È di ieri la notizia che l’ATP ha annunciato come si svilupperà il ranking al momento della ripresa della stagione. È una situazione straordinaria dettata dalla pandemia del covid-19, ci saranno problemi un po’ per tutti, dunque bisognava trovare il modo di salvaguardare gli interessi generali.
Il ranking, normalmente basato su 52 settimane, per l’occasione diventa di 21 mesi e nessuno giocatore potrà perdere punti, al massimo guadagnarli. Questo perché dal momento della ripresa fino a fine stagione verranno considerati solo i migliori 18 risultati ottenuti da marzo 2019 a dicembre 2020. L’idea fa sì che chi abbia raggiunto la finale dello US Open nel 2019 non possa perdere i punti se deciderà di non giocarlo nel 2020, ma in caso possa solo aggiungere la differenza tra finale e vittoria del titolo.
Daniil Medvedev e Rafael Nadal sono tra i giocatori che più beneficerebbero di questo scenario perché lo scorso anno il primo fu protagonista di 4 finali su altrettanti tornei giocati in Nord America ad agosto (Washington, Montreal, Cincinnati e lo US Open) e il secondo ha vinto a Montreal e a New York. Lo spagnolo avrebbe dunque congelato 3000 punti, più o meno lo stesso punteggio del russo.
Il fatto inoltre che dal momento della ripresa a fine stagione non ci saranno più obblighi di partecipazione, visto la situazione fuori dall’ordinario, solleva gli stessi tennisti da responsabilità che ora non sembrano intenzionati a voler prendere. Almeno questo traspare a livello generale da parte di chi dovrebbe a oggi prendere un aereo per arrivare a New York City e vivere anche col timore di essere contagiato dal virus. In “casa nostra”, Matteo Berrettini sarebbe abbastanza coperto dal fatto che lo scorso anno proprio allo US Open ha raggiunto una pesantissima semifinale e quesi 720 punti attualmente verrebbero conservati nel suo ranking evitandogli di crollare nel caso decida di non partecipare.
A dare alito all’ipotesi di una rinuncia di Nadal allo US Open arriva anche la comunicazione di Feliciano Lopez, non nelle vesti di giocatore ma di direttore del torneo ATP Masters 1000 di Madrid, in programma la settimana immediatamente successiva allo Slam nord-americano: “Ho parlato col mio amico Rafael Nadal – scrive su Twitter – che mi ha confermato che giocherà il Master 1000 di Madrid”. La realtà dei fatti è anche questa: i big non mettono piede sulla terra battuta da quasi un anno e mezzo, e la transizione dal cemento alla terra rossa non è affatto comoda soprattutto se dopo lo Slam negli Stati Uniti è previsto un cambio così repentino e senza tempo di fare alcuna preparazione perché immediatamente catapultati al trittico Madrid-Roma-Roland Garros.
Nadal, probabilmente il più forte di sempre sulla terra battuta, nella sua testa è possibile che una decisione l’abbia già presa e se dobbiamo pesare le priorità i dubbi su cosa preferire sarebbero molto pochi.
Tra le altre particolarità del nuovo ranking, invece, c’è quella sulle ATP Finals. Viene di fatto eliminata la Race e quando sarà il momento verranno decisi gli 8 qualificati semplicemente guardando il ranking in quel momento.
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