Featured

Atp Monte Carlo: Dimitrov dura poco, Nadal spazza via anche lui e vola in finale contro Nishikori

[1] R. Nadal b. [4] G. Dimitrov 6-4 6-1

La prima semifinale del Rolex Master di Montecarlo dura solo un set, poi  Rafa Nadal travolge Grigor Dimitrov, vince la tredicesima semifinale nel Principato approdando in finale per la dodicesima volta. Non c’è abbastanza spazio per citare tutti i suoi record sulla terra e non ci sono parole per descrivere le gesta di un giocatore che su questo campo ormai sembra diventato invincibile, ancora più forte di quello dell’anno scorso sconfitto solo da Dominic Thiem a Roma. Il bilancio del 2018 dice sei vittorie su sei (considerando i due match di Coppa Davis) e zero set persi.
Rafa parte per primo e Dimitrov prova subito a farsi sentire. Fa bene l’unica cosa che deve e può fare, cioè cercare di essere aggressivo e giocare profondo, lascia andare i colpi e conquista un punto spettacolare ma Rafa gioca ancora più profondo ed è perfetto nell’eseguire la sua tattica. Lo bastona sul rovescio e poi lo finisce grazie a vincenti lungo linea ed incrociati tirati con naturalezza. Il break arriva nel secondo game e il 3-0 è immediato. Il bulgaro però c’è e riesce a frenare la fuga di Nadal tenendo agevolmente il servizio nel quarto game. Pensare che Nadal possa avvertire un calo di concentrazione in questa situazione di punteggio è pura follia ma invece è quello che succede. Rafa apre con un doppio fallo e poi commette tre gratuiti (due con il dritto e uno con il rovescio) cedendo il servizio. Il momentaneo sbandamento spagnolo finisce e la partita sale di livello. Dimitrov abbandona l’idea di andare a rete, si difende con coraggio cercando di invertire la tendenza dello scambio passando all’attacco e molte volte ci riesce, annullando così le palle break che ogni volta concede ma di lui non bisogna mai fidarsi fino in fondo. Nel nono game, come spesso succede quando i punti iniziano a valere di più, il suo rendimento cala, commette due doppi falli consecutivi e un gratuito di dritto tradotti in due set point per Nadal che alla seconda occasione pizzica la riga con un’accelerazione di dritto lungo linea e chiude il set.
Perdere un set giocando bene ha un contraccolpo devastante da un punto di vista mentale su Dimitrov o forse sono stati i due doppi falli commessi nell’ultimo game del primo set a avergli dato il colpo di grazia. Nel secondo parziale Nadal riparte come un rullo compressore mentre il bulgaro ciondola per il campo senza azzeccarne più una e riesce a salvare l’onta del bagel solo nel sesto game.

K. Nishikori b. [3] A. Zverev 3-6 6-3 6-4

Toccherà a Kei Nishikori l’arduo compito di sfidare Rafa Nadal per il titolo del Monte Carlo Rolex Master. Il giapponese supera Sascha Zverev in rimonta raggiungendo la sua prima finale in terra monegasca alla sua seconda partecipazione in carriera nel torneo. Il giapponese subisce la potenza del tedesco nel primo set che poi però crolla nel secondo. Nel parziale decisivo regna un grande equilibrio ma è il giapponese a fare gioco e ne raccoglie i frutti nel decimo game strappando il servizio a Zverev e vincendo con merito.
I primi game danno poche indicazioni, i servizi sono determinanti e i due giocano in modo molto simile, tirano forte e cercano gli angoli e le accelerazioni in lungo linea specialmente con il rovescio, miglior colpo per entrambi. Il numero degli scambi è ridotto e il livello è sostenuto, Zverev tira più forte ma Nishikori è molto veloce nel recuperare campo riuscendo a giocare con i piedi abbastanza vicino alla riga e la situazione non si sblocca. Nel settimo game Nishikori tira due vincenti lungo linea di perfezione assoluta salendo 40-0 ma stuzzica l’orgoglio di Zverev che ne gioca uno altrettanto fenomenale e con altri due vincenti (un dritto in avanzamento e una smorzata) si porta 40 pari e ingrana un’altra marcia. Mette a segno il break, lo conferma subito e chiude il set strappando ancora il servizio al giapponese.
Il apertura del secondo parziale arriva l’inevitabile calo di concentrazione per Zverev che si traduce in qualche errore di troppo e nel break subito nel primo game. Nishikori conferma il vantaggio e sale 2-0. Sascha rientra in gioco ritrovando il servizio mentre Nishikori lo smarrisce e con tre doppi falli lo cede nel quarto game. Il gioco non decolla, nessuno riesce a prendere il controllo e la croce del servizio passa nelle mani di Zverev che lo perde ancora, e questa volta a zero, nel settimo game. Il tedesco crolla incapace, come già visto più volte questa settimana, di gestire i momenti più insidiosi della partita, si innervosisce e cede ancora servizio e set.
Il tedesco resetta tutto all’inizio del terzo parziale almeno per quanto riguarda il servizio, ritrovando la prima e gli ace, ma non riesce ad alzare il livello del suo gioco. I suoi colpi non fanno male e nello scambio è il giapponese a prendere l’iniziativa per primo comandando il gioco e andando a prendersi spesso i punti a rete. Nel settimo game il giapponese salva una pericolosa palla break ma è sempre lui a decidere le operazioni. Sascha si aggrappa al servizio ma nel decimo game Nishikori sale ancora, glielo strappa e chiude l’incontro.

Cristina Pozzoli

Share
Published by
Cristina Pozzoli

Recent Posts

Auguri a Gianni Morandi, eterno ragazzo che amava il tennis

di Salvatore Sodano C'era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e…

1 settimana ago

Swiatek: “Ho ricevuto supporto da tante. Dura paragonare me con Sinner o Halep”

Iga Swiatek è stata protagonista di intervista con Anita Werner a 'Fakty po Faktach" (Il…

2 settimane ago

L’Italia si prende tutto, anche le Finals 8 di Davis Cup!

La FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) e l’ITF (International Tennis Federation) sono liete di…

3 settimane ago

Ranking ATP/WTA: Sinner, sei mesi da numero 1

Sei mesi da numero uno. Jannik Sinner inizia oggi la ventiseiesima settimana consecutiva in vetta…

3 settimane ago

Halep accusa l’ITIA di doppio standard con Swiatek, ma ci sono pesanti distinguo

Simona Halep non è stata fin qui la sola giocatrice a esprimersi sul caso di…

3 settimane ago

Jannik e l’arte dell’attesa

Ci hanno sempre fatto credere che l’attesa sia uno stato d’animo intrigante: si è soliti…

3 settimane ago