Che non si potessero avere troppe aspettative su Fabio Fognini era chiaro fin da prima del via di questi Us Open, e visto il sorteggio che gli era capitato, forse ce n’erano ancora di meno.
Intendiamoci, un Fognini in buone condizioni con ogni probabilità avrebbe fatto un sol bolcone del gigantesco Opelka, un Isner più giovane (21 anni). Con un piede conciato non proprio bene, però, rispondere ai megaservizi dell’americano e giocare al massimo, non era esattamente semplice.
Dunque, il n.1 italiano del tennis, Fabio Fognini esce sconfitto col punteggio di 6-3, 6-4, 6-7, 6-3 per il ventunenne statunitense in poco meno di tre ore di gioco. E la partita poteva chiudersi molto, molto prima, se solo Fabio avesse mollato il terzo set, quando per due volte ha recuperato un break, per poi vincere il tie break. Sembrava potesse esserci una rimonta che purtroppo non c’è stata e subito l’Italia perde uno dei suoi alfieri.
[30] M. Sakkari b. C. Giorgi 6-1 6-0
Neanche un’ora di gioco e lo US Open di Camila Giorgi è già finito. Dopo Cincinnati, un’altra pesante sconfitta per la marchigiana contro Maria Sakkari, impostasi 6-1 6-0 dopo il 6-3 6-0 dell’Ohio di un paio di settimane fa.
Un match dove la greca non è apparsa mai in difficoltà nel contenere le prime accelerate dell’azzurra e portarla all’errore allungando lo scambio e portandolo sui suoi binari. Oltre a questo, una prova molto sotto tono dell’italiana, incapace il più delle volte di trovare vie per ottenere i punti e chiamata a forzare più del dovuto.
Un po’ una partita “alla Giorgi” nelle giornate peggiori, qualcosa che è spesso capitato nell’ultimo periodo. Dopo i tanti mesi di assenza è potuta tornare a giocare con continuità e in 5 settimane i risultati sono stati: finale a Washington, primo turno a Toronto e Cincinnati, finale al Bronx, primo turno allo US Open. Per quanto ci siano le note positive, nei tornei che contavano ha sempre fallito, raccogliendo la miseria di 8 game in tre sconfitte nette.
D.Dimitrov b. A.Seppi 6-1 6-7 6-4 6-3
Se ne va un altro azzurro, Andreas Seppi, 35 anni, battuto da quello che doveva essere il nuovo Federer ma insomma, diciamo che non ha mantenuto proprio tutte le promesse. Ad avere la meglio sul trentino è stato Grigor Dimitrov, bulgaro ormai 28enne che è finito anche fuori dalle teste di serie.
Partita strana che l’ex top ten sembrava poter chiudere facile e veloce in tre set ma poi nel secondo parziale qualcosa è andato storto e così Seppi ne ha approfittato, recuperando un break per poi conquistare il tie break in maniera decisa. Peccato però che il copione non si sia ripetuto e così Dimitrov ha vinto, senza troppi affanni, il terzo e quarto set. Seppi saluta New York, mentre Dimitrov spera di andare avanti il più possibile nel torneo. Ci riuscirà? Difficile, a naso.
P.Lorenzi b. Z. Svajda 3-6 6-7 6-4 7-6 6-2
Che rimonta per Paolo Lorenzi! Il quasi 38enne toscano ha la meglio dopo essere andato sotto di due set sul giovanissimo americano Svajda (classe 2002). L’azzurro vola al secondo turno quando la partita sembrava ormai compromessa.
Dopo aver perso male il primo set e dopo essersi fatto rimontare nel secondo, Lorenzi ha messo in campo non solo tennis ma anche la sua dote migliore, il carattere, che non lo ha mai abbandonato in questa partita contro un avversario sì ancora acerbo ma sorprendente in certe fasi di gioco.
Per Paolo, lucky loser nel tabellone (aveva perso le qualificazioni contro Vesely) un secondo turno più che meritato a New York.
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