[8] S. Tsitsipas b. [2] R. Nadal 6-4 2-6 6-3
Non è nenache troppo corretto parlare di sorpresa, visto che Rafa Nadal, the king of clay, era già incappato in due sconfitte sulla sua superficie preferita, la terra di Monte Carlo e quella di Barcellona. Però se a Monte Carlo la sconfitta arrivò per via di una giornata talmente storta da indurlo a dire che “avrei perso con chiunque dei primi 500 del mondo” e a Barcellona per via dello stato di grazia di quello che rimane il suo più probabile erede parigino, stavolta da una parte è più grave dall’altra forse un po’ meno. È più grave perché è appunto la terza volta di fila che Rafa non arriva almeno in finale in uno dei tre tornei sulla terra che precedono Parigi, lo è un po’ meno perché la terra di Madrid è quella per lui storicametne più ostica. Ma al di là queste considerazioni, il problema vero è da ricercare nel suo avversario, uno Stefanos Tsitsipas che a questo punto sembra che abbia completato il suo percorso di crescita e che se dovesse vincere la sfida contro Djokovic si ritrovarebbe sesto nel ranking, ad una manciata di punti da Zverev. Tsitsipas ha vinto questa partita sfidando Rafa a viso aperto, tirando violentemente e imprimendo un ritmo alla partita che ad un certo punto è sembrato troppo alto, absit iniura verbis, per Rafa Nadal, credeteci. La fine del primo set, dopo cinque game infiniti, durati quasi 40 minuti, ha visto Tsitsipas crescere e Nadal via via perdere terreno, come in fondo sarebbe anche naturale, visto che uno ha 20 anni e l’altro 33. Ma Nadal ci ha fatto credere in questi anni che il tempo non contava niente, e ha stroncato fior di giovanotti, perché queste parole non risultino sorprendenti.
Ma tra le mille qualità di Nadal, c’è l’incredibile capacità di mantenere una sovrumana concentrazione, così Tsitsipas, che aveva pensato di rifiatare un po’, si è ritrovato rapidamente non solo su una situazione di un set pari, ma a fronteggiare due palle break nel secondo game del terzo. Ma il greco è già campione, annullate di forza quelle due occasioni ha di nuovo alzato il ritmo e Nadal ha stentato ad andargli dietro. E stavolta, quando Tsitsipas ha finalmente mostrato qualche segno di stanchezza, era stanco anche Rafa, che ha avuto un ultimo sussulto, prima di cedere il sesto servizio del match, e con esso la partita.
Già una volta Nadal aveva raggiunto Roma senza aver vinto nessun torneo, nel 2015, quando sembrava che la sua crisi fosse irreversibile. Quello che sembra certo è che da stasera indicarlo come grande favorito del Roland Garros è diventato più azzardato. Nadal può certamente vincere alle porte d’Auteil, ma gli avversari sembrano diversi dagli altri anni. E questo Tsitsipas è davvero molto forte, se ne accorgerà anche Djokovic.
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