C. Garcia b. [1] Ka. Pliskova 6-1 7-6(2)
Il primo pensiero che capita per la mente, finita la partita, è: “Da quanto tempo Caroline Garcia non riusciva a esprimersi così”. Forse i campi super veloci di Flushing Meadows le hanno dato una mano importante, forse c’erano stimoli importanti trovandosi di fronte a una chance da non buttare vista la condizione generale non brillante con cui Karolina Pliskova è arrivata a New York. Alla fine, il risultato, è stato per lei un trionfo totale.
6-1 7-6(2) il punteggi finale con cui la transalpina ha sconfitto per la quarta volta in carriera la ceca che qui al Billie Jean King National Tennis Centre ha da subito trovato poca confidenza e soddisfazione nell’avere dei campi così rapidi. È vero che per caratteristiche sembrano condizioni a lei piuttosto favorevoli, ma già la scorsa settimana durante il torneo Western & Southern Open diceva che era tanto sorpresa da come la palla le arrivava addosso. Poi un conto è avere di fronte Veronika Kudermetova, un altro è avere una ex top-5 che colpisce la palla molto più pesantemente.
Il risultato è stato un nuovo fallimento Slam, purtroppo per lei, già eliminata al secondo turno con un risultato abbastanza netto in una partita che per lunghi tratti è stata un calvario. Garcia ha avuto la partita in controllo almeno fino al 6-1 4-2 15-30 in risposta, con Pliskova che al contrario veniva soffocata dalla grande aggressività avversaria e senza alcun tempo per riorganizzarsi era già sotto 0-5. Si è salvata dal ‘bagel’ ma l’inerzia continuava a essere solo e soltanto per Garcia che scappava avanti di un break anche a inizio del secondo set. È cambiato qualcosa quando Pliskova è riuscita a trovare più profondità e a mandare fuori posizione la francese, che senza più gli appoggi saldi perdeva grande potenza ed efficacia. Così sul 3-4, approfittando del dritto per la prima volta efficace, ricuciva il distacco e saliva avanti.
Ha avuto la chance, importante, nel decimo game per andare al terzo set ma sul 15-40 ha ricevuto una seconda carica al corpo e nel punto successivo non è riuscita in allungo a ributtare la palla al di là della rete. Garcia neutralizzava uno 0-30 anche sul 5-6 e nel tie-break, dal 2-2, prendeva il largo guidata ancora dal dritto. È la sua seconda vittoria in carriera contro una top-20 in uno Slam dopo quella contro Sara Errani a Wimbledon nel 2014 e capita in un momento importante, perché aveva dannatamente bisogno di una vittoria così per provare a mettersi alle spalle due anni avari di emozioni. Questa Garcia ricorda tanto la giocatrice che a fine 2017 completava la grande doppietta Wuhan-Pechino e si arrampicava fino alle Finals di Singapore prima di raggiungere il numero 4 del mondo.
[6] P. Kvitova b. K. Kozlova 7-6(3) 6-2
Un’ora di fatica per poi dilagare. È questa la sintesi della partita di Petra Kvitova contro Kateryna Kozlova che ha dato alla ceca il pass per il terzo turno dello US Open. Un primo set di lotta e di rincorse per spuntarla al tie-break prima di chiudere 7-6(3) 6-2.
È abbastanza raro vederla impiegare oltre un’ora per chiudere un parziale, se poi ciò avviene su un campo piuttosto veloce come l’Arthur Ashe di quest anno viene ancor più di alzare il sopracciglio. Nondimeno sapere che rischiava concretamente di perdere quel set in cui in risposta è sempre partita avanti di due o tre punti ma non riusciva a trovare il modo di sfondare una solida avversaria.
Kozlova dopo il break maturato sul 2-2 si stava difendendo piuttosto bene. Non era vittima degli attacchi frenetici di Kvitova perché riusciva comunque a muoverla trovando tanti errori e la stessa Petra non era ancora in modalità “super” visti i tanti doppi falli commessi nella prima parte di gara. Sapeva, la numero 6 del seeding, che le bastava poco per farsi largo in risposta ma mancava sempre nel concretizzare le occasioni. Addirittura fino al 5-4 non aveva ancora visto l’ombra di una palla break mentre i gratuiti quasi sfioravano i 20 come totale.
Nel decimo game è salita fino allo 0-40 ma solo alla quarta chance è riuscita a concretizzare il punto del pareggio, salvando anche un set point pochi attimi prima. Giunte al tie-break, Kvitova si è involata quasi subito verso la conclusione e nel secondo parziale ha definitivamente dilagato. Al terzo turno avrà Jessica Pegula, uscita vincente dalla maratona contro Kirsten Flipkens (7-6 6-7 6-3).
Altri incontri
Nuovo successo per Angelique Kerber, numero 17 del seeding, che ha superato 6-3 7-6(6) la connazionale Anna Lena Friedsam. Importante risultato per la ex numero 1 del mondo che qui allo US Open sta cercando di ripartire con molta più tranquillità rispetto al periodo pre-covid con Torben Beltz di nuovo in panchina al suo fianco. Molto buono il primo set, un po’ più sofferto il secondo quando non riusciva più a incidere in risposta, ma nel tie-break le sue abilità difensive l’hanno tenuta a galla e alla fine, al secondo match point, ha chiuso la pratica. Al terzo turno avrà la sorpresa Ann Li, statunitense classe 2000 che si è imposta con un netto 6-0 6-3 su una irriconoscibile Alison Riske, numero 13 del seeding.
Se il primo turno aveva fatto registrato il minor numero di teste di serie eliminate dall’introduzione delle 32, già solo nella prima giornata del secondo turno il crollo è stato importante. Fuori Pliskova (n.1), Elena Rybakina (n.11), Marketa Vondrousova (n.12), Riske (n.13), Kristina Mladenovic (n.30) e Anastasija Sevastova (n.31). Rybakina in particolare sembra aver smarrito la grande condizione mostrata nei primi due mesi di stagione: a lei la pausa ha fatto malissimo e dovrà ritrovare un po’ tutti i meccanismi. Oggi si è arresa 7-5 6-1 contro Shelby Rogers, sbagliando tanto soprattutto col dritto. Sevastova invece dopo il successo tirato contro Cori Gauff ha perso 6-3 7-6(5) contro Marta Kostyuk che torna al terzo turno di uno Slam dopo l’Australian Open 2018.
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