[2] R. Federer b. [11] D. Goffin 7-6(3) 1-1 rit.
Ci sarà quindi la finale auspicata da tutti, quella tra i due ultimi vincitori di Wimbledon. Roger Federer ha battuto David Goffin e così sfiderà Novak Djokovic, che nel pomeriggio aveva superato Marian Cilic. Federer ha vinto una partita che è durata poco più di un’ora, agevolato da un infortunio alla spalla che ha suggerito al belga di ritirarsi mentre serviva sul 40-30 del terzo game del secondo set. Ma per quanto Goffin sia riuscito a gicoare un po’ di più di Wawrinka sul servizio dello svizzero il risultato non è mai stato realmente in discussione. Federer c’è stato un po’ per cominciare a rispondere con una certa efficacia al servizio del belga, ma quando la partita è entrata nel vivo, verso la fine del primo set, i problemi di Goffin sono aumentati. Basti dire che mentre nei primi tre turni di servizio il belga aveva perso appena un punto, nei successivi tre ne ha perso addirittura dieci, salvandosi (benissimo) anche da tre set point nel dodicesimo game. Dall’altra parte succedeva esattamente il contrario, perché Federer che concedeva un paio di punti a turno di battuta ma accelerava con l’avvicinarsi della chiusura del set. Il tiebreak ha avuto un solo momento di incertezza, quando nel primo punto Federer ha affossato una volée piuttosto semplice in rete, permettendo a Goffin di andare avanti di un minibreak. Ma è durata molto poco perché Federer ha risposto in modo molto aggressivo tra i piedi di Goffin andando sull’1-1 e capovolgendo il risultato grazie ad un dritto a uscire che è uscito troppo del belga. Chiuso agevolmente il tiebreak, Federer ha avuto subito la possibilità di andare avanti anche nel secondo set, ma di nuovo Goffin ha brillantemente salvato la palla break. Il tempo di arrivare per l’unica volta a 40 sul servizio di Federer e poi il ritiro, probabilmente per evitare di peggiorare la situazione e pregiudicare lo US Open.
Partita abbastanza normale per Federer, che aggiorna i suoi irreali record raggiungendo la finale numero 149 e provando ad avvicinarsi alla fatidica quota 100. Contro Djokovic non sarà certo semplicissimo e dipenderà anche da quale versione del serbo scenderà in campo. Azzardiamo che contro Federer dovrà fare di più rispetto a semi e, soprattutto, quarti di finale. Per quel che riguarda lo svizzero è ormai inutile ritenere che l’età possa avere una qualche conseguenza sulla quarta partita in soli tre giorni: fisicamente sta benissimo.
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