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ATP Monaco: a Cecchinato il derby con Fognini, già fuori Monfils

dal nostro inviato a Monaco

Mentre la popolosa Monaco calcistica si prepara alla sfida del Bernabeu, focalizzando l’interesse della maggior parte dei quotidiani sportivi, in città un folto numero di appassionati di tennis si è già lasciata intrattenere dal primo turno del BMW Open, ATP 250 su terra rossa.
L’entry list del torneo, va detto, ha mantenuto le attese: ben 5 tra i primi 20 del mondo sono presenti ai nastri di partenza, tra cui ovviamente Sasha Zverev. Il tedesco numero 3 del mondo, che ha i 250 punti della vittoria conquistati l’anno scorso da difendere, esordirà domani contro la wildcard Hanfmann, che ieri ha sconfitto quel che resta di Marcos Baghdatis.
Un fresco clima primaverile ha fatto dunque da contorno ai nove match che restavano da completare per il primo turno, dove non sono mancate alcune sorprese. Spalti abbastanza gremiti già durante la mattinata: la concomitanza di primo maggio ed un meteo incerto ha convinto molti bavaresi a lasciare le proprie case e venire a popolare gli spalti del tennis club bavarese, piuttosto che avventurarsi tra le montagne circostanti come usano fare in questo periodo.
Partita di cartello per i nostri colori è stata certamente quella che ha messo di fronte Fabio Fognini, il nostro numero 1 e 5 del seeding, e Marco Cecchinato, fresco vincitore del 250 di Budapest e dunque in grande fiducia. Il palermitano la spunterà, tra lo stupore di molti, con il punteggio di 5-7 6-3 6-2 in 1 ora e 48 minuti di gioco. Intervistato ai nostri microfoni subito dopo la fine del match.
Fognini parte male come al solito, come se l’avessero tirato giù dal letto poco prima di scendere in campo, e difatti siamo già 3-0 dopo pochi minuti. Il ligure decide dunque di svegliarsi, inizia a giocare e i valori in campo cominciano a farsi sentire. Dall’altro lato, Cecchinato appare stanco e anche un po’ nervoso, e per un paio di volte mima il gesto di gettare la racchetta a terra mentre il set gli sfugge dalle mani. Fino a gettarla davvero, la racchetta, nel momento in cui il suo connazionale brekka per portarsi sul 4-3 e servizio. Il match è comunque piacevole, se da un lato ci sono molti gratuiti dall’altro il gioco è vario, grazie soprattutto al siciliano che decide di alternare palle corte, palle profonde e discese a rete. Con un parziale di 5 giochi a 0, Fognini si porta comunque ad un passo dal set. “Sono troppo lento!”, urlerà di lì a poco il Ceck per cercare di darsi la carica, e la cosa ha stranamente effetto: subito contro-break del palermitano, che risale in cattedra grazie al suo dritto pesante e angolato. Non servirà comunque a salvare il primo set, che Fognini conquista 7-5. Nel secondo set, il palermitano inizia a imprimere maggiore profondità al suo gioco e grazie al break nel quarto game rimette in equilibrio il numero dei set senza soffrire troppo. Il terzo set è per Fognini una lenta agonia, e per Cecchinato una dolce conferma. Il ligure cede nuovamente il servizio nel game di apertura, fondamentalmente per demeriti propri, e successivamente fa poco per recuperarlo, anzi, al quinto game regala nuovamente il servizio. Un moto d’orgoglio gli permette di procurarsi 3 palle break nel gioco successivo, che Cecchinato è bravo ad annullare con dritto e servizio, prima di chiudere definitivamente 6-2.
Durante la giornata, come detto, non erano mancate altre sorprese. Il primo a salutarci, anche se non del tutto inaspettatamente, è stato Guido Pella, finalista l’anno scorso ma in crisi nera di risultati. L’argentino non è mai parso in grado di impensierire Fucsovics, che già lo aveva battuto sulla terra rossa di Braunschweig nel luglio scorso. L’ungherese liquidava la pratica in due set, nonostante i tentativi di Pella di rientrare in partita, vanificati però dall’irregolarità del dritto mancino dell’argentino. Sarà dunque l’ungherese l’avversario di Cecchinato al prossimo turno.
A distanza di pochi minuti finiva anche il torneo di Monfils, che tornava dopo circa due mesi di inattività e seppur dato favorito contro il bosniaco Basic (n.90 ATP), la sua sconfitta era sicuramente messa in conto. Rispetto a Pella, il francese ha lottato di più, e dopo aver perso il primo set 6-2 è tornato prepotentemente nel match vincendo il secondo set. Chi si aspettava a questo punto un crollo psicologico del bosniaco si è dovuto ricredere: è stato il francese, in palese ritardo di condizione e a volte in precario equilibrio sulle gambe, a cedere nel terzo set. Basic affronterà al secondo turno Martin Klizan, già rivelazione a Barcellona dove ha battuto Djokovic e raggiunto i quarti di finale, sconfitto solo da Rafa Nadal. E, soprattutto, vincitore qui nel 2014 proprio contro Fognini.
Merita menzione anche la sfida tra Kohlschreiber e Karlovic, 73 anni in due. Come da copione il match si è mantenuto in equilibrio, con Karlovic che ha bombardato al servizio per quasi tutta la sua durata. Ed è in quel “quasi” che si sono inseriti i due break – uno per set – grazie ai quali il tedesco ha chiuso il match. Il beniamino di casa (Philipp è di Augsburg, città a 30 minuti da qui), che si è fatto cullare ed incitare dal suo pubblico dal primo all’ultimo game, al prossimo turno affronterà un altro tedesco, Mischa Zverev, che si è liberato dell’austriaco Haider-Maurer in due comodi set.
Da domattina si inizia a fare sul serio, con le prime teste di serie finalmente in campo. Sarà il turno di Zverev, come detto, e di Chung, che cercherà di non farsi impensierire dal qualificato Bachinger.

Giorgio Cammarosano

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Giorgio Cammarosano

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