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US Open: esordio facile per Djokovic, 70 vittorie a Flushing Meadows

[1] N. Djokovic b. R. Carballes Baena 6-4 6-1 6-4 (Piero Vassallo)

Tutto come da copione. L’esordio agli US Open di Novak Djokovic non presenta alcuna insidia per il campione serbo, che liquida in tre set – 6-4 6-1 6-4 – lo spagnolo Roberto Carballes Baena. Un test davvero troppo poco significativo per poter trarre qualche spunto, non sono certo questi i match che possono dirci qualcosa sullo stato di forma del campione in carica, determinato a confermare il titolo dello scorso anno (a New York non ci è mai riuscito) e ad avvicinarsi ancora di più a Roger Federer nel numero di Slam vinti.

Contro Querrey o Londero, i possibili avversari al secondo turno, l’asticella della difficoltà non si alzerà di molto mentre più stimolante potrebbe essere un eventuale ottavo contro Wawrinka, quello che sembra l’unico vero avversario di un certo calibro prima di quel possibile quarto di finale contro Daniil Medvedev, l’uomo dell’estate che ha battuto Nole nelle ultime due occasioni (Monte Carlo e Cincinnati) e che a Melbourne gli strappò un set. Al momento l’unica certezza per Djokovic e la qualificazione al secondo turno grazie alla vittoria numero 70 sui campi di Flushing Meadows.

Gli altri match (Giovanni Putaro e Cristina Pozzoli)

Un set e mezzo. Tanto basta a Kei Nishikori per passare il turno, dato il ritiro di Trungelliti. Il giapponese era comunque avanti in maniera netta, 6-1 4-1 e, con questo successo, può sfatare un particolare record, negativo, che si porta dietro da un po’, legato a questo torneo. Negli anni dispari, difatti, non aveva mai vinto un match agli US Open. Mai, prima di oggi.

Successi agevoli per Brooksby che, nonostante un set perso, si sbarazza dell’ormai ombra di Berdych, Lajovic, Klahn, Medvedev, in tre su Darcis, Monteiro e Gunneswaran. Costretti alla maratona Marton Fucsovics e Christian Garin. I due si sono liberati della morsa di Basilashvili ed Eubanks al quinto, con non pochi brividi. Dopo aver subito un 6-3 nel primo, contro un redivivo Tipsarevic, invece, Denis Kudla rimonta e lo batte in quattro. Escluso il tiebreak del terzo, nessun problema di gestione e doppio 6-1 rifilato nel secondo e, appunto, nel quarto parziale.

Sono due le teste di serie che lasciano il torneo prematuramente. La prima è lo statunitense Taylor Fritz, numero 26 del tabellone, sconfitto in rimonta dall’eterno Feliciano Lopez che conquista il record di 71 presenze consecutive nel tabellone principale di un grande slam superando Roger Federer. Al prossimo turno lo spagnolo affronterà Yoshihito Nishioka vincitore sulla wild card statunitense Marcos Giron. L’altra è l’argentino Guido Pella, numero 19 del seeding, sconfitto in quattro set da Pablo Carreno Busta.

Passa al secondo turno senza problemi Borna Coric, testa di serie numero 12, grazie alla convincente vittoria contro il qualificato russo Evgeny Donskoy. Il croato ha offerto una prestazione solida e convincente impressionando al servizio con 10 ace e il 93% dei punti conquistati quando ha messo in campo la prima palla. Al prossimo turno Coric affronterà Grigor Dimitrov. Avanti anche David Goffin, numero 15 del tabellone, che ha ceduto un set a Corentin Moutet chiudendo poi con un bagel e ora sfiderà un altro francese, Gregorie Barrere che provenendo dalle qualificazioni, ha superato Cameron Norrie.

Dopo una dura lotta al quinto set, Jeremy Chardy ha piegato Hubert Hurkacz, fresco vincitore del primo titolo ATP a Winston Salem, e al secondo turno se la vedrà con Stan Wawrinka. Avanti senza soffrire anche Lucas Pouille, numero 25 del seeding e Alex de Minaur mentre Sam Querrey ha ceduto a Londero (prossimo avversario di Djokovic). Passa a sorpresa il lucky loser polacco Kamil Majchrzak, entrato in tabellone grazie al forfait di Milos Raonic, vincitore al quinto contro Nicolas Jarry.

Redazione

La redazione di Ok Tennis è formata da rappresentanti di tutte le minoranze tennistiche esistenti al mondo. Inoltre, è conforme alla Déclaration des Droits de l’Homme et du Citoyen emanata il 26 agosto 1789.

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