[2] A. Barty b. Z. Diyas 1-6 6-3 6-2
[3] Ka. Pliskova b. [Q] T. Martincova 7-6(5) 7-6(3)
Comincia con un doppio, inatteso, responso lo US Open per Karolina Pliskova e Ashleigh Barty. Al di là della vittoria, sia la ceca che l’australiana hanno ben poco da prendere di positivo. Soprattutto per Barty, che è la più probabile candidata alla successione di Naomi Osaka al vertice del ranking WTA, sarebbe stato brutale uscire dall’Artur Ashe con una sconfitta impossibile da pronosticare contro Zarina Diyas.
Il primo set della testa di serie numero 2 è stato il più brutto, e senza appello, parziale giocato in questa stagione. Male sotto ogni aspetto, quasi incapace di tenere la palla in gioco, commettendo 19 gratuiti e servendo appena il 25% di prime palle in campo. È vero che non aveva approcciato a questo Slam con una grande condizione, ma dagli stenti di Cincinnati a questo tracollo verticale c’era comunque tantissima differenza.
E non è riuscita a salire a un livello abbastanza alto neppure nel secondo parziale, quando comunque al servizio riusciva a difendersi meglio. La kazaka glielo permetteva, anche perché da regolarista senza ancora picchi di rendimento superiori a una comparsata nei pressi della top-30 il suo gioco era piuttosto lento, con una palla abbastanza docile e neppure troppo “sporca”, che dava tempo all’ex numero 1 di colpire (e sbagliare, almeno per quanto visto fino al 6-1 e metà del secondo set).
Il break che ha deciso la seconda frazione è arrivato sul 4-3 Barty, più a causa di qualche errore di troppo della kazaka che poi sbagliava un comodo schiaffo al volo di rovescio sul 5-3 30-15 e regalava due set point, e poco dopo il parziale. Malgrado questo, il suo livello rimaneva piuttosto basso, lei piuttosto fallosa, e la partita non riusciva a decollare. Il momento più bello è stato probabilmente il game sull’1-1 nel terzo pariziale, quando Barty era in pressione e alla quarta chance si è portata per la prima volta avanti. Una giornata molto difficile, ma che da lì l’ha vista prendere definitivamente il comando delle operazioni e un doppio break sul 4-2 ne ha sancito la fine.
Servirà molto di più, però, per provare a fare qualcosa di importante. Servirà trovare una condizione migliore di quella odierna, e il tabellone la metterà di fronte ora a Lauren Davis o Johanna Larsson. Nel caso fosse la statunitense, non esattamente un ottimo abbinamento se non si è pronte al meglio. Per conferme, chiedere ad Angelique Kerber.
Situazione abbastanza simile quella di Pliskova, immediata inseguitrice nel ranking e che ha giocato una partita nel complesso mediocre, infastidita da tante cose in un primo set per lei inaccettabile dove per 4 volte ha perso la battuta e solo l’inesperienza nei momenti decisivi della connazionale Tereza Martincova l’ha salvata da situazioni ben più complicate. 7-6(5) 7-6(3) il punteggio finale, con Martincova che ha servito sul 5-4, è stata avanti 30-0 ma sul 30-15 ha commesso un doppio fallo grave perché l’ha portata a giocare con tanta ansia i punti successivi, non reggendo quello che era un palleggio da fondo abbastanza sostenuto ma dove Pliskova non prendeva quasi mai gli angoli.
Il set, risoltosi al tie-break, sembrava il giusto spartiacque della partita ma anche avanti di un doppio break nel secondo Pliskova non è stata capace di gestire il momento, tornando a sbagliare lì dove invece doveva chiudere l’incontro e rivitalizzando un’avversaria che si sentiva già sotto la doccia. C’è stato bisogno di un nuovo tie-break, vinto in maniera più netta, per chiudere un match che non doveva essere così. È sembrata, soprattutto nel primo parziale, fin troppo ferma con le gambe. A tratti neanche provava a raggiungere la palla colpita dall’avversaria, si arrabbiava con un campo, il Louis Armstrong, dove al minimo rumore rimbombava tutto. Al secondo turno avrà un’altra qualificata, Mariam Bolkvadze (6-3 5-7 6-4 a Bernarda Pera) che ha ridato alla Georgia un’affermazione Slam al femminile che mancava dallo US Open 2012 con Anna Tatishvili, oggi rappresentante degli USA.
Ci può essere tempo anche per lei per salire di livello, ma partite come queste devono essere da monito.
Altri incontri
Bell’esordio per Elina Svitolina, anche se la vittoria contro la wild-card Whitney Osuigwe non era mai stata messa in dubbio. Se non altro, l’ucraina ha espresso un buon livello di gioco e dopo un primo set dominato ha prevalso anche in un secondo dove la statunitense le ha dato maggiormente filo da torcere.
6-1 7-6(3) il punteggio finale di una partita ben gestita, forse la miglior prestazione tra le big scese in campo finora, che però dovrà necessariamente trascinare al secondo turno quando avrà Venus Williams. La duecentocinquantesima vittoria in carriera infatti le darà il pass per l’Artur Ashe dove di fronte a sé avrà la statunitense che oggi ha cominciato con grande agio il suo ventunesimo (appaiata Martina Navratilova al primo posto) US Open in carriera.
Fallisce al primo turno, invece, Angelique Kerber che dimostra ancora una volta il pessimo momento fisico non trovando mai continuità con il ritmo “suo” nella sconfitta 7-5 0-6 6-4 subita contro Kristina Mladenovic. Per la numero 13 del seeding soltanto uno spunto nel secondo set, ma per il resto tantissima differenza rispetto alla stessa giocatrice di qualche mese fa. Dalla primavera in poi il rendimento è precipitato anche a causa di infortuni e questa crisi di risultati denota soprattutto la scarsissima fiducia nei momenti chiave, dove è spesso autrice di errori non forzati. Per la francese al secondo turno sarà derby contro Fiona Ferro.
Dodicesima sconfitta consecutiva per Eugenie Bouchard, stavolta contro la testa di serie numero 12 Anastasija Sevastova che al secondo turno avrà Iga Swiatek, travolgente ai danni di Ivana Jorovic 6-0 6-1. Bel match tra Karolina Muchvoa ed Elena Rybakina, con la ceca che ha prevalso 6-4 6-4 e al secondo turno affronterà Su Wei Hsieh, uscita vincitrice dalla battaglia contro Jana Cepelova. Bell’esordio anche per l’altra teenager Dayana Yastremska, che ha battuto 6-4 1-6 6-2 Monica Niculescu.
(aggiornamenti a breve)
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