[6] S. Tsitsipas b. [4] D. Medvedev 7-6(5) 6-4
L’esordio in carriera al Master è dolce per Stefanos Tsitsipas: il greco batte 7-6(5) 6-4 in un’ora e 42 minuti il russo Daniil Medvedev e balza al comando del gruppo Agassi in attesa del match tra Rafa Nadal e Alexander Zverev. Era la prima volta alle Finals per entrambi e l’esame lo passa a pieni voti il 21enne di Atene, un successo importante per la classifica ma non solo. Mai il greco aveva vinto contro il finalista degli ultimi US Open, cinque sconfitte su cinque con non pochi strascichi polemici tra due ragazzi che di certo non si amano. È iniziato tutto un anno e mezzo fa a Miami, una “parolina” poco gentile di Tsitsipas al rivale dopo la stretta di mano a rete al termine di una partita carica di tensione e una rissa sfiorata. Da allora è guerra fredda, niente più scaramucce esplicite ma l’antipatia reciproca resta.
E anche se il sangue di Stefanos è russo per metà da parte di mamma, i due non potrebbero essere più diversi. In campo e fuori. Insomma una delle rivalità più interessanti del futuro (e anche del presente) è bella che pronta: il tennis esuberante e spettacolare di Stef contro quello regolare e geometrico di Daniil. Gli schemi di quest’ultimo avevano funzionato cinque volte su cinque prima di oggi, ma all’O2 Arena i piani son saltati. Merito di Tsitsipas, autore di un match brillante dall’inizio alla fine, senza tentennamenti al servizio (con la prima è stato una sentenza, non ha concesso palle break e la battuta a uscire da destra per cercare il dritto dell’avversario gli ha fruttato parecchi punti) e bravissimo a non farsi intrappolare sulla diagonale di sinistra. Il dritto invece è stato ancora una volta una certezza, così come la bravura nel gioco a rete di cui ha dato qualche assaggio.
Dall’altra parte qualcosa non ha funzionato come previsto nelle intenzioni di Medvedev. L’uomo che a partire dall’estate non aveva più sbagliato un rovescio si è riscoperto vulnerabile sul cemento londinese. Non ha saputo far male al greco con il suo colpo migliore e il lungolinea, letale per chiunque gli sia capitato dall’altra parte della rete da agosto in poi, non si è quasi mai visto. Di contro, le difficoltà nel reggere lo scambio dalla parte destra si sono acuite contro un grande Tsitsipas. Mercoledì potrà essere già un match da dentro o fuori contro Nadal o Zverev, Tsitsipas invece si gode una vittoria che aspettava da mesi: “Non so quando, ma un giorno riuscirò a batterlo”, aveva detto dopo aver perso la semifinale di Shanghai. Ha dovuto aspettare poche settimane e un’occasione super prestigiosa per far crollare il tabù e iniziare nel migliore dei modi la sua esperienza da Maestro diventando il primo greco a vincere un match alle Finals.
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