Se non fosse che purtroppo siamo abituati ci saremmo forse rimasti male e verrebbe quasi da commentare che tutto sommato è andata meglio che a Buenos Aires, quando Leonardo Mayer di game ne concesse uno in meno. Però è dura non rimanere stizziti, anche se alla fine per fortuna il tennis è uno sport con un côté nazionalista non troppo accentuato, nonostante le derive di quest’ultimi anni. Fabio Fognini ha perso la sua terza partita di fila e la quarta delle ultime cinque. Fossero sconfitte arrivate con giocatori con quarti di nobiltà ancora ancora ci sarebbe qualche ragione. Ma l’italiano ormai perde praticamente con chiunque, da Pouille a Struff, da Mayer a Cecchinato, sia detto con tutto il rispetto del caso. Fra l’altro ormai le partite vanno anche in un modo che si può raccontare quasi ad occhi chiusi: qualche colpo brillante, buona mobilità e vittoria poco sofferta dell’avversario di turno. Oggi Fognini ha iniziato con un break ma poi a Mayer è stato sufficiente fare un po’ d’attenzione per ritrovarsi sul 4-1. A quel punto l’argentino ha pensato ai suoi turni di servizio e ha portato a casa il set.
Secondo set praticamente identico, col break decisivo al quinto game e solito corollario di occasioni sprecate per rientrare in partita da parte di Fognini. L’ultimo game è davvero da prendere ad esempio dell’intero match, forse della stagione e, chissà, della carriera. Senza fare niente di eccezionale Fognini arrivava a 0-40 e allora faceva anche peggio, col solito atteggiamento di totale disinteresse per il match. Manco gli insulti all’avversario, al pubblico, al suo box, al destino. Fognini verosimilmente rimarrà top 20 anche dopo questo disastro, plastico esempio del momento del tennis maschile contemporaneo.
Niente da fare nemmeno per l’altro italiano in gioco, Paolo Lorenzi, battuto da Fernando Verdesco con il punteggio di 7-5 6-4. Sui campi in terra battuta della “Caja Magica” della capitale spagnola, il 36enne tennista senese, numero 76 Atp, ha ceduto in un’ora e 24 minuti di gioco, allo spagnolo classe 1983, numero 37 della classifica mondiale. Per il mancino di Madrid si è trattato del terzo successo in altrettanti confronti con l’azzurro dopo le vittorie, datate 2015, a Houston e Quito, sempre su terra.
Il resto delle partite (Cristina Pozzuoli)
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