(1) Novak Djokovic b. (7) Juan Martin del Potro 4-6 7-6(6) 6-4
Djoko e Delpo, che spettacolo! Sul centrale del Foro Italico nella sessione notturna del venerdì (sconfinata ampiamente nel sabato), dopo tre set e tre ore (più un minuto) Novak Djokovic la spunta su Juan Martin del Potro, annullando due matchpoint di fila nel tie-break del secondo parziale.
Si comincia alle dieci di sera con Djokovic che appare molto teso, consapevole del valore dell’avversario, il quale se in giornata può battere chiunque. E Palito dà subito l’idea di esserlo, in giornata: regge bene il ritmo anche negli scambi prolungati e spara missili impressionanti persino col rovescio.
Sul 3 pari, dopo aver salvato due palle break nel quarto game e una nel sesto, è il trentenne di Tandil a strappare la battuta al serbo. È il break che decide il parziale, anche se sul 5-4 Nole manca tre chance del controbreak prima di arrendersi alla prima palla set, su un fantastico rovescio vincente.
Nel secondo set Djokovic sale di livello, ma del Potro non cede di un millimetro. Ciò nonostante, il numero uno del mondo ottiene il break al sesto game e nell’ottavo manca un’occasione per chiudere 6-2. Sul 5-3, quando si attende che Delpo finalmente ceda, arriva il clamoroso controbreak.
Si va al tie-break, nel quale è il sudamericano ad allungare, portandosi sul 5-3 e poi sul 6-4, con due matchpoint a disposizione che, se convertiti, darebbero alla nottata un sapore ancor più epico. Il primo Palito lo ha sul proprio servizio, ma sul più bello mette malamente fuori un diritto. Il secondo lo annulla il tennista di Belgrado con un magnifico e coraggioso drop-shot, sul quale Delpo nulla può. Sfumate le due opportunità per la vittoria a sensazione, il campione degli US Open 2009 comincia ad apparire stanco. Nei due punti seguenti arrivano un diritto in rete e un rovescio lungo, che sanciscono l’8-6 per il suo avversario.
L’esito del confronto è affidato dunque al terzo, con l’argentino che al cambio di campo si fa medicare un piede, senza peraltro dare poi particolari segni di sofferenza al riguardo. I due, specie Delpo, sono esausti, eppure il livello si alza ulteriormente e da ambo le parti si ammirano splendidi vincenti.
Sul 2 pari Djokovic annulla tre palle break (due consecutive) e nel gioco seguente è show puro, con una serie di punti memorabili. Il serbo è caldissimo, risponde a qualsiasi siluro, ma la settima testa di serie non vuole saperne di mollare. L’argentino si conquista una palla per il 3-2 con un colpo che finirà negli highlights dell’anno (un’incredibile – e imprendibile – demivolée smorzata a due mani che si merita i complimenti e un “cinque” da parte di Nole), ma subito dopo cede tre punti di fila e il servizio.
Si tratta del momento che decide l’intero match. Djokovic gestisce con sapienza fino al termine il vantaggio acquisito e conclude l’opera sul 4-6 7-6(6) 6-4. Per il serbo è la sedicesima affermazione in venti confronti diretti. In semifinale troverà un altro argentino, l’outsider Diego Schwartzman.
A ogni modo, si spera che Roma abbia riconsegnato al tennis mondiale un altro fuoriclasse vero, e qui ovviamente ci riferiamo a del Potro. Consideriamo che prima del Foro Italico Delpo aveva disputato nella stagione appena due tornei: quarti a Delray Beach nel mese di febbraio, con successi su Nishioka e Opelka e sconfitta al tie-break decisivo da Mackenzie McDonald, e uscita al debutto in quel di Madrid, superato 7-5 al terzo da Laslo Djere. In totale, due match vinti e due persi. A Roma Palito è tornato a esprimere il tennis che sa, e vorremmo tanto che seguitasse a farlo anche nei prossimi appuntamenti. Con tutta la sfortuna che l’ha afflitto nel corso della carriera, merita di battagliare ancora per i traguardi più importanti.
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