[7] Ka. Pliskova b. V. Azarenka 6-3 6-3
Al sesto tentativo consecutivo Karolina Pliskova ha infranto il muro del secondo turno di Wimbledon. Era dal 2012 che la ceca cercava l’approdo al terzo turno dello Slam londinese e spesso aveva avuto di fronte a sé avversarie che su erba sanno tirare fuori l’exploit come per esempio CoCo Vandeweghe nel 2015, o Magdalena Rybarikova lo scorso anno. Quella con la slovacca fu una partita che la ceca sentiva sua, lo ha ripetuto anche in conferenza stampa l’altro giorno, perché dopo il primo set vinto 6-3 era arrivata fino al match point prima di capitolare al terzo. Diventò numero 1 al termine del torneo, ma lei per prima non si riconosceva più di tanto come leader. “Ero felice, certo, ma non potevo considerarmi soddisfatta per come era arrivato visto il brutto torneo che avevo disputato” dirà poi a inizio 2018.
Oggi servivano risposte di un certo spessore dopo l’esordio abbastanza stentato contro Harriet Dart e il 6-3 6-3 ai danni di Victoria Azarenka sembra farci orientare verso questa linea. Il problema, in questo caso, è che la condizione psico-fisica della sua avversaria è molto bassa, così pure la sua fiducia in un tennis che in questo momento sembra quasi non possedere più. Per quanto si danni l’anima, combattiva come sempre, gli ultimi due mesi hanno rivelato un’Azarenka tennisticamente fragile, vulnerabile, molto più insicura di quella che a marzo stava quasi per centrare la finale in un evento di grandissimo valore come Miami.
Pliskova non ha fatto l’errore del primo turno, e questo è un significativo progresso. Una prestazione di grande controllo, maturata con un primo set dove ha subito preso il largo ed è stata impeccabile al servizio. Pochi ace, e questo forse è l’unico neo in vista dei turni futuri, ma se ripensiamo a che valore ebbe nel 2016 l’aver superato per la prima volta il terzo round di uno Slam possiamo provare a figurarci una ceca che trarrà grandissima spinta da questo risultato. Sempre parlando con la stampa locale, Karolina spiegava che a Parigi è funzionato poco e nulla anche a causa di un po’ troppa stanchezza fisica che ha fatto seguito ai diversi tornei giocati sulla terra rossa, superficie che nonostante la vide un anno fa giungere in semifinale a Parigi rimane per lei la più complicata. Qui invece si è detta con più energie, che serviranno tutte, adesso, per provare a fronteggiare Mihaela Buzarnescu, ormai adattatasi a sfidare le migliori del ranking dopo una carriera trascorsa negli ITF.
[9] V. Williams b. [Q] A. Dulgheru 4-6 6-0 6-1
Ancora una volta Venus Williams è chiamata al lavoro supplementare e ancora una volta, malgrado il punteggio sembra indicare tutt’altra situazione, la statunitense per due set non ha avuto vita facile. La numero 9 del seeding, che sta cercando di difendere il proprio posto in top-10 visti i 1300 punti che usciranno dopo queste 2 settimane (al momento è proiettata al numero 14 del ranking), torna al terzo turno a Wimbledon dopo il 4-6 6-0 6-1 ai danni della qualificata Alexandra Dulgheru.
Il match è stato molto simile a quello, sempre molto complicato, contro Johanna Larsson al primo turno. Nonostante il valore dell’avversaria e la grande differenza anche solo nell’adattamento ai campi in erba, il primo set di Venus è stato ancora una volta da dimenticare con tantissimi errori gratuiti e qualche rimpianto, per la rumena, per non aver chiuso con un punteggio ancor più netto del 6-4 conclusivo. Preso il break nel primo game ha poi avuto tre chance per aumentare il divario tra secondo e terzo game in risposta. Se non altro, si manteneva comodamente avanti.
Purtroppo per lei, appena sono cominciati i problemi Venus ha alzato il proprio livello e almeno nel punteggio non c’è stata più partita. Eppure, se ragioniamo game dopo game, la sfida tra le due rimaneva molto incerta. La statunitense saliva 3-0 ma da lì a chiudere il secondo set con un “cappotto” ci sarebbe comunque voluti 35 punti con la sua avversaria che ha mancato in tutto 5 chance per evitare il pesante passivo. Molto simile, da questo punto di vista, il set decisivo: un 6-1 che poteva forse girare diversamente (almeno nella trama delle fasi iniziali) se la numero 141 WTA avesse sfruttato 2 palle break immediate. Passato anche quel brivido, Venus ha trovato il nuovo vantaggio e si è definitivamente involata verso il traguardo.
A conti fatti, sia oggi che contro Larsson dopo un set e poco più di difficoltà l’ex numero 1 del mondo ha saputo prendere il controllo dell’incontro e giocare quantomeno alla pari con la rivale. La domanda che sorge spontanea è se queste partite avranno effetto nelle fasi finali del torneo, visto anche che al prossimo turno sarà comunque grande favorita (come lo era qui, e al primo turno) sia contro Kiki Bertens che contro Anna Blinkova.
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