Il primo agosto 2017, a Washington, Kristina Mladenovic batteva Tatjana Maria in tre set e, con qualche problema fisico di troppo, otteneva il passaggio al secondo turno. Da lì, fino al primo febbraio 2018, la francese non avrebbe più incontrato alcun successo, infilando una striscia negativa di 15 sconfitte consecutive, 14 al primo turno.
Alcune di queste furono particolarmente dure, come un 6-0 6-0 rimediato contro Qiang Wang a Tokyo o un 7-6 al terzo set contro Magdalena Rybarikova o il 6-3 6-2 contro l’allora numero 123 del mondo Jana Fett, o anche il ritiro sul 6-4 4-2 per Ellen Perez (341 del mondo) a Sydney quando c’erano 47 gradi.
Oggi, finalmente per lei che sta cercando di difendere un posto in top-10, la prima vittoria in singolare, subito dopo la vittoria dell’Australian Open in doppio con Timea Babos. A San Pietroburgo, dove lo scorso anno vinse il primo (e unico, al momento) titolo WTA della carriera, Mladenovic ha superato 6-4 6-4 Dominika Cibulkova approdando così ai quarti di finale (da numero 4 del seeding usufruiva di un bye al primo turno).
Non ci sarà l’aggancio al record negativo di Arantxa Rus e Sandy Collins. L’olandese e la statunitense hanno ottenuto entrambe 17 sconfitte consecutive nei tabelloni principali WTA e Slam: la prima tra 2012 e 2013, pur con due vittorie a livello ITF in mezzo; la seconda tra il 1984 e il 1987.
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