sua avversaria ha sprecato, se così possiamo dire, dopo aver impostato molto bene il punto concludendo appena largo. Da lì, ace al centro e dritto vincente della numero 1 del mondo che però nel secondo parziale non aveva una buona partenza e perdeva il servizio due volte. Stava calando l’efficacia della prima, si scambiava molto di più, ma la sua bravura in risposta le dava modo di rientrare in continuazione. Sul 4-4 Sabalenka ha ceduto il primo punto ma dallo 0-15 ha girato il copione della partita con tre ottimi punti e, se fino a un attimo prima sembrava quasi faticare, con quell’atteggiamento ottimo che ha avuto fino alla fine ha continuato a credere di poter ribaltare anche questa sfida come nella semifinale contro Elena Rybakina. E così succedeva perché Iga, sul 30-15, commetteva un doppio fallo e da lì per mettere in campo la prima palla si faceva aggredire dal dritto e dalle “pallate” di una Sabalenka rinata e che si prendeva di forza il secondo parziale.

Non c’erano errori veri, né da un lato né dall’altro, e si continuava così, su piccoli margini che decidevano momenti pesanti di una finale equilibratissima. Quel momento dal 4-4 del secondo set sembrava aver girato, a poco a poco, la partita verso la numero 2 del mondo che continuava a impattare davvero bene la palla mentre la polacca vedeva la percentuale di prime palle crollare fino al 40%. Non faceva il break sull’1-1 e subiva il break sul 2-1 Sabalenka, ma riusciva ancora con la sua risposta a recuperare nell’unico turno di battuta davvero giocato male da Aryna dove non aveva mai la prima palla di servizio. Da lì, con scambi massacranti e spettacolari, con Sabalenka continuamente all’attacco e Swiatek spesso a rincorrere, si arrivava sul 4-4 dove di nuovo la bielorussa giocava nuovi pesantissimi jolly. Scivolava sotto 0-30, boccheggiando per la fatica, e di nuovo la sorte le diceva bene con anche uno spettacolare ace di seconda sul 30-30 che sembrava nuovamente girare la situazione a suo favore.

Sul 5-6 Swiatek, che ancora stava perdendo la prima e sembrava abbastanza stanca, è riuscita a salvare un pesantissimo game salvando molto bene due match point, superando così le tre ore e riuscendo a raggiungere il tie-break. Nel tie-break, entrambe molto stanche, si è scambiato pochissimo fino al 5-5. Swiatek riusciva a portare Sabalenka a un errore di dritto ma Aryna cancellava il primo match point con il quarto ace della sua partita. Sul 6-6 Iga colpiva appena lungo il proprio dritto ma il servizio, la prima, tornava in soccorso per rimanere avanti senza scambiare. Sull’8-7, Aryna era costretta a una nuova seconda e sull’ultimo rovescio in spinta la palla è finita appena lunga. Swiatek si è gettata a terra, sfinita. Tre ore e 14 minuti di match bellissimo, deciso veramente da un margine sottile sottile. E Swiatek, a 22 anni, ha così raggiunto Agnieszka Radwanska a quota 20 titoli nel circuito maggiore. Il massimo per ogni tennista polacco.

Diego Barbiani

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